Chiara Boni: “Moana era qualcosa di più di una pornodiva”
Il ricordo della stilista in occasione del documentario "Essere Moana - Segreti e Misteri", in onda in prima tv esclusiva su NOVE
La docu-serie dedicata alla vita di un’icona senza tempo, Moana Pozzi, arriva in prima serata e in prima TV questa sera in esclusiva su Nove ed è disponibile su Discovery+. Si intitola ESSERE MOANA, prodotto da Verve Media Company per Warner Bros.Discovery. La storia racconta la vita di Moana Pozzi, un’icona di bellezza, sensualità e potere. La serie è scritta da Marco Gregoretti, Marina Loi e Flavia Triggiani, per la regia di Alessandro Galluzzi, Flavia Triggiani e Marina Loi.
Ma chi è veramente Moana Pozzi, una donna diventata mito? Eros e Thanatos scorrono nel suo destino, segnato da una morte sulla quale aleggia ancora il mistero. Moana è morta davvero o ha scelto di sparire, perché esausta di una vita vissuta sempre al limite? Personaggio senza tempo, una pornostar che, da sogno erotico degli italiani, è arrivata a custodire segreti che sono stati svelati solo dopo la sua scomparsa, incarnando il potere in tutte le sue sfaccettature. Un potere ampio, ottenuto attraverso la seduzione, ma anche grazie alla capacità di attivare e di curare un fitto intreccio di rapporti con la politica, con lo spettacolo, con la cultura e con l’economia.
Una carrellata di testimonianze di colleghe e colleghi, ma anche attori, scrittori, giornalisti, critici cinematografici, sociologi. Tra queste: Antonio Di Ciesco, marito di Moana, Eva Henger, Rocco Siffredi, Vittorio Sgarbi, Fulvio Abbate, Antonio Dipollina e Anselma Dell’Olio, solo per citarne alcuni. Un coro di voci per raccontare i tanti volti di Moana in un contesto storico ben preciso, quello degli Anni Ottanta. L’era dell’edonismo più sfrenato e del lusso ostentato ha totalmente segnato un cambio di rotta nell’immagine della donna.
La docu-serie racconta tutte le fasi della vita di Moana, a partire dall’estrazione borghese della sua famiglia, passando per gli esordi nel mondo dello spettacolo, fino al boom nell’industria del porno e alla morte, nel 1994, all’Ospedale Hotel de Dieu di Lione. Tra i racconti di chi l’ha conosciuta abbiamo intervistato la stilista internazionale Chiara Boni. Proprio la famosa designer negli Anni Novanta aveva fatto sfilare Moana in passerella. Su VelvetMAG il ricordo in esclusiva della Boni sulla nota pornodiva.
Moana, il personale ricordo di Chiara Boni
“L’avevo vestita da capo a piedi, in occasione della mia collezione autunno/inverno ’93/’94“- afferma in esclusiva a VelvetMAG Chiara Boni-“Moana era qualcosa di più di una pornodiva, esulava dai concetti molto forti. In passerella avevo ideato per lei un personaggio stile Jessica Rabbit. Le ho proposto di sfilare, ricordo i suoi bellissimi lineamenti, i capelli che sembravano miele. Il nostro non è stato un rapporto profondo, ma di simpatia, l’ho apprezzata proprio per questa sua caratteristica. Sfilò per me un’unica e sola volta e l’anno dopo fu chiamata in passerella da Fendi.”
Prosegue la Boni: “Non ho mai avuto paura delle sue scelte, non sono stata discriminante, a dire la verità non ho mai discriminato in vita mia. Nel 1999 ho fatto una sfilata di soli transgender, le persone che mi piacciono sono quelle che mi incuriosiscono. Moana aveva un suo cervello, proveniva da una famiglia borghese, il padre era un ingegnere nucleare, mi sorprendeva la strada che aveva scelto, era una storia di vita particolare. In quel momento negli Anni Novanta si pensava che Moana facesse parte dei servizi segreti.”
La donna per Chiara Boni
Ed ancora: “Le autrici del documentario su Moana, Flavia Triggiani e Marina Loi, sono due donne molto in gamba e determinate che ho vestito. Il 24 settembre 2023 presenterò la nuova collezione alla Milano Fashion Week. Vedremo in passerella delle celebrities e come sempre lo styling sarà affidato a Simone Guidarelli, che mi segue da oltre dieci anni. Il tema sarà l’Africa metropolitana. Io che ho attraversato il secolo vengo da grandi speranze e conquiste. La mia ispirazione nella moda è sempre stata quella delle donne libere che devono avere la possibilità di esserlo. Non solo donne famose, ma anche quelle non note, che nel loro piccolo rappresentano una conquista femminile. Purtroppo l’universo femminile ancora ha delle porte chiuse. Le donne devono dimostrare sempre il doppio rispetto agli uomini, che a parità di mansione guadagnano di più. Nella mia azienda ho tutte donne che lavorano per me.”
Il commento in esclusiva per VelvetMAG delle autrici Flavia Triggiani e Marina Loi
Abbiamo raggiunto anche le due autrici del documentario su Moana che a VelvetMAG in esclusiva dichiarano: “La parabola di Moana è incredibile”– afferma Flavia Triggiani– “La ragazza della buona borghesia che ha studiato dalle suore approda, dopo un tentativo di sfondare nel cinema tradizionale, nell’hard, un mondo che l’ha lanciata, ma che allo stesso tempo è stato rivitalizzato proprio dalla pornodiva. Nonostante le proteste e i tentativi di censura, è riuscita a conquistare il mainstream entrando nei salotti buoni della televisione e sfilando per famosi stilisti.“
“Quello che colpisce di Moana è quella sua immagine eterea e al contempo provocatoria, la naturalezza e l’eleganza con cui spiazzava gli interlocutori nelle sue apparizioni televisive.- prosegue Marina Loi: “Era una donna multiforme, molto intelligente, che sapeva come comportarsi in ogni ambiente, passando dal porno agli atelier di grandi artisti come Schifano, dalle “stanze del potere” ai locali in cui si esibiva.”