Alla Festa del Cinema di Roma arriva The End We Start From, il nuovo film diretto da Mahalia Belo. Produttore esecutivo Benedict Cumberbatch. Si tratta di un adattamento all’omonimo romanzo di Megan Hunter del 2017, affidato alla sceneggiatrice britannica Alice Birch. Sulla scena Jodie Comer e Joel Fry.
Le ‘porte’ della 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma si aprono anche per The End We Start From (che potremmo tradurre come ‘La fine da cui abbiamo inizio’). Un film inglese diretto da Mahalia Belo e interpretato da Jodie Comer, con Joel Fry, Katherine Waterston, Mark Strong e proprio Benedict Cumberbatch. Si tratta di un adattamento di Alice Birch del romanzo omonimo di Megan Hunter. Presentato già in anteprima al Toronto International Film Festival il 10 settembre, arriverà nelle sale cinematografiche americane a dicembre del 2023. Prodotto da SunnyMarch, Hera Pictures, BBC Film, Anton, BFI e C2 Motion Picture Group e distribuito da UTA Independent Film Group. Un racconto sull’Apocalisse, sulla lotta alla sopravvivenza, sulle debolezze umane, ma anche sulle forze.
Fragilità e forze in The End We Start From
The End We Start From è la storia di una madre, ma anche di una donna che non si arrende nonostante il suo nemico più grande non si possa governare: la crisi climatica. Si tratta di un film quanto mai attuale, che affronta un tema sempre più incombente e sempre più vicino. L’emergenza climatica ha già fatto le sue vittime ai giorni nostri e questo film ci restituisce un cannocchiale sulle conseguenze umane. Il film vanta un produttore d’eccezione come Benedict Cumberbatch (ben lontano dal ruolo di Doctor Strange), che in The End We Start From interpreta solo un breve cameo che, tuttavia, segna la vicenda della protagonista. La narrazione si incentra sulla lotta alla sopravvivenza e il viaggio di ritorno a casa di una giovane madre e di suo figlio, in una Londra vittima di una travolgente alluvione che l’ha praticamente rasa al suolo.
Jodie Comer è convincente nel ruolo di una donna colta da un doppio dramma, in un momento in cui la sua vita doveva sorriderle. Il suo bambino, infatti, nasce con il culmine dell’alluvione. L’adattamento al romanzo apocalittico di Megan Hunter è preciso, restituisce immagini forti, ma allo stesso tempo vela il dramma più crudo. Fondamentale nella narrazione la colonna sonora di Anna Meredith che incalza all’occorrenza e accompagna con delicatezza in certi momenti. Il film, anche rispetto al romanzo, riporta un dettaglio non trascurabile. L’adattamento cinematografico, infatti, è meno focalizzato sul quadro più ampio. Le scene di caos, di distruzione, di disperazione, sono ridotte al minimo. La versione cinematografica di The End We Start From si basa, infatti, più sulle persone, sui loro sentimenti, sulle loro emozioni, sulle paure, sulle debolezze ed infine anche sui punti di forza.
I ‘personaggi’ collaterali ma fondamentali: da Benedict Cumberbatch a Katherine Waterston
Il film pone un focus sulle ansie che derivano dalla realtà della maternità, spinte all’estremo nelle circostanze più disperate. Accanto al quale nasce un bisogno radicale di protezione che sboccia all’improvviso e restituisce emozioni contrastanti sull’amore e la paura di amare troppo e incondizionatamente. Le scene incalzano e il pericolo sembra arrivare in ogni istante. E proprio quando le cose sembrano essersi risolte, il dramma resta incompiuto e ‘l’eroina’ di questo affascinante e intenso romanzo riprende il suo viaggio. Sarà questo il continuo motore di tutta la narrazione.
Interessante, poi, è la linea sulla fiducia e sui rapporti umani. Quanto in realtà possiamo fidarci di qualcuno e quanto questo qualcuno è capace di fare per noi? In tal senso, il cameo incisivo del produttore Benedict Cumberbatch è uno dei punti di svolta di tutta la vicenda, così come il ruolo di Katherine Waterston, nei panni di un’amica incontrata in un rifugio. Ma quando il film entra nel suo atto finale, il ritmo cambia e la madre deve rimanere da sola con il suo bambino. La protagonista è costantemente inseguita dalle vicende, di fronte ad una situazione che non può gestire se non cercando di sopravvivere. L’unico e commovente breve monologo scava nell”io‘ più profondo e affronta una delle paure più grandi, quella di morire e lì, ritrovando la sua umanità si ‘permette’ anche di piangere. E il suggello di questo racconto è il finale, quello che forse tutti si aspettano e che arriva lì, a pochi secondi dalla fine con un’immagine tanto simbolica ed espressiva che non può rappresentare altro che la rinascita e la speranza.
Sinossi di The End We Start From
Londra è semisommersa da eventi climatici catastrofici. Una donna, il suo compagno e il loro bambino appena nato cercano la salvezza andando a Nord, in un mondo dove la civiltà sta crollando. Primo film per il cinema di Mahaila Belo. Si adatta al profetico romanzo di Megan Hunter, raccontando gli effetti di una catastrofe anche sui sentimenti più profondi di una persona. Tra road movie, survival movie, fantasia distopica, parabola del female empowerment e thriller dei sentimenti. Una madre vuole salvarsi, salvare il suo bambino e salvare anche il suo compagno. Disposta a tutto, troverà la sua pace nella sua casa distrutta, da ricostruire. Come un bimbo che muove i suoi primi passi, si può ricominciare anche da una fine e poi ancora la vita.