Esattamente come cita uno dei suoi brani (Tornare, n.d.r.), il cantautore Pasquale Sculco – noto in arte come Carboidrati – è tornato a suonare nella sua terra, portando sul palco un medley tra i suoi brani e le canzoni dei grandi della musica italiana.
“In Calabria Dio ci passa le ferie, con i piedi in acqua per riposare. Granelli di sabbia per contare quante sono le cose da dimenticare. Ma dimmi cos’è questa voglia matta che mi fa tornare, verso sud, verso casa, ad ogni occasione”. Pasquale Sculco, sul palco di piazza Gramsci nella Foresta di Petilia Policastro ha portato anche la sua Tornare, un brano che racconta il legame tra dove si sceglie di vivere – magari lontano – e quel luogo in cui si è nati.
Nella cornice di un paese che mantiene la sua imprescindibile estetica grazie alle Madonne chiuse in una teca, ai panni stesi ad asciugare su un filo appesi fra i balconi che colorano le facciate, alcune mai finite, alle preghiere e agli atti di dolore che superano le mura di una Chiesa, la musica ha portato la gente a ballare in piazza. Se sia un privilegio o un limite nascere qui, lo sa chi ci è nato. Nel corso dell’intervista a Pasquale Sculco, nome d’arte Carboidrati, non abbiamo parlato solo di musica, ma anche di una cronaca che ci insegue da quando abbiamo deciso di lasciare la terra madre nella quale puntualmente però, spesso si torna. Nella festa della Madonna dell’Arca, il cantautore ha portato un medley dei suoi brani, accostati alle canzoni dei grandi della musica italiana. In esclusiva uno degli ex allievi della scuola di Amici, oggi è diventato il cantautore che traduce quel dolce-amaro della vita, in una bellissima ballata.
In esclusiva per VelvetMAG Pasquale Sculco (Carboidrati)
L’aria si riempie subito di buoni profumi quando la piazza Gramsci di Foresta raccoglie quei profumi tipici di questa comunità. Presto, il concerto spezzerà il lungo letargo e Pasquale a pochi metri dal palco ci concede una nuova intervista. “Pasquale, ti abbiamo incontrato nel pieno del tuo ritorno, oggi a che punto è la tua carriera musicale?”.
“Per quanto riguarda la produzione sta andando avanti. Stiamo lavorando per un EP e aggiungo si spera perché oggi lavorare su un progetto tale, è molto impegnativo. Più che altro arrivi a chiederti se sia meglio continuare con dei singoli o – come ti ho già detto – lavorare sulla produzione di un EP. Attualmente sono concentrato sulla scrittura di pezzi nuovi e sulla produzione insieme a Vezio Bacci, a Roma”. Pasquale Sculco oltre a prometterci che usciranno a breve i suoi nuovi brani, ci racconta che questa nuova fase della sua carriera si intreccia con una importante esperienza in Vaticano: un contest in cui è arrivato alla fase finale, con la possibilità di incontrare Papa Francesco in una udienza privata.
Carboidrati: il tour e le realtà di piazza che tengono stretti gli abitanti
“Queste realtà di piazza nei paesi è quello che mi ha permesso in tutti questi anni di crederci e andare avanti. Si manifesta un po’ quella prova del nome che ti dà le risposte giuste: la gente si avvicina o non si avvicina? Ti apprezza o non ti apprezza? Al di là dove canti, quante persone ci siano, l’esibizione e dunque il live, è sempre un momento sacro. Quindi, ben vengano le feste di piazza. Sai quale è la cornice che si crea?”, mi domanda. “C’è la nonna, lo studente fuori sede che ritorna, la neo famiglia con i passeggini. Diverse generazioni che devi tenere unite con la tua musica”.
Quando si parte, le aspettative sono tante. Ma anche ritornare ha il suo valore: forse più carico di significati. Perché, con quello che hai lasciato e che poi ritorna si traduce in una cifra esistenziale: ti confronti con te stesso, con quello che eri, con quello che c’era e che forse non c’è più. “Quando torni è un analisi quasi terapeutica. Ti trovi a fare i conti con quello che eri, che sei e con quello che sarai“: è la voce e compositore di uno dei suoi recenti singoli dal titolo Maestro John, che è tornato nuovamente nella sua terra, fra le piazze, per tenere stretti “vicini vicini” la gente di paese attraverso la sua musica. E non c’è canzone che prevalga sull’altra: “Le canzoni che porterò questa sera, fanno parte tutte di uno show. Si legano le une con le altre. Farò brani miei, di altri cantanti e cantautori, brani di tradizione in dialetto. La piazza va capita. In base alla piazza io, scelgo le canzoni da portare”.