L’affascinante Castello di Gradara, emblema della storia di Paolo e Francesca
La nobile residenza che fu il teatro di un amore celebrato nei secoli
“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende”. Ed ancora: “Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense”. E’ una storia struggente di passione, carica di pathos e sentimento quella di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, celebri personaggi danteschi, due figure di amanti a cui è dedicato il V canto della Divina Commedia. Proprio i due innamorati hanno reso famoso il Castello di Gradara conferendogli un alone di mistero e leggenda.
In vita i due furono cognati, Francesca era infatti sposata con Gianciotto, fratello di Paolo, e questo amore li condusse alla morte per mano del marito di Francesca. Ed è proprio la donna che spiega al sommo poeta come tutto accade: leggendo il libro che illustrava l’amore tra Lancillotto e Ginevra, i due trovano l’amore nel bacio che caratterizza l’inizio della loro passione. Abbiamo ripercorso insieme i passi nella celebre fortezza andando alla scoperta di un borgo millenario.
Il Castello di Gradara, teatro di un amore contrastato
Arrivare a Gradara è come immergersi in un’atmosfera da fiaba e senza tempo. Le stradine di questo comune della Regione Marche, in provincia di Pesaro e Urbino portano al castello con due cinte murarie che difendono abitato e rocca. La storia del Castello di Gradara narra che nel Trecento la dimora sia appartenuta alla famiglia dei Malatesta. In origine l’imponente struttura altro non era che un fortilizio militare, ma venne trasformato dai Malatesta in una magione. Nel 1275 Giovanni Malatesta sposò Francesca da Polenta scegliendo come residenza proprio Gradara.
La storia d’amore e morte
La figura di Francesca da Rimini ha, da sempre, interessato e ispirato artisti di ogni genere, tra i quali: Salvador Dalì, Renato Guttuso, Saverio Mercadante, Riccardo Zandonai, Silvio Pellico e Gabriele d’Annunzio. L’arte e la letteratura hanno trasformato la peccatrice della Commedia in eroina della bellezza e della libertà, una rappresentazione emblematica di valori quanto mai attuali. Francesca è ormai divenuta una figura letteraria il cui appeal non accenna a diminuire. Un’eroina che afferma la libertà di amare, il rispetto della vita e dei sentimenti, l’uguaglianza di genere.
Il mito romantico della famosa donna è stato valorizzato anche nella moda grazie a Alberta Ferretti. Nella Camera di Francesca al Castello di Gradara è esposta infatti una riproduzione del costume di scena indossato da Eleonora Duse nella tragedia Francesca da Rimini di Gabriele D’Annunzio (1901). L’abito è stato donato al Castello dalla Ferretti. Regina Schrecker in occasione della mostra “ISBN Dante e altre visioni” di Corrado Veneziano ha ideato per Francesca da Rimini un abito in seta molto pesante rosso e blu notte che vira sul verde profondo, simbolo di passione.
Il Castello di Gradara oggi
La Rocca fu interessata da importanti lavori di restauro finanziati dall’ultimo proprietario, l’ingegner Umberto Zanvettori nel 1923. Passata di proprietà al Demanio dopo la sua morte, continuò a soggiornarvi la seconda moglie Alberta Porta Natale fino al 1983. La fortezza divenne dunque la dimora museale che ancora oggi attrae ogni anno migliaia di turisti.
L’antico borgo di Gradara è racchiuso da una cinta muraria percorribile a piedi. Sui Camminamenti di Ronda si ammira un panorama mozzafiato: il borgo dall’alto, le dolci colline dell’entroterra marchigiano e un ampio tratto della costa adriatica da Gabicce Mare a Rimini. E’ possibile persino percorrere la romantica Passeggiata degli Innamorati. Il percorso inizia a porta di Levante e attraversa il Monte delle Bugie, lungo una via che separa la rocca dal boschetto retrostante, è l’ideale per una passeggiata intima e romantica. A Gradara nella chiesa di San Giovanni Battista è conservato un crocefisso ligneo del ‘400. Guardando il volto del Cristo da diverse angolazioni si colgono le tre intense espressioni della Passione. Qui troviamo persino Il Bosco di Paolo e Francesca, battezzato così in onore dei due famosi amanti che solevano appartarsi fra le fratte della selva.
I profumi di Paolo e Francesca
Tra i prodotti tipici del luogo ci sono persino i deliziosi profumi di Paolo e Francesca. Una nota maschile ed una nota femminile, inspirate ai composti di erbe e sostanze utilizzate in epoca medievale, che miscelati insieme creano una speciale fragranza unisex. I profumi Paolo e Francesca sono realizzati in esclusiva per Gradara da MUMO Emozioni Sensoriali, spin off dell’Università di Camerino.
Nel borgo di Gradara si trovano numerose botteghe dove acquistare creazioni di artigianato locale: ceramiche decorate a mano, oggettistica, articoli da regalo. Oggetti che riproducono la famosa “M” malatestiana o la “Rosa quadripetala”, simboli della Signoria che dominò il castello in epoca medievale.
Tra i dolci tipici c’è il “Gradarino”, croccante alle noci prodotto dalla Pasticceria Vittoria di Gabicce Mare e “L’Amorosa”. Il dolce di pasta frolla con marmellata di albicocche, meringa e granella di frutta secca è prodotto da Taverna del Luppolo Gradara. Numerose sono le iniziative culturali che allietano il borgo, tra queste: Gradara d’Amare, Assedio al castello, The Magic Castle, Gradara Wine Passion, Gradara Ludens, La vie en rose, Halloweek – Halloween a Gradara e il Castello di Natale.
Il 23 e 24 settembre 2023 torna dopo vent’anni l’appuntamento con Gradara Ludens Festival. Il borgo marchigiano riscopre la sua dimensione ludica. Tra le antiche mura ci sarà spazio ai giochi moderni e a quelli della tradizione. Gradara e il gioco è infatti, fin da sempre, un legame indissolubile, che è si sviluppato negli ultimi trent’anni attraverso varie iniziative che sono valse alla città il soprannome di “piccola capitale del gioco”.