Torna lo sciopero mondiale per il clima: le proteste in Italia
Il movimento Fridays For Future annuncia la sua "risposta spontanea al negazionismo del Governo"
Si torna nelle piazze di tutto il mondo e, più da vicino, d’Italia per un nuovo grido a sostegno del clima. Fridays For Future annuncia un nuovo sciopero mondiale per il clima. Come sostiene il movimento internazionale si tratta, nel nostro Paese in particolare, della: “Risposta spontanea al negazionismo del governo è la resistenza collettiva“.
“L’Italia è a un nuovo capitolo della storia climatica“. Esordisce con queste parole la nota stampa ufficiale lanciata dal movimento Fridays For Future Italia che annuncia un nuovo sciopero per manifestare contro il cambiamento climatico. In particolare, oggi, l’attenzione si sposta sul nostro Paese caratterizzato, ormai da moltissimi mesi, da ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni. “È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile“.
Il cambiamento climatico in Italia
Il cambiamento climatico ha mostrato i suoi effetti anche in Italia e, benché qualcuno ancora stenti a volerlo riconoscere, le conseguenze di tutto questo sono ad oggi piuttosto evidenti. Il movimento internazionale di protesta per la Giustizia Climatica ha evidenziato questa situazione in maniera netta. E per esprimere il dissenso, anche verso la reazione del Governo a quanto accaduto negli ultimi mesi, ha annunciato una nuova azione di protesta per il clima. “Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica“. Questo quanto dichiarato da Giacomo Zattini, portavoce del movimento.
Fridays For Future Italia esprime la sua posizione in maniera chiara e decisa. Il movimento, infatti, sottolinea che la prima causa dell’aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili fossili. E secondo quanto aggiunto da Fridays For Future Italia, l’Italia continuerebbe ad investire ampiamente su questa tipologia di combustibili dannosi. “Il nostro paese ha una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali, date le sue emissioni storiche“, scrive ancora la nota lanciata dal movimento internazionale. Difatti è noto che, in merito al processo di transazione ecologica, l’Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea. Questo significa ridurre le emissioni di gas climalteranti dell’80% entro il 2030 e decarbonizzare totalmente il settore elettrico entro il 2035.
La resistenza per il clima
“La protesta contro gli investimenti fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre il mondo viene condannato a morire. Possiamo vivere senza combustibili fossili, ma non sopravviveremmo un giorno senza le risorse del Pianeta. Non possiamo bere il petrolio“. Questo quanto affermato da Alessandro Marconi, attivista di Roma. Sarebbe necessario, come ribadisce il movimento, affiancare alle politiche di mitigazione politiche di adattamento che preservino gli equilibri e le risorse del Pianeta, prima fra tutte l’acqua. A tal proposito, il movimento propone alcune soluzioni per tutelare l’acqua e garantire maggiori difese naturali ai fenomeni estremi. Tra queste si trovano sicuramente la riduzione dei consumi e il ripristino degli alvei originari dei fiumi.
Ma soluzioni importanti sono anche tutelare e promuovere la salute del suolo, favorire l’assorbimento dell’acqua nel suolo, spingere la forestazione, ripristinare i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico. “Continuiamo a resistere, non lasciamoci immobilizzare dall’eco-ansia ma combattiamola definitivamente attraverso l’attivismo! Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili. È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte“. Così Ester Barel, di Fridays for Future Milano.
La #ResistenzaClimatica di Fridays For Future partirà il 15 settembre con la giornata di azione globale per il clima e tornerà nelle principali piazze d’Italia con lo sciopero del 6 ottobre. Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo sciopero in ogni città.