Ministro Salvini: leggi più dure contro gli animali
Dopo il caso degli Orsi in Trentino il leader della Lega propone nuove regole per la gestione della fauna
In conseguenza agli eventi scaturiti in Trentino e la presenza massiccia di fauna selvatica, orsi e lupi, il Ministro Salvini si è espresso con nuove proposte. Per il leader della Lega sembrano risultare necessarie misure più rigide per la gestione degli animali.
Parlando di grandi carnivori, il Ministro e vice premier Matteo Salvini tenta di evitare la parola “abbattimenti“, ma non nasconde la sua intenzione di proporre regole più dure per la gestione della fauna selvatica. Come riporta un articolo di Repubblica, il leader della Lega avrebbe ammesso: “Porterò in Consiglio dei ministri la richiesta delle Province autonome di occuparsi direttamente del rapporto tra un uomo e animale“. Dopo i fatti drammatici che hanno scosso il Trentino e la morte (lo scorso 5 aprile 2023) del giovane runner Andrea Papi, la Provincia Autonoma di Trento vuole sperimentare nuove misure per ‘combattere’ orsi e lupi. Dal canto suo, il Ministro delle Infrastrutture Salvini ritiene che il Trentino debba poter gestire la presenza dei “grandi carnivori” pericolosi, senza dover passare sempre da Roma.
Matteo Salvini sulla gestione degli animali selvatici
Durante le sue consuete vacanze a Pinzolo, Matteo Salvini avrebbe ricevuto una trentina di amministratori. Tutti provenienti dalla Val Rendena e dalla Val di Sole, due territori, quest’ultimi, dove si registra una presenza massiccia di orsi, dichiarata ormai come ingestibile. Secondo quanto raccontato dagli amministratori e riportato da Repubblica, in questi luoghi la predazione nei pascoli, gli incontri ravvicinati tra orsi e popolazione locale, sembrano registrarsi con una frequenza preoccupante. I Sindaci si dichiarerebbero, persino, impotenti a causa della legge che, difatti, impedisce alla Provincia di poter agire direttamente e con una certa autonomia.
Come si apprende, inoltre, durante l’incontro con il Ministro Salvani gli amministratori avrebbe consegnato una lettera che sintetizza tutte le loro richieste. Tra le esigenze, sottolineata la difficoltà di: “Gestione di piccoli borghi di montagna privi di adeguati strumenti per presidiare la sicurezza delle persone“. Ad oggi, ogni azione deve prima avvenire su richiesta fatta all’Ispra, ente che vive a sua volta sotto al Ministero dell’Ambiente. Il vice premier Matteo Salvini avrebbe riconosciuto il problema e quindi ha preso l’impegno di portare l’istanza al Governo.
Abbattimento non escluso?
Nella proposta del Ministro delle Infrastrutture la semplificazione normativa che permetta alle Province autonome di Trento e Bolzano di intervenire rapidamente in caso di necessità. Dopo la morte del giovane Andrea Papi, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti aveva annunciato una ricollocazione di massa degli orsi ritenuti in sovrannumero, circa settanta. Ma, come ha specificato il Ministro Salvini: “A quanto pare in Europa non ci sono paesi smaniosi di accoglierli“. Nonostante abbia considerato primaria la strada del ricollocamento, quella dell’abbattimento appare implicitamente non esclusa.
Dopo queste dichiarazioni non sono mancate le reazioni. Ugo Rossi, ex presidente della Provincia, ha sottolineato la presenza di strumenti normativi per agire in autonomia, ancora, mai applicati. Oipa, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, ha invece voluto ribadire come la fauna sia “Un bene demaniale e indisponibile dello Stato“. Gli animalisti avrebbero, inoltre, accusato la Provincia di non aver mai reso praticabili i corridoi faunistici che permetterebbero agli orsi di ridistribuirsi in maniera naturale, sottolineando sempre la necessità di proteggere gli animali.