Ucraina, Putin: “Proposta cinese base per la pace”
Il presidente russo rovescia su Kiev e sull'Occidente le responsabilità della guerra che ha cominciato il 24 febbraio 2022 e spera nell'aiuto di Pechino
Le proposte della Cina per superare la guerra in Ucraina potrebbero costituire la base per una soluzione pacifica del conflitto. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, come riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, una intervista rilasciata a China Media Corporation.
“Conosciamo naturalmente le proposte dei nostri amici cinesi e le apprezziamo” ha dichiarato Putin. “Credo che siano abbastanza realistiche, in ogni caso potrebbero essere la base per accordi di pace“. I tentativi di Washington di trascinare Kiev nella NATO hanno aggravato il conflitto in Ucraina, continua ad affermare Putin. Le ostilità nel Donbass sono cominciate dopo il “colpo di Stato del 2014 in Ucraina, mentre il regime di Kiev ha rifiutato di attuare gli accordi di Minsk“.
La guerra di Putin in Ucraina
In tutto questo Putin si guada bene dall’assumersi una qualche responsabilità per aver scatenato la guerra in Ucraina facendo invadere il paese dalle sue truppe il 24 febbraio 2022. Da quel momento non c’è stato un solo minuto di cessate il fuoco nell’Ucraina devastata dai bombardamenti russi. Si contano almeno 10mila civili uccisi, e fino a 200mila soldati ucraini uccisi. I russi hanno perso almeno 100mila militari, mentre altri hanno torturato, stuprato e vessato donne, bambini e anziani. Molti bambini ucraini sono stati deportati per essere “rieducati” in Russia.
Mattarella: “Cibo e acqua non sono armi“
Sulla guerra in Ucraina è tornato a parlare Sergio Mattarella, intervenendo il 16 ottobre alla Giornata mondiale dell’Alimentazione organizzata a Roma dalla FAO. Per il presidente della Repubblica italiana, “la guerra contribuisce ad accrescere l’instabilità in vaste aree del mondo e, prevalentemente nei paesi più vulnerabili, a diffondere insicurezza alimentare e scarsità di beni essenziali. La scellerata decisione di Mosca del luglio scorso di uscire dall’accordo sul grano peggiora ulteriormente questo scenario“.
“È un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto. Al contrario, sono testimonianza della indivisibilità del destino dell’umanità”. “Il diritto al cibo e all’acqua – ha aggiunto il capo dello Stato – sono iscritti dentro un più ampio diritto alla vita. E sorreggono un’idea di sicurezza umana che richiede cooperazione. È questa la sfida che ci interpella: dare vita e dignità alle persone, ai popoli, di ogni latitudine”.
Gli effetti della guerra sui giovani
Secondo un’indagine condotta dall’Unicef tramite U-Report in Ucraina, il 73% dei giovani ucraini di età compresa tra i 14 e i 34 anni dichiara di aver bisogno di un supporto emotivo o psicologico. Tuttavia, solo il 30% di loro ha cercato aiuto. I bambini si trovano ad affrontare sfide enormi in tempo di guerra: la violenza e gli stravolgimenti fanno sì che le loro ansie si moltiplichino. Molti non riescono a comprendere la situazione e guardano ai genitori per avere una spiegazione, osservando le loro reazioni agli eventi e imitando il loro comportamento.
Finlandia, addio a Ahtisaari
In un mondo sempre più preda delle guerre, da quella in Ucraina a quella che da una settimana Israele ha scatenato contro Hamas, a seguito dell‘attacco senza precedenti dei terroristi sul suo territorio, l’Europa piange un grande uomo di pace. Martti Ahtisaari, ex presidente della Finlandia e premio Nobel per la pace nel 2008 è morto all’età di 86 anni. Tra i suoi successi più importanti di mediatore internazionale, gli accordi di pace relativi al ritiro della Serbia dal Kosovo alla fine degli Anni Novanta, la richiesta di indipendenza della Namibia negli Anni Ottanta e l’autonomia della provincia di Aceh in Indonesia nel 2005.
Martti Ahtisaari ha partecipato inoltre al processo di pace dell’Irlanda del Nord, alla fine degli Anni Novanta, con il compito di monitorare il processo di disarmo dell’Ira (Irish republican army). Quando il Comitato norvegese per il Nobel per la pace scelse Ahtisaari nell’ottobre 2008, motivò la decisione “per i suoi importanti sforzi, in diversi continenti e nel corso di più di tre decenni, per risolvere i conflitti internazionali”. Ahtisaari, che fu presidente della Finlandia dal 1994 al 2000, fondò in seguito la Crisis Management Initiative con sede a Helsinki, volta a prevenire e risolvere i conflitti violenti attraverso il dialogo e la mediazione.