Prima trasferta in America per la premier Meloni, che ha sempre nettamente difeso la sua scelta di campo in politica internazionale al fianco dell’Ucraina. Perseguendo fedelmente una linea atlantista sin dall’inizio dell’insediamento del suo governo.
Nella competizione commerciale e globale con la Cina, la Casa Bianca dal canto suo ha bisogno invece di rinsaldare oggi le alleanze con i propri partner storici. E l’Italia rientra in quest’ottica nei piani del presidente Biden. Visti gli accordi stretti in precedenza con Pechino sulla Via della Seta dal governo Conte. Quali sono dunque gli intenti della presidente Meloni?
Le richieste USA alla premier Meloni: la “lotta” alla Cina in cambio di un beneplacito nel Mediterraneo
La probabile uscita dell’Italia dalla Nuova via della Seta è stato prevedibilmente uno dei temi al centro dell’incontro di Giorgia Meloni con Joe Biden. Gli accordi con la Cina presi dal governo Conte sono stati definiti difatti in precedenza “pericolosi” dagli USA. E la presidente Meloni in cambio oggi, alla sua prima visita negli USA da presidente del Consiglio, è partita con l’obiettivo di incassare il sostegno di Washington su quei dossier che più stanno a cuore al suo governo. Dossier scottanti di politica estera come: l’Africa, il Mediterraneo, e un piano per lo sviluppo, per contenere i flussi migratori da quelle aeree del mondo. In quest’ottica il sostegno economico e finanziario del FMI – come “richiesto” dalla Tunisia – è fondamentale. E la presidente Meloni sul punto si è detta soddisfatta.
È quanto si evince difatti anche dalla dichiarazione congiunta dei due leader. Che conferma che “gli Stati Uniti e l’Italia affermano il loro sostegno al popolo tunisino mentre la Tunisia deve affrontare continue sfide economiche e politiche. Gli Stati Uniti e l’Italia affermano inoltre il loro comune desiderio di una Tunisia prospera, sicura e democratica. Gli Stati Uniti hanno accolto con favore la Conferenza su migrazione e sviluppo tenutasi il 23 luglio a Roma e l’istituzione del Processo di Roma. Per promuovere partenariati tra i Paesi di origine, transito e destinazione della migrazione nella più ampia regione del Mediterraneo, in Medio Oriente e in Africa. In questo quadro, gli Stati Uniti prendono atto del Piano Mattei del governo italiano per l’Africa“. Mentre sul nodo Cina, le dichiarazioni sono più criptiche. La premier afferma che il discorso politico intrattenuto con Washington al riguardo sia “ampio”.
Gli USA più vicini al governo italiano aldilà delle “famiglie” politiche
La premier Meloni si propone sulla scena come partner politico affidabile e promotore di soluzioni di ampio respiro. Come l’accordo UE-Tunisia, nato sotto “la spinta” del governo italiano. E la grazia da parte del presidente egiziano a Patrick Zaki. Dove alcune fonti parlano oggi di una collaborazione e di un lungo lavoro diplomatico, non solo da parte del governo, ma anche di una collaborazione dell’ENI. Nonché di un probabile appoggio esterno proprio dagli USA. Secondo quanto riportato difatti dal portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale USA, tra il presidente Biden e Meloni si è creato un “grande allineamento“. Tanto che il presidente americano “non vedeva l’ora di incontrarla“. La posizione italiana sull’Ucraina, tenuta fin da principio e senza cedimenti dal governo, ha alimentato inevitabilmente il “feeling” con Washington, nonostante l’appartenenza a opposte famiglie politiche dei due leader.