Maestro, Bradley Cooper nella bufera per un motivo assurdo: la replica della famiglia Bernstein
Il film, che segna il ritorno di Cooper al Lido di Venezia, è finito sotto attacco dopo la diffusione delle prime immagini
Il recente trailer di Maestro, di e con Bradley Cooper, è costato alla star statunitense diverse critiche per via di uno specifico dettaglio. Dinanzi alle polemiche suscitate dal film, incentrato sul compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein, gli stessi parenti di quest’ultimo sono dovuti intervenire.
Il ritorno di Bradley Cooper al Lido di Venezia con Maestro, a quattro anni di distanza da A Star Is Born, si preannuncia scoppiettante e carico di polemiche. Il film biografico, che racconterà la figura del compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein (interpretato dallo stesso Cooper), ha difatti ricevuto diverse critiche, a seguito del rilascio del primo trailer ufficiale. In particolare, a suscitare le malelingue è stata una scelta stilistica del regista e interprete, in merito alla caratterizzazione fisica del protagonista.
Nelle prime immagini diffuse, infatti, il volto di Bradley Cooper appare alterato all’altezza del naso, che la star ha camuffato con una protesi ad hoc per il film. Una scelta finalizzata a ritrarre al meglio il Maestro Bernstein che tuttavia è stata tacciata di cattivo gusto – nella migliore delle ipotesi – se non addirittura di antisemitismo.
Il trucco apparirebbe infatti esagerato e, di conseguenza, caricaturale, motivo per il quale, secondo alcuni critici, contribuirebbe ad accrescere uno stereotipo razzista in auge sin dall’epoca del nazismo per connotare gli ebrei. Per placare le polemiche, dunque, gli stessi discendenti di Leonard Bernstein si sono trovati costretti ad intervenire, in difesa di Bradley Cooper.
Maestro “vittima” del politically correct? I figli di Leonard Bernstein difendono Bradley Cooper
Maestro è sicuramente tra i titoli più attesi alla 80/a Mostra del Cinema di Venezia, dove sarà presentato in concorso. Nel dettaglio, il biopic – di cui abbiamo avuto un primo assaggio grazie all’evocativo trailer – darà ampio spazio alla lunga storia d’amore tra il compositore e sua moglie, Felicia Montealegre (interpretata da Carey Mulligan).
Il pubblico, tuttavia, non si è lasciato catturare esclusivamente dalle suggestive immagini della prima clip promozionale del film, che approderà prossimamente su Netflix. In molti hanno difatti criticato la scelta di alterare i tratti somatici, al punto tale di parlare di Jewface, un’espressione che riporta alla memoria il controverso e tristemente noto espediente della Blackface.
Tuttavia, le parole dei figli di Leonard Bernestein, Jamie, Alexander e Nina, sono la riprova del fatto che le polemiche relative a Maestro siano l’ennesima estremizzazione del politically correct. L’alto grado di suscettibilità dovuto all’eccessiva attenzione a qualsiasi dettaglio, infatti, ha finito per comportare una libertà d’espressione – nei limiti del consentito – via via contenuta, al confine con la censura, che dell’arte è la maggior nemica. E proprio in virtù dell’intervento chiarificatore, rilasciato dai figli del compianto musicista, occorre farsi due domande, per non rischiare di muovere battaglie che non avrebbero alcun senso di essere combattute.
Le dichiarazioni dei figli di Leonard Bernestein
“Bradley Cooper ha coinvolto noi tre in ogni decisione presa nel suo fantastico viaggio, mentre faceva un film su nostro padre. – così Jamie, Alexander e Nina Bernstein hanno esordito, mettendo in chiaro fin da subito la situazione, proseguendo – Siamo stati profondamente toccati dalla profondità del suo impegno, dall’amore con cui ha abbracciato la musica di nostro padre e dalla pura, sincera gioia che ha messo nella sua esplorazione. Ci spezza il cuore qualsiasi incomprensione o fraintendimento delle sue fatiche. Guarda caso, Leonard Bernstein aveva davvero un bel naso importante.”
Gli eredi del Maestro hanno poi precisato: “Bradley ha scelto di ricorrere al trucco per amplificare la somiglianza e noi siamo perfettamente d’accordo su questo. Siamo anche certi che nostro padre avrebbe approvato la scelta. Ogni stridente lamentela riguardo a questo ci colpisce innanzitutto come un tentativo in malafede di sminuire una persona di successo, pratica che abbiamo osservato fin troppo spesso perpetrata nei riguardi di nostro padre. Sempre, durante la realizzazione del film, abbiamo avvertito il profondo rispetto e l’amore che Bradley ha messo nel suo ritratto di Leonard Bernstein e della moglie, nostra madre Felicia. Ci sentiamo molto fortunati ad aver fatto questa esperienza con Bradley, e non vediamo l’ora che il mondo possa vedere la sua creazione.“