Sciopero attori e sceneggiatori, c’è l’accordo con gli autori? Gli effetti della “paralisi di Hollywood”
Da mesi i sindacati WGA e SAG-AFTRA sono in disaccordo con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, l'associazione che rappresenta gli studios
Lo sciopero degli attori e sceneggiatori continua a tenere sotto scacco Hollywood e le mobilitazioni hanno avuto effetti devastanti. Tra produzioni slittate, eventi rimandati e titoli in sospeso, il settore dell’audiovisivo sta affrontando una profonda crisi. Ma il risvolto potrebbe essere vicino.
Da oltre 140 giorni, gli autori televisivi e cinematografici statunitensi hanno posato la penna. Risale all’ormai lontano 2 maggio, infatti, l’inizio dello sciopero indetto dalla Writer’s Guild of America (WGA), il sindacato in rappresentanza della suddetta categoria. A rendere ancora più precaria la situazione già instabile il sostegno da parte del sindacato SAG-AFTRA, in rappresentanza degli attori, che, a partire dal 13 luglio, si è unito formalmente allo sciopero.
Si tratta della prima mobilitazione combinata dal 1958 nel settore dell’audiovisivo, mossa da intenti molto vicini. Entrambi i sindacati sono infatti in lotta contro l’AMPTP, l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, l’associazione che rappresenta gli Sudios, per richiedere condizioni di lavoro più sicure. La “paralisi di Hollywood”, dovuta allo stop delle nuove produzioni e al divieto promozionale per i membri aderenti ai due sindacati, ha comportato diverse perdite: ma quali sono le motivazioni? E, soprattutto, quando potrebbe giungere a un epilogo la situazione?
Sciopero degli attori e sceneggiatori: cosa sono i residuals e perché sono tra i motivi della “paralisi di Hollywood”
L’ultima grande mobilitazione post Anni Duemila risale al periodo 2007-2008. Ad aderire allo sciopero, che iniziò il 5 novembre 2007 e finì il 12 febbraio 2008, oltre 12 mila membri del sindacato WGA. Da allora, sembravano ormai risolti i dissapori tra gli autori e l’AMPTP, soprattutto in relazione al concetto di “residuals“, ad oggi tra i punti nuovamente al centro della contesa con l’associazione che rappresenta gli Studios. E, in questo, c’entra la diffusione ormai consolidata delle piattaforme di streaming video.
Ma cosa si intende con residuals e perché interessano anche gli attori? Oltre al compenso ricevuto per il proprio lavoro, le suddette categorie ricevono una cifra ulteriore, che dipende dalla riproposizione dell’episodio o film in questione. Sono, in sostanza, royalty ottenute proporzionalmente al successo di un titolo in cui si è coinvolti. Grazie allo sciopero degli attori e sceneggiatori che ha avuto luogo nel 1958, i lavoratori nel settore dell’audiovisivo hanno ottenuto questo diritto, per via della comparsa della televisione, la quale minacciava il loro lavoro con le “repliche“.
Il sistema messo appunto negli anni precedenti, tuttavia, secondo i membri dei sindacati SAG-AFTRA e WGA andrebbe rivisto, alla luce della comparsa delle piattaforme streaming, a causa delle quali non si può effettivamente determinare quante volte una serie o un film siano stati rivisti.
I timori tecnologici: l’AI è una minaccia?
Tra i motivi dello sciopero degli attori e sceneggiatori spicca anche il timore connesso all’AI. L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale desta le preoccupazioni sia da parte degli sceneggiatori, per via dell’automatizzazione della scrittura dei copioni, sia da parte degli interpreti, la cui immagine potrebbe essere “clonata” su piccolo e grande schermo, comportando una riduzione dei tempi di lavoro e, di conseguenza, dei salari.
Relativamente ai membri WGA, i cui negoziati sono tuttora in corso, gli Studios avrebbero riconfermato il riconoscimento dei crediti nella stesura degli script. Ciononostante, le due parti non avrebbero ancora trovato un accordo a causa della mancanza di risposta alla richiesta, da parte del sindacato, di non “addestrare” i sistemi automatizzati in base alle sceneggiature.
Oltre alla richiesta di rivedere il sistema dei “residuals” e di tutela dalle potenziali minacce connesse ai sistemi AI, i due sindacati si sono uniti per richiedere migliori condizioni salariali e di lavoro. In particolar modo, i membri WGA richiedono un numero minimo di sceneggiatori per Writers’ Room e di giornate lavorative riconosciute.
A che punto siamo con gli scioperi?
Gli effetti dello sciopero combinato degli attori e sceneggiatori ha comportato gravi conseguenze nel settore. Dapprima, ad esclusione di alcuni casi specifici concordati da entrambi i sindacati, è stata interrotta la realizzazione di nuovi prodotti. Al contempo, inoltre, visto il divieto di promozione e di partecipazione ad eventi ad eventi pubblici, è stata posticipata la distribuzione di diversi titoli, tra cui Challengers di Luca Guadagnino e Dune – Parte 2 di Denis Villeneuve.
Ad ora, nessuna delle due parte – i sindacati WGA e SAG-AFTRA, da un lato, e l’AMPTP, dall’altro – sembrano disposte a tornare sui propri passi. A partire dalla giornata di giovedì 21 settembre, tuttavia, sono iniziati i negoziati tra gli autori e l’associazione in rappresentanza degli Studios, in cui hanno preso parte anche vertici degli studi cinematografici, tra cui Netflix con Ted Sarandos, Disney con Bob Iger, Warner Bros. Discovery con David Zaslav e Universal con la responsabile dei contenuti Donna Langley. Secondo Variety, che ha riportato una fonte anonima, l’incontro sarebbe stato “incoraggiante” e avrebbe lasciato intendere che forse la risoluzione potrebbe essere vicina.