Il Mammuth di Zerocalcare a Rebibbia diventa “green”
Dopo quasi 10 anni arriva uno restauro "eco" per lo storico murales
Lo storico murales firmato da Zerocalcare che accoglie i passanti a Rebibbia si trasforma in ‘green’. Grazie ad un’operazione di restauro a cura di Yourban 2030 e ATAC, a circa dieci anni dalla sua realizzazione, il Mammuth assume una connotazione sostenibile.
A Rebibbia si trova uno storico murales firmato da Zerocalcare. Il nome dell’opera è Mammuth e accoglie i passanti che attraversano la stazione del quartiere romano. Questa opera, già altamente simbolica dalla sua realizzazione circa 10 anni fa, si è trasformata nella protagonista di un progetto che fa dell’intervento sostenibile su un’opera di street art già esistente il suo fulcro. Questo si esplica con la trasformazione del Mammuth di Rebibbia in eco-murales, ossia restaurato con l’uso di ecopitture fotocatalitiche e purificatrici di aria, grazie a una cordata di realtà rivolte al green capitanata da Yourban 2030 e ATAC.
‘Eco-restauro’ del murales di Zerocalcare
Come chiarisce una nota stampa che annuncia questo importante progetto eco-sostenibile, lo storico murales nel piazzale della Metro Rebibbia è stato realizzato nel 2014 da Zerocalcare nell’ambito della collaborazione tra ATAC e AIE Associazione Italiana Editori, in occasione della tredicesima edizione di Più Libri Più liberi. Quest’ultima la Fiera Nazionale della piccola e media editoria, e con la curatela di 999 Contemporary. L’opera rientra nel progetto di ATAC finalizzato al riposizionamento e all’aumento della percezione di decoro delle infrastrutture del trasporto pubblico locale di Roma. Con questa nuova operazione di restauro green del Mammuth di Zerocalcare, Yourban 2030, l’associazione rivolta alla diffusione dell’Agenda 2030, torna con una nuova sfida.
In questo caso si tratta di utilizzare interventi di tecnologia green non solo per nuove opere ma anche per la riqualificazione di quelle già esistenti. A tal proposito il murales di Zerocalcare è stato restaurato con l’utilizzo di pitture ecosostenibili. Quest’ultime trasformano gli agenti inquinanti (come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio) in molecole di sale. Grazie a questa operazione, Mammuth, con i suoi 60 mq realizzati in restauro con le eco pitture, da oggi ha un impatto ecologico pari a 2,4 alberi piantati, con 12,8 auto Benzina Euro 6 il cui inquinamento si elimina ogni giorno e 34,1 Kg di CO2 in meno nell’aria.
L’importanza di riqualificare opere esistenti
A curare il restauro del murales Maria Bressan in arte Rosmunda. Giovane artista friulana muralista ed illustratrice che ha particolarmente a cuore le tematiche sociali e ambientali. Infatti, la sua ricerca si impronta molto sul rapporto tra uomo e natura. Dal 2018 ha realizzato numerosi murales tra Italia e Spagna. Crede fermamente che la Street art sia un efficace strumento per creare appartenenza risollevando luoghi e persone dal degrado. “Dopo aver lanciato l’idea di eco-murales dai muri di Ostiense, oggi dal Mammuth di Rebibbia vogliamo far partire una nuova idea di intervento di restauro rivolto ai murales. Opere d’arte pubblica e urbana alle quali la capitale e altre città italiane si sono rivolte negli ultimi decenni“. Così ha dichiarato Veronica De Angelis, fondatrice e presidente di Yourban 2030.
La De Angelis ha inoltre aggiunto, come si legge nella nota: “Si tratta di un restyling green che porta con sé ancora una volta un messaggio di sostenibiltà e bellezza, in linea con la nostra mission. La street-art rappresenta infatti un linguaggio in grado di collaborare e dialogare con il territorio attraverso processi di rigenerazione urbana ed opere di restyling creativi di spazi di vita nelle città. Oggi parlare di ‘sviluppo sostenibile’ significa parlare di uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere le generazioni future. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è la piattaforma a cui si ispira la nostra mission. Per questo quando da ATAC ci è stato chiesto un intervento sul Mammuth di Rebibbia firmato da Zerocalcare, abbiamo colto al volo l’occasione di lanciare una nuova idea. Intervenire sulla street art non solo con nuove opere di riqualificazione urbana, ma anche applicando tecnologie sostenibili a quelle già esistenti“.