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Festa del Cinema di Roma: “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi è dedicato alle donne mai celebrate

L'esordio alla regia per l'attrice, qui anche protagonista, inaugura l'edizione 2023 della kermesse capitolina

L’esordio di Paola Cortellesi alla regia segna l’inizio della Festa del Cinema di Roma 2023. C’è ancora domani è il titolo della commedia con Valerio Mastrandrea, Romana Maggiore Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni. Una storia in grado di suscitare emozioni contrastanti, capace di far passare dalla risata alla commozione affrontando un tema delicato e sempre attuale. 

Vision Distribution e Wildside hanno presentato, in anteprima, C’è ancora domani, il film di e con Paola Cortellesi che racconta una storia degli Anni ’40, ma che affronta nella ‘leggerezza’ temi che oggi risultano quanto mai attuali. La violenza sulle donne, il gender gap, la normalizzazione della differenza costante tra uomo e donna, alla quale spesso si è condotti per accettazione. Paola Cortellesi, con il supporto alla sceneggiatura di Giulia Calenda e Furio Angelotti, restituisce questi argomenti in maniera inedita. Dove, per usare le parole che la stessa regista e interprete ha utilizzato nella conferenza stampa post presentazione, si racconta la: “Vita di donne mai celebrate“.

C'è ancora domani di Paola Cortellesi
Cast del film C’è ancora domani di e con Paola Cortellesi @Crediti Ufficio Stampa Festa del Cinema di Roma – VelvetMag

Paola Cortellesi ‘debutta’ alla Festa del Cinema di Roma

Ad aprire la 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma è appunto la pellicola C’è ancora domani, in uscita nelle sale cinematografiche il prossimo 26 ottobre. Una storia raccontata da Paola Cortellesi nelle vesti di protagonista (Delia) e regista; accanto a lei Valerio Mastrandea che veste i panni del marito violento (Ivano). Ancora Romano Maggiore Vergano è la figlia di Delia e Ivano, mentre Giorgio Colangeli interpreta il ‘patriarca‘ di una dinastia di uomini autoritari, maschilisti e pretenziosi (Ottorino, il padre di Ivano). Nel cast, poi, due personaggi che rappresentano, invece, gli ‘anticorpi’ di questa storia: Marisa, migliore amica di Delia, e Nino, l’uomo che ha sempre amato Delia. Una divaricazione tra i personaggi che mostrano due aspetti dell’umanità. Da un lato chi normalizza la violenza e dall’altro chi cerca di portare avanti sentimenti puri e veri.

La storia è ambientata in periodo storico cruciale per le donne del secolo scorso: il 1946, a poche settimane delle grandi elezioni del 2 e 3 giugno che videro per la prima volta la popolazione femminile recarsi alle urne. Un’epoca, come ha dichiarato anche la stessa Paola Cortellesi in conferenza stampa, in cui gli episodi di prevaricazione maschile, violenza domestica, accentuata differenza di genere: “Non erano un episodio, erano la normalità“. La regista, in sinergia con gli sceneggiatori, restituisce questi aspetti con “l’unico linguaggio” che conosce.

Paola Cortellesi
Paola Cortellesi in C’è ancora un domani @Crediti Ufficio Stampa Festa del Cina di Roma – VelvetMag

Il doppio registro: tra il sorriso e la commozione

Il film è costruito attraverso un doppio registro in cui la drammaticità degli eventi è trattata con un velo di ironia. Capace, persino, di strappare qualche sorriso nel corso di tutta la narrazione. Un linguaggio, che come hanno spiegato anche gli sceneggiatori, può risultare necessario, specialmente quando si trattano temi di una certa importanza.

Non mi piaceva rendere con troppo realismo la violenza – spiega Paola Cortellesi – mi piaceva raccontarla piuttosto come un rituale, come qualcosa che lei (Delia) si racconta. La realtà c’è, ma lei va avanti come se nulla fosse, ed è proprio quel ‘come se nulla fosse‘ che è la cosa più grave“. Il film, prima ancora dei titoli di testa, infatti, parte con un’immagine che rappresenterà, in qualche modo, il leitmotiv di tutto il racconto: lo schiaffo iniziale. La donna riceve un schiaffone dal marito, appena sveglia, come “buongiorno“, ma da quello lei non reagisce e va a avanti con quel ridondante “nulla fosse” nella sua vita di ‘Cenerentola’. Giustificando anzi un marito che “poverino è nervoso, ha fatto due guerre“.

La colonna sonora: tra nostalgia e musica leggera d’autore

Una storia raccontata in bianco e nero per restituire il clima dell’epoca e accompagnata da una colonna sonora che spazia da La sera dei miracoli di Lucio Dalla o A bocca chiusa di Daniele Silvestri, passando per Aprite le finestre di Fiorella Bini e Perdoniamoci di Achille Togliani. Un continuo intersecarsi tra passato e presente, non tanto nella trama, quanto nelle emozioni che essa suscita. Perché i temi trattati sono così di ieri come di oggi. Come ha suggerito Emanuela Fanelli: “È un film che parla di eredità, ciascuno però sceglie come stare al mondo“, e quindi quale eredità seguire.

C'è ancora domani
Paola Cortellesi in C’è ancora domani @Crediti Ufficio Stampa Festa del Cinema di Roma

Sinossi di C’è ancora domani

Delia è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli Anni ’40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino. Un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante.

L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella. La ragazza, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro. Accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.

Paola Cortellesi spiega il suo primo film

Ho tentato di immaginare cosa abbiano provato quelle donne, quelle reali, nel ricevere una lettera in cui qualcuno, tanto più importante dei loro aguzzini domestici, certificava il loro diritto di contare. Con C’è ancora domani ho voluto raccontare le imprese straordinarie delle tante donne qualunque che hanno costruito, ignare, il nostro Paese. Delia è le nostre nonne e bisnonne. Chissà se abbiano mai intravisto un ‘domani‘. Per Delia un domani c’è. È un lunedì, ed è l’ultimo giorno utile per cominciare a costruire una vita migliore“, così è come, Paola Cortellesi, in questa sua doppia veste, rivela l’essenza del suo film.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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