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Papa Francesco, la nuova enciclica: “Basta guerra al Creato”

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All’udienza generale del 30 agosto in Vaticano papa Francesco ha annunciato la sua intenzione di pubblicare il 4 ottobre “un’esortazione, una seconda ‘Laudato si”” dedicata all’ecologia e ai problemi dell’ambiente, dopo quella di 8 anni fa. “Il 1 settembre – ha detto Francesco – si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, inaugurando il Tempo del Creato che durerà fino al 4 ottobre“. Ovvero il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la festa di San Francesco d’Assisi.

E sarà appunto in quella data densa di significato che arriverà in libreria il nuovo scritto di Francesco. “Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell’impegno di custodire il creato come dono sacro del creatore” ha detto il Papa.” “È necessario – ha aggiunto – schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche sforzandosi di porre fine all’insensata guerra alla nostra casa comune, che è una guerra mondiale terribile. Esorto tutti voi a lavorare e pregare affinché essa abbondi nuovamente di vita” ha concluso rivolto ai presenti nell’Aula Paolo VI in Vaticano.

Papa Francesco all’udienza del 30 agosto 2023. Foto Ansa/Massimo Percossi

Il Tempo del Creato, a cui papa Francesco ha fatto riferimento, quest’anno ha per tema Che la giustizia e la pace scorrano ed è simboleggiato dal “fiume possente“. Comincerà il 1° settembre con la Festa del Creato e si concluderà il 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi. Nel suo messaggio per la Festa del Creato, Francesco ha affermato: “In questo Tempo del Creato, come seguaci di Cristo nel nostro comune cammino sinodale, viviamo, lavoriamo e preghiamo perché la nostra casa comune abbondi nuovamente di vita. Lo Spirito Santo aleggi ancora sulle acque e ci guidi a ‘rinnovare la faccia della terra’“. Per questo il Papa ha invitato a stare accanto “alle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica e a porre fine all’insensata guerra contro il creato“.

Il Papa in Mongolia

L’avvio di questo tempo ecumenico di preghiera e di azione avverrà durante il viaggio apostolico del Papa in Mongolia (31 agosto – 4 settembre). Un paese gravemente colpito dalla crisi climatica. Dove le inondazioni distruggono le infrastrutture mentre gli dzud (termine che indica un inverno particolarmente nevoso) causano perdite di raccolti e di bestiame. Non solo. Nel remoto paese dell’Asia, confinante con la Cina, si registra da tempo un forte inquinamento atmosferico che ha un pesante impatto sulla salute delle persone. La comunità cristiana mongola è pronta ad accogliere Francesco. In tutto lo sterminato paese si contano soltanto 1500 cattolici suddivisi in 8 parrocchie.

Cristiani a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Il cardinale italiano Giorgio Marengo, 49 anni, di Cuneo, è il prefetto apostolico del paese asiatico. Foto Vatican Media

Durante tutto il periodo che porterà al culmine del 4 ottobre, con la pubblicazione della seconda Laudato sì’, in Italia si svolgeranno eventi che copriranno diversi argomenti. Fra cui incontri di preghiera, con, ad esempio, una veglia ecumenica in Piazza San Pietro a Roma organizzata dalla comunità di Taizé, il 30 settembre.

Verso la Cop28 a Dubai

Un evento che intende sostenere e promuovere il Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili (Tnpcf), per mitigare la crisi del cambiamento climatico da parte della Chiesa in America Latina, Oceania e Africa. In particolare, il Movimento Laudato Si’ estende un invito speciale a unirsi alla campagna di preghiera e di azione per la giustizia climatica in vista della Cop 28. Ovvero la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici che si volgerà nell’Emirato arabo di Dubai, dal 30 novembre al 12 dicembre 2023.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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