Dune: Parte 2 potrebbe slittare al 2024 per lo sciopero degli attori e sceneggiatori
Al kolossal di Denis Villeneuve potrebbero aggiungersi anche titoli del calibro di "Aquaman 2" e il reboot de "Il colore viola"
Lo sciopero indetto dagli sceneggiatori e degli attori potrebbe far slittare l’uscita di Dune: Parte 2, in base a quanto trapelato. A riportare l’indiscrezione ci ha pensato Variety, riferendo che Warner Bros. Discovery starebbe passando l’idea al vaglio. Ma il kolossal di Denis Villeneuve potrebbe non essere la sola “vittima”.
Si respira un’aria tesa a Hollywood. Da alcune settimane, il Writers Guild of America ha proclamato lo sciopero degli sceneggiatori e autori televisivi e cinematografici. Solo recentemente, a partire da metà luglio, anche lo Screen Actors Guild (SAG-AFTRA), il sindacato che rappresenta gli attori – capitanato da Fran Drescher, la Tata della nota sit-com – si è unito alle mobilitazioni dei “colleghi” sceneggiatori.
Si tratta della prima azione congiunta tra due diverse categorie dell’audiovisivo, nonché uno degli scioperi più importanti del settore. Insomma, un evento di portata epocale che avrà indubbiamente effetti sia sul breve che sul lungo termine. Effetti che non stanno tardando ad arrivare, come dimostrano le recenti indiscrezioni su Dune: Parte 2. Il secondo capitolo dell’epopea sci-fi di Denis Villeneuve, la cui uscita era inizialmente prevista il 1° novembre in Italia e il 3 novembre nelle sale statunitense, potrebbe infatti slittare.
Dune: Parte 2, il kolossal slitta per via degli scioperi? Ecco cosa potrebbe accadere
Gli scioperi indetti dal sindacato degli sceneggiatori e, più recentemente, dagli attori, sembrano destare sempre più preoccupazione nei confronti degli studios. Lo sanno bene i vertici di Warner Bros. Discovery, che, dopo aver eliminato il panel di Godzilla x Kong: The New Empire e annullato quello di Dune: Parte 2 al Comic-Con 2023, continuano a trovarsi in difficoltà. I timori verso l’AI connessi alle richieste di miglioramenti contrattuali ai lavori sono l’oggetto di contestazione da parte degli addetti ai lavori, che hanno deciso di smettere di lavorare e promuovere i loro progetti.
A causa di ciò, molte produzioni sono slittate a data a destinarsi, vista l’adesione di molte personalità dello showbiz alle mobilitazioni. Questo è dovuto al fatto che chiunque prenda parte allo sciopero non possa partecipare agli eventi promozionali organizzati dagli studios. Come riuscire a promuovere un film in assenza dei volti che ne fanno parte, soprattutto un kolossal corale come Dune, che vana nel cast Timothée Chalamet, Zendaya, Austin Butler, Florence Pugh, Javier Bardem e Josh Brolin, tra gli altri?
In virtù di ciò, Warner Bros. Discovery starebbe passando al vaglio la possibilità di rimandare direttamente al 2024 l’uscita della pellicola, con la speranza che la situazione possa sgonfiarsi nei prossimi mesi. Oltre a Dune: Parte 2, a farne le spese potrebbero essere anche Aquaman e il regno perduto e il reboot de Il colore viola, che vede la stessa Oprah Winfrey in qualità di produttrice. Entrambi previsti in arrivo per dicembre, potrebbero arrivare nelle sale nel 2024, secondo quanto ipotizzato da Variety.
Tali problematiche coinvolgono anche gli altri studios. Lionsgate potrebbe prendere, infatti, una decisione analoga per l’attesissimo prequel di Hunger Games, ovvero La ballata dell’usignolo e del serpente, qualora lo sciopero si dovesse estendere anche oltre l’estate.