In Ucraina la guerra si fa sempre più spaventosa, a oltre 19 mesi dall’invasione della Russia. Il 5 ottobre i russi hanno bombardato un supermarket a Groza, villaggio nel distretto di Kupiansk, nella regione di Kharkiv. Ci sono almeno 49 morti. A Beryslav, regione di Kherson, gli invasori hanno bombardato l’ospedale. In tutto il paese i civili continuano a pagare un altissimo prezzo di sangue. Sono quasi 10mila le vittime e decine di migliaia i feriti da quando è cominciato il conflitto.
In media ci sono stati quasi 6 morti e 20 feriti al giorno, solo tra i civili. Il dato emerge dal report degli osservatori ONU per i diritti umani in Ucraina. “Nei sei mesi che abbiamo analizzato – ha spiegato Danielle Bell, di Human Rights Monitoring Mission – ci sono stati più di un migliaio di morti e quasi 4mila feriti“.
Milioni di ucraini in povertà
I missili russi, riporta lo studio della missione ONU, hanno colpito aree residenziali e infrastrutture vitali, così come impianti per la produzione di grano. “Nel frattempo – rileva il dossier – i cittadini nelle aree occupate dalla Russia sono sottoposti a torture, violenze sessuali e detenzioni arbitrarie“. La guerra ha spinto milioni di ucraini sotto la soglia di povertà, in una situazione “aggravata da danni economici e sociali provocati da attacchi a infrastrutture chiave e strutture agricole“.
Si svolge intanto il 5 ottobre a Granada, in Spagna, il vertice della Comunità politica europea al quale partecipa anche il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. La Comunità politica europea è una piattaforma per discussioni politiche e strategiche sul futuro dell’Europa, istituita nel 2022, a cui partecipano anche i non membri Ue. “Il nostro obiettivo comune è garantire la sicurezza e la stabilità della casa europea“, ha affermato Zelensky. “Presteremo particolare attenzione alla regione del Mar Nero e ai nostro sforzi congiunti per rafforzare la sicurezza alimentare e la libertà di navigazione“. “La priorità fondamentale dell’Ucraina, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno è rafforzare la difesa aerea. Abbiamo gettato le basi per nuovi accordi con i partner“.
Bombardato l’ospedale di #Beryslav, regione di #Kherson.
Il video è stato girato dalla zona di #Kakhovka da un apparato di sorveglianza 🇷🇺, il che indica che l’attacco (proveniente da sud) è stato premeditato.
Gravi danni alla struttura, per il momento ci sono almeno 1/ pic.twitter.com/RnmSBIsLZH— OSINT-I (@OSINTI1) October 5, 2023
La mediazione della Turchia
La Turchia del presidente, e padre-padrone, Recep Tayyip Erdogan non ha abbandonato l’idea di far dialogare Russia e Ucraina. E ha in preparazione un nuovo summit da organizzare a Istanbul prima della fine dell’anno. A riportare la notizia è l’agenzia di stampa Bloomberg, che cita fonti anonime ma vicine al governo di Ankara. Il presidente turco ha cercato una strada per il cessate il fuoco sin dall’inizio del conflitto.
Tentativi finora naufragati nonostante un incontro organizzato tra i ministri degli esteri di Russia e Ucraina ad Antalya nel marzo 2022 e un summit tra le delegazioni dei due paesi ospitato a Istanbul nello stesso mese dello stesso anno. Dialoghi che non hanno prodotto il risultato sperato, costringendo Erdogan a spostare l’attenzione sulla trattativa per il corridoio del grano. Un negoziato che ha portato alla conclusione di un accordo che ha permesso di sbloccare il grano ucraino fermo nei porti a causa della guerra. Un’intesa durata un anno, attualmente sospesa per volere della Russia.
Crisi fra gli alleati dell’Ucraina
Il prolungarsi della guerra senza alcun orizzonte di tregua sta rischiando di incrinare l’alleanza occidentale che sostiene l’Ucraina. La Polonia, dove il 15 ottobre si svolgeranno le elezioni politiche, ha già fatto sapere che non invierà più armi a Kiev. In Slovacchia è diventato presidente Robert Fico, filorusso e contrario a proseguire nel sostegno agli ucraini. Il ministro italiano della Difesa, Guido Crosetto, ha dichiarato che l’Italia ha già fatto molto e che le risorse militari per l’assistenza all’Ucraina “non sono illimitate“.
Ma soprattutto, negli Stati Uniti, dove è già cominciata la campagna elettorale per le presidenziali del 2024, il Congresso ha bocciato aiuti per 6,2 miliardi di dollari a Kiev, e Trump, in corsa per la presidenza, ha provocatoriamente chiesto: “Perché Joe Biden non fa contribuire l’Europa” alle spese per l’Ucraina? “Neanche un dollaro in più dovrebbe essere speso fino a quando l’Europa non avrà eguagliato l’America nelle spese per difendere l’Ucraina“. Un viatico sfavorevole a Zelensky se il tycoon dovesse tornare alla guida della Casa Bianca.