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Ucraina: gli Usa cancellano gli aiuti, la Russia prepara l’offensiva

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La guerra in Ucraina si avvicina alle porte del suo secondo inverno. La situazione per Kiev si fa pesante. Mentre un anno fa le forze ucraine respingevano in parte gli invasori grazie a potenti controffensive, adesso rischia di accadere il contrario. Il Governo ucraino rende noto, infatti, che la Russia ha concentrato più di 10mila militari effettivi a Bakhmut.

Tiene banco anche la questione dei finanziamenti da parte degli Stati Uniti. L’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, si è detto “sorpreso” perché il Congresso americano ha stabilito di sospendere gli aiuti all’Ucraina. Sebbene “qualche giorno fa i democratici e una parte dei repubblicani abbiano votato un pacchetto di sostegno da 300 milioni di dollari, e non penso che questa sia l’ultima parola” ha sottolineato Borrell.

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Attacco russo con droni sulla regione di Cherkasy, in Ucraina, il 30 settembre 2023. Foto Ansa

A Kiev si tiene il 2 ottobre il Consiglio Affari esteri Ue. “L’Italia farà la sua parte” ha detto il ministro Antonio Tajani, circa la ricostruzione dell’Ucraina. “Sono estremamente felice di ospitare il Consiglio Affari Esteri Ue qui a Kiev, è un fatto storico” ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. “È la prima volta che si tiene fuori da confini dell’Ue, vero, ma si tiene in un Paese di futuro ingresso. È un messaggio importante. Non vedo l’ora di discutere con i miei colleghi dei temi sul tavolo, come proteggere la nostra sicurezza e la nostra prosperità“.

Shutdown evitato ma ‘paga’ l’Ucraina

Ma è sulla sponda degli Stati Uniti, i protettori dell’Ucraina, che la situazione si fa complessa. È cominciata la lunga campagna elettorale per le elezioni presidenziali del novembre 2024, in cui Biden e Trump si giocano tutto per diventare presidenti. A Capitol Hill – la sede del Congresso (Senato e Camera) a Washington – lo shutdown è stato evitato per un soffio. Si tratta della parziale chiusura delle attività del Governo federale per la mancata approvazione delle relative coperture finanziarie da parte di deputati e senatori.

Grazie a un compromesso tra repubblicani moderati e democratici tutto questo non è accaduto. Milioni di cittadini statunitensi hanno rischiato di restare senza stipendio. Ma a pagare pegno, per così dire, è l’Ucraina che non riceverà i 6,2 miliardi di dollari che il presidente Biden aveva chiesto per il rifinanziamento degli aiuti, militari e non. “Non possiamo in nessun modo smettere di aiutare l’Ucraina contro la brutalità della Russia” ha dichiarato Biden commentando la legge che ha evitato lo shutdown che prevede però il taglio degli aiuti a Kiev. “Voglio dire a Kiev e ai nostri alleati europei che potete contare su di noi“.

Il presidente della Camera degli Stati Uniti, Kevin McCarthy. Foto Ansa/Epa Michael Reynolds

Una lunga giornata a Capitol Hill

Il primo colpo di scena di una giornata caotica e lunga a Capitol Hill è arrivato a meno 12 ore dalla paralisi del paese, domenica 1 ottobre quando lo speaker della Camera, Kevin McCarthy, dopo una riunione a porte chiuse con i suoi alleati, ha annunciato che avrebbe messo al voto un’altra legge ‘tampone’. Una normativa che potesse regalare altri 45 giorni di tempo per trovare un accordo sul finanziamento del bilancio federale. La misura consente alle casse delle agenzie federali di continuare a ricevere fondi almeno fino a metà novembre. Prevede circa 16 miliardi di dollari per la gestione delle emergenze e la ricostruzione, ma cancella gli aiuti all’Ucraina.

La Russia ha sbagliato ma sugli aiuti a Kiev dobbiamo individuare un piano, una strategia. E la Casa Bianca deve condividerlo con noi” ha commentato McCarthy. Lo speaker della Camera, che è un repubblicano, da quando si è insediato ha accusato Biden di “staccare assegni in bianco” al presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Fonti dell’amministrazione hanno rivelato che la Casa Bianca considera la misura la migliore possibile, date le circostanze, perché “mantiene aperto il Governo federale, prevede aiuti in caso di calamità e non contempla forti tagli ai programmi dell’amministrazione”. Tuttavia il taglio degli aiuti all’Ucraina è, di fatto, un venir meno alle promesse a Zelensky, venuto a parlare con Biden e davanti al Congresso lo scorso 22 settembre.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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