NewsPrimo piano

Strage all’ospedale di Gaza: Israele o Hamas, chi è stato? Biden a Tel Aviv

Sarebbero morte centinaia di persone, secondo Hamas. "Un fallito lancio dei terroristi ha colpito il parcheggio" ribattono le forze armate israeliane

La guerra tra Israele e Hamas prosegue senza sosta da dieci giorni con nuovi attacchi sulla Striscia. Un importante ospedale di Gaza City, l’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital, è stato pesantemente bombardato la sera del 17 ottobre: sarebbero centinaia le vittime, secondo i palestinesi.

Chi e perché abbia bombardato l’ospedale non è ancora chiaro. Hamas ha subito accusato Israele di aver colpito, causando tra i 200 e i 500 morti: un’ecatombe. L’esercito israeliano ha negato ogni responsabilità e ha diffuso un video, che sta facendo il giro del social media, che dimostrerebbe come la deflagrazione sia dovuta al fallito lancio di un razzo della Jihad islamica.

gaza israele guerra hamas biden netanyahu
L’esplosione all’ospedale di Gaza (a sin.); Biden abbraccia Netanyahu. Foto Ansa/Epa/VelvetMag

Salta il vertice su Gaza in Giordania

A sua volta gli islamisti respingono le accuse addossandole su Israele. Da Tel Aviv il premier Benjamin Netanyahu afferma: “I terroristi hanno colpito l’ospedale, non l’Idf (Israel Defense Forces, ndr.)”. Dura la presa di posizione di Hamas che attacca gli Stati Uniti: “Hanno la responsabilità dell’attacco a causa della copertura che danno all’aggressione israeliana“.

La strage ha scatenato la reazione del mondo arabo. La Giordania ha annullato l’incontro a 4 su Gaza con Joe Biden, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen previsto ad Amman. Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, afferma che il “raid sull’ospedale viola diritto internazionale“. E mentre si cerca di capire cosa è accaduto realmente, si deve registrare che nella giornata del 17 ottobre un razzo di Israele ha colpito una scuola usata come rifugio uccidendo 6 persone.

parcheggio ospedale gaza
Il parcheggio parzialmente bruciato dell’ospedale Ahli di Gaza. Foto Twitter @Osinttechnical

All’ONU sale la preoccupazione diplomatica e politica. La situazione a Gaza “sta sfuggendo al controllo” afferma il direttore generale dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Abbiamo bisogno che la violenza da tutte le parti si fermi“, ha aggiunto. “Ogni secondo che aspettiamo per far arrivare gli aiuti, perdiamo vite. Abbiamo bisogno di un accesso immediato per iniziare a consegnare l’attrezzatura medica che può salvare le vite“.

Israele o Hamas, chi è stato?

Come accennato prima, l’esercito israeliano ha diffuso immagini aeree, “prima e dopo il lancio fallimentare di un razzo della Jihad islamica“. Le immagini, pubblicate anche su Twitter, mostrerebbero che non c’erano aerei israeliani sopra l’ospedale di Gaza City.

Si vede il sito dell’esplosionesenza segni visibili di un cratere“, affiancate a “un esempio di cratere” causato dalle forze aeree israeliane in un altro sito. Le Israel Defense Forces hanno inoltre pubblicato sul proprio account Twitter l’audio di una telefonata fra esponenti di Hamas in cui essi stessi si renderebbero conto di aver commesso un errore fatale nel lancio del missile che ha distrutto parte dell’ospedale.

Al tempo stesso – per dire quanto la situazione sia confusa e quanta propagando vi sia dall’una e dall’altra parte – nelle ore immediatamente successive all’esplosione nell’ospedale, la sera del 17 ottobre, un portavoce di Netanyahu ha prima pubblicato, e poi cancellato, un tweet in cui dichiarava che Israele aveva bombardato l’ospedale di Gaza per colpire terroristi che vi si sarebbero nascosti. Parallelamente il premier Netanyahu aveva pubblicato e poi cancellato un tweet sulla lotta tra “i figli della luce e i figli delle tenebre“.

Non ci sono scuse per colpire un ospedale pieno di civili. Tutti i fatti devono essere accertati, e i responsabili devono essere consegnati alla giustizia“. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, intervenendo al Parlamento Ue il 18 ottobre. “In questo momento tragico, dobbiamo tutti raddoppiare gli sforzi per proteggere i civili dalla furia di questa guerra” ha detto.

Joe Biden a Tel Aviv

In Israele è intanto giunto per un viaggio-lampo dal forte carattere politico e diplomatico il presidente degli Stati Uniti in persona. La Casa Bianca fa sapere che Joe Biden intende porre “domande difficili” a Israele in veste di “amico“.Biden non si limiterà, cioè, a ribadire pubblicamente il sostegno degli Usa dopo l’attacco dei terroristi di Hamas lo scorso 7 ottobre.

Esprimerà anche la preoccupazione per la crisi umanitaria sempre più che Tel Aviv ha innescato dopo giorni di incessanti bombardamenti che hanno già causato la morte di 3mila civili, uomini, donne e bambini, e il ferimento di altri 11mila, secondo il ministero della Salute di Gaza. Lo ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, John Kirby, a bordo dell’Air Force One diretta in Israele. A oggi, tuttavia, le prese di posizione di Stati Uniti e Unione europea sulla guerra fra Israele e Hamas se da un lato appaiono prudenti, dall’altro sono deboli e incoerenti rispetto alle violazioni dei diritti umani dei palestinesi che l’esercito di Tel Aviv sta compiendo.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio