I Leoni di Sicilia porta sul piccolo schermo la storia della famiglia Florio nella Sicilia dell’Ottocento
La serie televisiva ispirata dai romanzi di Stefania Auci ripercorre un racconto "di contrasti sociali e rivoluzioni personali"
In un’anteprima straordinaria alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma, arriva, oggi 23 ottobre, la serie televisiva italo-statunitense I Leoni di Sicilia, opera tratta dai romanzi di Stefania Auci.
Quest’avvincente serie ci farà immergere nelle vicende dei Florio, originari di Bagnara in Calabria, che, grazie alle loro attività imprenditoriali e marittime, conquisteranno la Sicilia del XIX secolo come una delle famiglie più potenti e ricche d’Italia. La prima stagione, diretta da Paolo Genovesi, sarà presto disponibile in esclusiva su Disney+ a partire dal 25 ottobre.
Nella sesta giornata della kermesse cinematografica fa il suo debutto l’adattamento televisivo de I Leoni di Sicilia, targato Disney+. Questa serie tv, che prende vita dalla penna dell’autrice Stefania Auci portando sul piccolo schermo l’opera I Leoni di Sicilia. La saga dei Florio, vede l’interpretazione di un cast d’eccezione. A spiccare, infatti, alcuni tra i talenti più promettenti del mondo audiovisivo italiano, Miriam Leone (Giulia Portalupi), Michele Riondino (Vincenzo Florio), Donatella Finocchiaro (Giuseppina), Vinicio Marchioni (Paolo Florio) ed Eduardo Scarpetta (Ignazio Florio, figlio di Vincenzo). Si tratta di una produzione televisiva suddivisa in 8 episodi, di cui i primi 4 saranno disponibili sulla piattaforma streaming Disney+ a partire dal 25 ottobre e i restanti 4, invece, verranno rilasciati dal 1 novembre.
Sinossi I Leoni di Sicilia
La narrazione della serie affronta l’ascesa dei Florio, iniziando con i fratelli Paolo e Ignazio Florio, che fuggono dalla Calabria per cercare fortuna a Palermo. Determinati a diventare i più ricchi e i più potenti, con pazienza e ambizione trasformano la loro modesta bottega di spezie in una vera e propria dinastia economica che conquista la società palermitana malgrado l’invidia e il disprezzo di molti. La trama, poi, si snoda tra le complesse relazioni familiari e sentimentali, come l’amore di Giuseppina, moglie di Paolo, per entrambi i fratelli e la storia d’amore tra Vincenzo (figlio di Giuseppina e Paolo) e Giulia Portalupi, una giovane milanese che diventa una figura chiave nella vita di Vincenzo. I Leoni di Sicilia è un coinvolgente viaggio nella storia e nella cultura italiana dell’Ottocento attraverso gli occhi di una delle famiglie più influenti d’Italia.
I Leoni di Sicilia tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Stefania Auci
Il romanzo bestseller di Stefania Auci, I Leoni di Sicilia, esce nel 2019 conquistando un incredibile successo editoriale. Lo dimostra le 650.000 copie vendute e le 7 ristampe nel giro di un solo mese. Ciò ha aperto la strada ad un seguito altrettanto acclamato con la pubblicazione, nel 2022, de L’inverno dei Leoni, che ha ricevuto il prestigioso Premio Bancarella. La serie tv diretta da Paolo Genovese, dunque, ripercorre il racconto del celebre romanzo omonimo, il quale si srotola attraverso il tempo e la storia. La narrazione inizia nel 1799, dopo un devastante terremoto che ha scosso la Calabria. Paolo Florio, insieme al fratello Ignazio, fanno il loro ingresso in Sicilia. E questo evento segna l’inizio di una saga familiare destinata ad influenzare in modo significativo la storia dell’isola e della nazione.
Il regista Paolo Genovese: “una storia di contrasti”
Il regista Paolo Genovese durante la conferenza stampa che ha seguito la proiezione in anteprima dei primi due episodi parla di questa storia come “una storia di contrasti. Una storia dove i contrasti di un periodo e di una regione sono raccontati su diversi livelli che si intrecciano tra di loro perfettamente. In quel periodo c’è un contrasto fortissimo in Sicilia, è il momento dei moti rivoluzionari, dei Borboni, dell’arrivo di Garibaldi, dell’annessione al futuro re d’Italia. Ci sono dei contrasti sociali fortissimi: una borghesia che cresce e una nobiltà che decade. Sono due classi opposte che però hanno bisogno le une delle altre. Su queste rivoluzioni nasce anche una rivoluzione personale che è quella dei protagonisti. Giulia che cerca di affrancarsi da una società fortemente patriarcale, porta avanti la sua protesta andando controcorrente. E Vincenzo un altro personaggio, che travolto da questa passione incredibile va contro gli interessi della famiglia”.
Miriam Leone e Michele Riondino parlano dei loro personaggi
Miriam Leone, che nella serie interpreta il ruolo di Giulia Portalupi, si dice: “felice e grata di aver avuto la possibilità di interpretare questo personaggio”. Racconta poi: “avevo regalato questo libro alle donne della mia famiglia dicendo ‘questo libro parla di noi’. Mi emoziona molto che questa donna faccia parte dei nostri avi, che sia una donna realmente esistita che ha lottato e ha combattuto anche per me, per le generazioni di donne che oggi hanno la fortuna di essere libere, non in tutto il mondo purtroppo”. A proposito di ciò che pensa del suo personaggio l’attrice dichiara: “io sono innamorata di Giulia, della sua libertà, del suo decidere del proprio destino non solo per amore di uomo, ma per amore di sé stessa. Ho dedicato e dedico il mio lavoro a tutte le donne che ogni giorno continuano a combattere contro una società che a volte non le ascolta e cerca di annientarle”.
A seguire, poi, anche Michele Riondino parla del ruolo di protagonista affidatogli nella serie: “quello che mi ha colpito di Vincenzo Florio è il suo modo di essere totalmente orientato verso il futuro e quindi essere un visionario precursore dei tempi. La visione che ha del futuro della Sicilia è un futuro legato al progresso. Un rivoluzionario che si è innamorato e la sua vita è stata fortemente condizionata dall’amore per questa rivoluzionaria (Giulia). Sono due figure che inevitabilmente si sono innamorate e si sono sostenute mettendosi anche molto in difficoltà. Perché così come Giulia lotta contro un’idea di patriarcato che regola quegli anni, Vincenzo Florio è portatore sano di quel patriarcato, difficilmente riesce a superarlo. Sono due poli che si attraggono e che si scontrano”.
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