Ondata di rialzi al mattino del 26 luglio sui listini dei prezzi consigliati di benzina e gasolio dei maggiori marchi. Lo segnala Staffetta Quotidiana spiegando che sono in forte rialzo anche le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa. L’estate è avanzata, ormai, ci si prepara ai grandi esodi del traffico per le vacanze e, puntualmente, i valori di benzina, gasolio, gpl e metano salgono.
La benzina in modalità self è a oltre 1,87 euro al litro, mentre il gasolio è a 1,72 euro a litro. Ovvero ai massimi dallo scorso aprile. Ripiegano le quotazioni dei prodotti raffinati dopo due forti aumenti consecutivi. Brent ancora sopra gli 82 dollari al barile.
Le quotazioni dei carburanti
Stando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, il 26 luglio Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per IP e Q8 registriamo un rialzo di due centesimi al litro su benzina e gasolio. Per Tamoil +1 cent/litro sulla benzina e 2 cent/litro sul gasolio. Le medie dell’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy elaborate dalla Staffetta vedono la benzina self service a 1,873 euro/litro (+7 millesimi, compagnie 1,880, pompe bianche 1,858), diesel self service a 1,721 euro/litro (+7, compagnie 1,729, pompe bianche 1,704).
Gpl servito a 0,701 euro/litro (invariato, compagnie 0,712, pompe bianche 0,688), metano servito a 1,421 euro/kg (-1, compagnie 1,424, pompe bianche 1,419), Gnl 1,244 euro/kg (+1, compagnie 1,255 euro/kg, pompe bianche 1,237 euro/kg). Sulle autostrade la media sale per la benzina self service a 1,944 euro/litro (servito 2,189), gasolio a self service 1,804 euro/litro (servito 2,067), Gpl 0,831 euro/litro, metano 1,539 euro/kg, Gnl 1,312 euro/kg.
Prezzi e cartelloni esposti
A tutto ciò si aggiunge però l’entrata in vigore di una normativa a tutela dei cittadini consumatori. Il decreto che il Governo Meloni ha approvato lo scorso gennaio indica che i distributori di carburanti debbano, a partire dal 1 agosto 2023, esporre i prezzi medi di benzina, gasolio, gpl e metano.
In sostanza, accanto al prezzo di vendita che normalmente si trova esposto, i distributori dovranno indicare anche il costo medio regionale, pubblicato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’intervento sui prezzi dei carburanti è stato deciso dal Governo Meloni e fa capo al Decreto Carburanti, come detto varato a gennaio 2023 per far fronte all’impennata dei prezzi di diesel e benzina in particolare. Se da un lato a gennaio il Governo Meloni non aveva rinnovato il taglio delle accise voluto dal Governo Draghi, suscitando roventi polemiche, al tempo stesso aveva introdotto la possibilità di ridurre il costo del carburante in casi estremi. Ma nel medesimo decreto erano apparsi ulteriori provvedimenti riguardanti, tra le altre cose, una più chiara esposizione dei prezzi. Questo allo scopo di garantire servizi più trasparenti agli automobilisti e ai camionisti.
Lo sciopero dimezzato
Lo scorso 25 gennaio i sindacati di categoria, che avevano proclamato uno sciopero di 2 giorni dei benzinai, avevano poi fatto una parziale clamorosa retromarcia. Si era in sostanza autocensurato il primo sciopero di una categoria di lavoratori durante il Governo Meloni. Le organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa avevano deciso la chiusura degli impianti per protestare contro le misure del decreto trasparenza sui prezzi dei carburanti, ma lo sciopero era poi durato un solo giorno dei due proclamati (il 25 gennaio e non il 26). I benzinai erano andati su tutte le furie, in particolare, contro l’esposizione del cartellone con il prezzo medio regionale settimanale e contro le sanzioni previste in caso di mancato rispetto della pubblicità dei prezzi. Norme che entreranno in vigore da martedì prossimo 1 agosto.