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Buffon, addio al calcio giocato: entrerà nello staff della Nazionale

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Gianluigi Buffon dice addio al calcio a 45 anni. Otto stagioni al Parma, 19 alla Juventus e una al Psg per 975 presenze totali nelle squadre di club. Dove ha alzato 26 trofei: 10 scudetti, 6 Coppe Italia, 7 Supercoppe Italiane, una Supercoppa francese, un campionato francese e una Coppa Uefa. Con la Nazionale 176 presenze (record per l’Italia) e la vittoria dei Mondiali 2006.

Il portiere campione del mondo, che solo fino a pochi giorni fa ripeteva di voler proseguire, di fronte alla proposta di un ruolo in azzurro intende ritirarsi. Dopo una carriera strabiliante, iniziata a Parma nel 1995 e che terminerà proprio con il club emiliano 28 anni dopo. Una ventina dei quali passati a difendere la porta della Juventus (e una stagione in Francia nelle fila del Psg). Buffon entrerà nello staff della Nazionale e, a quanto si apprende, ha già incontrato la Federcalcio.

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Gianluigi Buffon festeggiato dai compagni della Juventus. Foto Ansa

Buffon e le polemiche

In mezzo a tanti successi, anche qualche polemica: la maglia col “boia chi molla” scritto a penna (“non sapevo fosse uno slogan politico” disse poi); il gioco alle scommesse con l’inchiesta di Torino, le polemiche con gli arbitri dopo un’eliminazione Champions con rigore del Real realizzato da Ronaldo. Ma nell’immaginario collettivo dei tifosi italiani e di tutto il mondo, Buffon resta il portiere che salvò almeno in un paio di occasioni la porta azzurra nella finale di Berlino con la Francia. E per questo fu accreditato di un Pallone d’Oro mai arrivato.

Dopo settimane di riflessioni, l’addio al calcio di Buffon è dunque davvero a un passo, nonostante la prospettiva di continuare con il Parma. Club col quale ha ancora un anno di contratto. Gigi non è interessato, inoltre, alle offerte milionarie dell’Arabia Saudita. Una potenza di petrodollari che sembra voler comprare letteralmente il calcio mondiale.

Risoluzione del contratto

Nelle prossime ore il suo agente, Silvano Martina, incontrerà il Parma per la risoluzione del contratto. Solo dopo arriverà l’annuncio ufficiale con Buffon che potrebbe avere nel suo futuro la Nazionale italiana, magari come capodelegazione. Gli inizi nelle giovanili del Parma come centrocampista poi, a 14 anni la trasformazione in portiere, ruolo nel quale Buffon ha collezionato numeri da record.

Gianluigi Buffon nel 2020. Foto Ansa/Tino Romano

Nel 2006, l’anno della vittoria mondiale, Buffon è stato premiato dalla Fifa come miglior portiere della Coppa del Mondo e si è classificato secondo – alle spalle di Fabio Cannavaro – nella classifica del Pallone d’oro. Con la nazionale italiana, di cui detiene il record di presenze (176), ha partecipato a 5 Mondiali (primato condiviso con altre sei giocatori tra cui icone come Messi, Cristiano Ronaldo e Matthaus), 4 Europei e due Confederations Cup.

Prima di entrare nel giro della nazionale maggiore ha vinto un Europeo di categoria con l’U21 nel 1996, e nello stesso anno ha preso parte ai Giochi olimpici. Nel 2018, dopo 17 anni in bianconero, il numero 1 azzurro aveva salutato Torino per trasferirsi al Psg per poi fare ritorno l’anno successivo per altre due stagioni. Dopo l’addio alla Juve nel 2021 si parlava già di ritiro e invece Buffon è tornato in Serie B per dare una mano al Parma, la società che lo ha lanciato nel calcio che conta. Dopo 43 partite con i ducali, ora l’addio sembra cosa certa.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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