Alessandra Cappiello, Morfosis: “La mia donna imperfetta ispirata a Peggy Guggenheim”
La talentuosa stilista presenta la Fall/Winter 2023-24 con un trunk show a Palazzo Colonna
Ancora un elogio all’imperfezione, a tutte le nostre molteplici particolarità che ci rendono uniche e speciali. E’ così che la donna Morfosis incede decisa nel traffico della metropoli sfoggiando capispalla e giacche crop dal sapore upcycling. Alessandra Cappiello, la talentuosa stilista romana direttrice creativa del brand, immagina la collezione Fall/Winter 2023-24, Imperfezioni Volume 11, ideata per una donna che ama risplendere ogni singolo giorno.
Il tutto avviene prendendosi il piacere di scegliere e mixare a proprio piacimento capi che si amalgamano, restituendoci ogni volta un’immagine differente. La designer sceglie nuovamente lo storico Palazzo Colonna, location che l’aveva accolta per i suoi ultimi fashion show, per mostrare la nuova collezione attraverso un trunk-show nella settecentesca Coffee House venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 ottobre 2023 dalle ore 11,00 alle 19.00. Proprio nella centrale dimora nobiliare la stilista mostrerà le sue creazioni di alta qualità, intrise di dettagli unici, texture innovative e materiali preziosi, parole chiave per uno stile urbano ed insieme magico e esclusivo. Abiti che stanno bene e fanno star bene, capi che proprio vorremmo sempre ritrovare nel nostro armadio destinati a restare nel tempo, particolari sartoriali che fanno la differenza. Su VelvetMAG l’intervista esclusiva ad Alessandra Cappiello.
Alessandra Cappiello: l’intervista esclusiva per VelvetMAG
Come ha ideato i look autunno/inverno della prossima stagione?
Il fil rouge è il desiderio di creare per il proprio piacere un’immagine differente di volta in volta a seconda del proprio umore scegliendo e facendo delle combinazioni a proprio piacimento. Io suggerisco degli abbinamenti, ma ci tengo che ognuno di noi ne sperimenti nuovi. A volte mi stupisco io stessa nel scoprire le infinite possibilità di questa collezione.
Riguardo i capospalla cosa ci dice?
Tra questi troviamo in particolare le giacche crop. In ciascuna c’è un dettaglio vintage, i bottoni ad esempio sono inseriti nei capi, ogni creazione è diversa. Quando parliamo di limited edition vogliamo sottolineare l’unicità di un capo, la sua esclusività. Oggigiorno viviamo in una quotidianità stravolta, ragion per cui mi piacerebbe offrire attraverso i vestiti la possibilità di rendere straordinario ogni giorno. Grazie al discorso dell‘upcycling, nella lavorazione dei cappotti dell’esercito, siamo intervenuti con una manodopera artigianale inserendo inserti di sete e decori, abbiamo in questo modo conservato la serialità della linea del capo mitigandola con degli accorgimenti. I dettagli preziosi diventano non accessori, ma sostanza della creazione dando un effetto più accattivante, glamour e giocoso. Ho persino interpretato dei cappotti vintage come il Barbour, l’ Aquascutum, offrendo loro una nuova vita. Sono tutti pezzi unici.
Alessandra Cappiello, la bellezza femminile cos’è per lei?
E’ sicuramente linfa vitale e fonte di ispirazione continua. Il mio invito all’universo femminile è quello di volersi bene per le proprie particolarità, quelli che secondo alcuni sono imperfezioni sono invece le nostre cifre personali, le caratteristiche. Ad esempio quel naso non regolare e differente dagli altri è proprio il particolare che ci distingue e ci rende uniche.
I tessuti e i colori di Imperfezioni volume 11?
Ho utilizzato mole sete nei differenti pesi, dallo chiffon, al raso, all’organza, al crepe de chine, alla pelle. Compare anche il tartan preso da un produttore scozzese che fa persino i kilt per i Reali d’Inghilterra. I colori di questo tartan per me sono magnifici perché sono polverosi, non colori forti, hanno una particolarità di mutare fra di loro. Non c’è mai uno stacco fra un colore all’altro, le cromie si esaltano tra di loro, sono colori vibranti e caldi. La palette cromatica è distribuita dai caldi, fino ad arrivare ai grigi e neri. Le giacche crop sono abbinate a gonne longuette a corolle mixate nei colori.
Tornano le piume, elemento cardine dell’haute couture, leitmotive in quasi tutte le sue collezioni.
Sono piccoli interventi per divertirsi con stile e sofisticatezza che impreziosiscono i capi di desiderio da avere nell’armadio.
Da sempre la sua musa è una donna indipendente che non ama omologarsi.
Sì, oltre a distinguersi, ama le imperfezioni. Le nostre sono proposte inclusive dedicate a tutte le donne di qualsiasi fisicità, personalità. Aleggia la figura di Peggy Guggenheim che faceva della propria libertà il suo vessillo. Un’icona che abbinava testa ed estetica al desiderio di inclusività e libertà.
Sceglie nuovamente la Coffee House di Palazzo Colonna, dimora settecentesca che era stata il set della sua penultima sfilata, cosa l’affascina di questo luogo?
Innanzitutto la maestosità dei suoi affreschi, è particolare, è un luogo dove la bellezza e l’arte sono protagoniste. La bellezza per me non ha tempo, è qualcosa dove possiamo con garbo appoggiarci e rafforzare la nostra couture.
Alessandra Cappiello l’arte è nel suo DNA, sua nonna era pittrice, proprio lei le ha trasmesso questa passione?
Sicuramente. Amo follemente tutti gli impressionisti dai colori vibranti, ma senza contorni. La mia è una donna non vistosa, una donna raffinata come quelle di Boldrini, elegante, charmant e fortemente individuale. Il mio è uno stile sartoriale, contemporaneo per vestire tutta la giornata, è una couture sofisticata che ti puoi comporre tu stessa.
I suoi progetti futuri?
Mi piacerebbe riuscire ad aprire dei monomarca in Italia e all’estero, spero di poter realizzare questo sogno.