Giffoni, Antonio Albanese presenta “100 domeniche” e “Un mondo a parte”
L'attore e comico nostrano è stato accolto al Festival dove ha parlato dei due progetti in arrivo
Tra i volti che hanno preso parte al Giffoni Film Festival 2023 c’è stato anche Antonio Albanese, che ha presentato i film in arrivo. Debutteranno prossimamente nelle sale il drammatico 100 domeniche e Un mondo a parte, atteso per febbraio 2024. Ecco cosa ha rivelato.
Antonio Albanese ospite del Giffoni Film Festival è stato accolto dai giovani giurati con standing ovation ed entusiasmo e, tra racconti di vita umana e professionale, non risparmia riflessioni più profonde soffermandosi su uno dei personaggi più amati della sua carriera, ovvero Cetto La Qualunque. Proprio in occasione del Festival nostrano, non ha risparmiato i giffoners dalla sua tagliente ironia.
Al contempo, ha sganciato importanti indiscrezioni sui prossimi progetti che lo vedranno coinvolto, ovvero 100 domeniche e Un mondo a parte. Due titoli diversi l’uno dall’altro, che approderanno prossimamente nelle sale cinematografiche. Ecco dunque cosa ha raccontato Antonio Albanese al Giffoni Film Festival.
Antonio Albanese e il suo Cetto La Qualunque che oggi sarebbe “un moderato”
“Io mi vergogno ogni volta che interpreto Cetto La Qualunque perché è una somma di orrori, eppure se pensiamo alla politica di oggi Cetto è un gesuita, un moderato.” Così si è espresso Antonio Albanese su una delle sue “creature” più famose, l’imprenditore e politico calabrese corrotto che ha portato più volte sul grande schermo.
“Ma non c’è nessun riferimento preciso, Cetto è un insieme di brutture, non un’imitazione. È un personaggio che esiste ovunque, non solo in Calabria. È quella politica malvagia, improvvisata” ha raccontato ai ragazzi del Festival. “I ricordi dei miei genitori, costretti a lasciare la Sicilia per mangiare, le loro fatiche, ti segnano. E quella politica malsana mi ha fatto venire i brividi. Ho cercato di rappresentarla in maniera ridicola per demolirla. C’è rabbia dietro la costruzione di quella maschera”.
E tra ironia e serietà ha aggiunto, rivelando un retroscena su sul personaggio: “Avevo presentato il film al Festival di Berlino e durante la visione nessuno ha riso. Alla fine del film c’è un applauso pazzesco. Dopo il dibattito – perché lì fanno dibattiti per tutto – uno spettatore mi dice ‘Non ho mai visto niente di più drammatico nella mia vita’. E secondo me aveva ragione, è davvero drammatico. E’ stata una bella soddisfazione creare una maschera così.”
Albanese svela tutto sui nuovi progetti in arrivo: 100 domeniche e Un mondo a parte
E Giffoni è stata così anche l’occasione per parlare dei suoi prossimi progetti, che virano in altra direzione “A novembre uscirà il mio nuovo film, 100 Domeniche che ho scritto, diretto e recitato. È un film che amo profondamente. Un film drammatico ma necessario, girato a Olginate, nel paesino in cui sono nato, sul lago di Como. Interpreto un operaio che a 59 anni va in pre-pensionamento e perde tutti i suoi soldi per un investimento sbagliato in banca. Un personaggio che in realtà potrei essere io perché ho iniziato proprio facendo l’operaio”.
A febbraio, invece, sarà diretto ancora una volta da Riccardo Milani, un sodalizio artistico sempre più costruttivo “In Un mondo a parte interpreto un maestro elementare. Per farlo ho studiato molto ‘sul campo’, ho incontrato i maestri, li ho visti all’opera insieme agli alunni”, una nuova sfida, ambientata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, dove Antonio Albanese sarà con Virginia Raffaele.
Ma tra le attrici a lui più vicine c’è sicuramente Paola Cortellesi. “Con Paola siamo diventati molto amici, abbiamo fatto insieme tre film (Come un gatto in tangenziale, Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia de Morto, Mamma o papà?, ndr). È una grande professionista, siamo molto simili, è una stupenda compagna di lavoro”.
E, sul suo percorso ha raccontato: “Sono stato molto fortunato perché ho incrociato persone che avevano tante cose da insegnare, non like da esibire. Penso al direttore dell’accademia Riccardo Palazzi, solo per citarne uno. Guide autorevoli senza le quali non sarei quello che sono oggi”.
Tra i progetti impegni c’è la realizzazione di un suo sogno “Tra 20 giorni vado a Monaco per visitare il museo di Karl Valentin. È stato un satiro incredibile, ha una scrittura capace di rendere felice, mi ha segnato profondamente. Già nel 1920 parlava di ambiente. Un comico meraviglioso, molto raffinato. Il monologo “l’Acquario” di Tingeltangel è straordinario. So che piangerò”.