L’isola di Cavallo: storia del luogo del delitto che coinvolse Vittorio Emanuele di Savoia
La docu-serie, Il Principe, di Netflix ha riportato alla memoria luoghi e fatti forse dimenticati
Controversa, così come come i casi di cronaca affrontati nella trama, la docu-serie di Netflix Il Principe. La storia di Vittorio Emanuele di Savoia riporta alla memoria fatti e luoghi forse dimenticati. Tra quelli dell’Isola di Cavallo, teatro proprio del delitto di cui fui accusato l’ex principe.
L’isola di Cavallo si trova nel cuore del Mediterraneo, bagnata dalle acque cristalline del Mar Tirreno e situata tra le Bocche di Bonifacio, lo stretto di mare che separa la Sardegna dalla Corsica. Amata e apprezzata, la sua storia ha visto attraversare personaggi e personalità. E nella sua vicenda custodisce anche un fatto drammatico e dai risvolti rimasti poco chiari. L’isola di Cavallo, infatti, fa da sfondo al delitto del giovane tedesco Dirk Hamer, di cui fu accusato Vittorio Emanuele di Savoia. Vicenda che risale all’agosto del 1978 e che vide l’ex principe nel 1991 scagionato dalla Corte d’Assise di Parigi.
Vittorio Emanuele di Savoia e la storia del delitto
Il 17 agosto del 1978 Vittorio Emanuele di Savoia si trovava al largo dell’Isola di Cavallo a bordo del suo yacht. Lì si trovavano due altre imbarcazioni: il Mapagia, in cui soggiornavano alcuni turisti tedeschi (tra cui Dirk Hamer) e il Coke di Nicky Pende. Secondo la ricostruzione dei fatti, gli ospiti del Coke avrebbero ‘rubato’ il gommone di Emanuele Filiberto per raggiungere il porticciolo. Vittorio Emanuele non prese bene questo prestito non richiesto e, armato della sua carabina, andò a chiedere spiegazioni ai proprietari del Coke. Dopo pochi minuti si scatenò un alterco e Vittorio Emanuele avrebbe sparato un colpo in aria, come lui stesso ha dichiarato, per intimorire gli avversari.
Pende si sarebbe poi gettato su Vittorio Emanuele e durante una breve colluttazione sarebbe partito un altro colpo. Quest’ultimo avrebbe raggiunto alla gamba Dirk Hamer che si trovava nell’imbarcazione vicina. L’ex erede al trono d’Italia sarebbe dunque stato accusato di omicidio, ma poi scagionato per alcune incongruenze e assenze di prove concrete. A riportare però alla memoria gli eventi, nelle ultime settimane, anche la serie Il Principe di Beatrice Borromeo.
I fatti di cronaca legati all’isola
L’isola di Cavallo, però, ha però una storia più ampia da raccontare. Infatti, prima ancora di trasformarsi in ‘famosa’ per il delitto in cui fu coinvolto Vittorio Emanuele di Savoia, questo luogo era conosciuto e frequentato per la sua posizione strategica, in quanto crocevia di linee di navi passeggeri. Inoltre, nonostante sia politicamente parte della Francia sin dal 1769, come il resto della Corsica, l’isola rientra nella regione geografica italiana e dunque conserva anche dei legami storici con il nostro Paese. Legami che si declinano sia dal punto di vista culturale che linguistico. A prova di quanto detto, fino a tutto il Seicento, l’isola ha mantenuto il suo nome completo ‘coda di cavallo‘ come una località nota della Sardegna.
Si tratta però di un’isola privata e vi si può sostare solo se si possiede una proprietà. I Savoia, infatti, vi posseggono una villa. Anche per questo motivo l’isola di Cavallo è una meta esclusiva che ha visto passare tante personalità. Tra i suoi ospiti più illustri non si può non menzionare Lady Diana, che qui trascorse la sua ultima vacanza insieme a Dodi Al-Fayed prima del tragico incidente nell’agosto del 1997, che fu causa della loro scomparsa. Proprio al ritorno da Olbia la coppia si era fermata a Parigi dove avvenne il fatidico incidente. Due fatti di ‘cronaca reale’ si legano, dunque, a questa isola. Destino o coincidenza? È difficile da affermare con certezza, tuttavia la suggestione verso questo luogo paradisiaco, quanto ‘proibito’, non può che restare alta.