Gli Usa e il mondo occidentale ricordano gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York nel 22° anniversario dei fatti. Lo scorso 7 settembre il presidente Joe Biden ha stabilito “3 giorni di ricordo e preghiera” per “onorare le 2.977 vittime” degli attentati.
Nella dichiarazione del presidente degli Stati Uniti si legge che “Io, Joseph Biden Jr., Presidente degli Stati Uniti d’America (…) chiedo che il popolo degli Stati Uniti onori le vittime dell’11 settembre 2001 e i loro cari con la preghiera, la contemplazione, le cerimonie e le visite commemorative, le campane, le veglie a lume di candela e altre attività. Invito le persone di tutto il mondo a unirsi. Invito i cittadini della nostra nazione a ringraziare per le nostre numerose libertà e benedizioni, e invito tutte le persone di fede a unirsi a me nel chiedere la continua guida, misericordia e protezione di Dio“.
Le parole di Biden
“Ventidue anni fa, l’11 settembre 2001, – sottolinea Biden – 2.977 vite preziose ci furono rubate in attacchi deliberatamente malvagi contro la nostra nazione. Nelle Giornate Nazionali di Preghiera e Memoria, ci riuniamo per rinnovare il nostro sacro voto: non dimenticare mai. Non dimenticare mai i genitori, i figli, i coniugi, gli amici e le persone care che abbiamo perso quel giorno. Non dimenticare mai gli eroi che si sono fatti avanti per salvare i loro connazionali americani e aiutare le nostre comunità a ricostruire nelle ore – e negli anni – successivi.
11 settembre, le cerimonie
Joe Biden partecipa alle commemorazioni dell’11 settembre in una base militare ad Anchorage, in Alaska. È la prima volta che il capo della Casa Bianca non parteciperà ai tradizionali eventi organizzati sui luoghi degli attacchi. Ovvero a New York, in Pennsylvania e in Virginia. Alla cerimonia presso il memoriale dell’11 settembre a New York ci sarà la vice presidente Kamala Harris, insieme al marito Doug Emhoff, mentre la first lady, Jill Biden, deporrà una corona di fiori al Pentagono.
I 6 momenti di silenzio
Il programma della giornata prevede, come ogni anno, 6 momenti di silenzio. Fasi accompagnate dal suono di una campana. Si ricorderà quando il primo aereo dirottato andò a schiantarsi contro la Torre Nord del World Trade Center e quando è stata colpita la Torre Sud. Successivamente ci fu l’attacco al Pentagono: l’aereo di linea dirottato uccise 184 persone.
Si ricorderà poi il momento in cui è caduta la Torre Sud e lo schianto di un quarto aereo: il volo 93 della United Airlines, in un campo a Shanksville, in Pennsylvania, dopo che i passeggeri combatterono contro i dirottatori. Alla fine si ricorderà la caduta della Torre Nord. Nel corso della cerimonia i parenti delle vittime si avvicenderanno sul palco elencando i nomi di tutti quelli che sono morti quel giorno.
Dal tramonto all’alba, due fasci di luce blu illumineranno lo skyline di Manhattan. Si tratta di un’installazione d’arte pubblica, presentata per la prima volta nel 2002, in occasione del primo anniversario degli attacchi. Rappresenta le Torri Gemelle e la si può vedere per un raggio di quasi 100 chilometri di distanza se la notte è limpida. La governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha annunciato che gli edifici statali terranno le bandiere a mezz’asta e che 16 monumenti – tra cui l’Empire State Building e la Penn Station – si illumineranno di blu.
11 settembre, si muore ancora oggi
La tragedia dell’11 settembre dura però ancora oggi. Non è soltanto un evento del passato. Ci sono persone che continuano a morire di malattie per gli effetti degli attacchi di due decenni or sono. Si tratta di vigili del fuoco, poliziotti, soccorritori ma anche comuni cittadini. E le quasi 3mila persone uccise negli attentati al World Trade Center, al Pentagono e nell’aereo schiantatosi in Pennsylvania, non sono tutte identificate. Tant’è che questo processo di identificazione dura ancora oggi. Dell’identificazione di altre 2 vittime degli attacchi si è saputo il 10 settembre 2023. Si tratta dei morti numero 1.648 e 1.649. Grazie a un test avanzato del Dna sui loro resti si è potuto risalire al loro nome e cognome. Si tratta di un uomo e una donna. Le famiglie hanno chiesto e ottenuto di non rendere pubblica la loro identità.