Il grande caldo sta tornando su tutta Italia dopo un inizio di agosto non troppo rovente. Intorno a Ferragosto l’aria africana infilerà nel forno la nostra penisola. Non c’è scampo: chi credeva di aver ormai scavallato l’estate torrida e si è goduto la parentesi fresca dei giorni scorsi sappia che già domenica 13 agosto prenderà il via la terza ondata di calore di questa stagione.
A prevederla è il meteorologo Roberto Nanni di Ampro. Sole e afa stanno muovendo i primi passi verso la Penisola Iberica e in seguito verso il nostro Paese. A proposito del caldo l’esperto sottolinea: “Nel corso di questa seconda parte di settimana passeremo così da una anomalia a un’altra. Sotto il totale controllo di una massa d’aria africana destinata a riscaldarsi man mano che questa risalirà dai confini settentrionali del continente nero verso Spagna e Baleari (dove è già scattata l’allerta rossa per il caldo) raggiungendo con i suoi massimi anticicloni anche il Centro-Nord italiano“.
Il caldo in arrivo
L’alta pressione insomma rimonta da ovest e “ripristinerà velocemente le condizioni da piena estate. Ma poi tenderà ad allungarsi verso est andando ad abbracciare una più ampia porzione dell’Europa e del Mediterraneo, compresa la regione alpina e l’Italia dove, molto probabilmente, le temperature, inizialmente ancora prossime alla media stagionale, tenderanno a riportarsi al di sopra già nella giornata di domenica 13 agosto“.
Ma quanto durerà questo super caldo ferragostano? “Dopo questo primo assaggio – dice Nanni – proseguirà per tutta la settimana di Ferragosto. Il graduale aumento delle temperature renderà di giorno in giorno più diffusi i valori massimi riportando i termometri ripetutamente attorno ai 34-35 gradi, con punte che localmente potranno sfiorare anche i 37-38 gradi“. Guai per il settore alpino, dove “lo zero termico salirà a quote prossime ai 4.500 metri“. E la riviera adriatica? Nanni assicura che non sarà tragico per i vacanzieri: “Per effetto di una leggera brezza, non si andrà oltre i 30 gradi“.
Ci saranno temporali di calore
A proposito di caldo, comunque, al Nord il sole pieno vedrà modeste velature, mentre “nubi più cumuliformi potranno svilupparsi durante il pomeriggio lungo i rilievi appenninici ma senza effetti associati e a ridosso della Alpi. Dove su quest’ultime crescerà il rischio di brevi e isolati temporali di calore“. Una consolazione? “Certamente non torneremo a valori estremi come quelli di luglio, poiché questa volta le radici del gran caldo resteranno ancorate nell’entroterra algerino“.
Di certo il caldo rovente che sta per tornare non favorisce una mitigazione delle condizioni climatiche e quindi una possibile diminuzione degli incendi. Anzi, c’è da attendersi il contrario. In queste settimane, soprattutto in Sardegna e in Sicilia, dove a fine luglio ha rischiato di restare distrutto dal fuoco persino il Tempio di Segesta nel Trapanese, gli incendi si sono moltiplicati. E non certo per autocombustione e o semplice distrazione di chi getta cicche accese a terra. Ma per la precisa volontà criminale di piromani che riescono quasi sempre a farla franca. Sia il Governo con norme più restrittive che alcune regioni come la Calabria, tramite più accurati controlli effettuati anche con i droni, stanno cercando di tamponare la situazione e dare una caccia più serrata agli incendiari.