Kenzia: tutto quello che c’è da sapere
Cura e accortezze per la pianta tra le più diffuse in casa
La kenzia è sicuramente una delle piante ornamentali da interno più diffuse. A tal proposito sembra utile conoscerne tutti i segreti. Dalle caratteristiche generali, passando per la coltivazione, l’annaffiatura e i possibili parassiti, ecco tutto quello che c’è da sapere.
La kenzia, o kentia, è una palma sempreverde proveniente dalle zone tropicali ma in grado di adattarsi anche ai nostri terrazzi e ai nostri appartamenti. Appartiene alla famiglia delle Palmae ed al genere Howea, in natura può raggiungere anche i 18 metri di altezza, gli esemplari d’appartamento non superano, in genere, i 2 metri. Apprezzata sicuramente per la sua bellezza, questa pianta è inoltre in grado di ridurre il livello di inquinamento domestico. La kenzia è caratterizzata da un fusto liscio e legnoso formato da piccoli flessibili che sostengono grandi foglie bipennate, le quali raggiunto il massimo sviluppo tendono ad arcuarsi. Ogni anno, una pianta in salute produce 2 o 3 foglie nuove.
Come prendersi cura della kenzia
Innanzitutto è bene sapere che per coltivare una kenzia non occorre essere giardinieri super esperti. Si tratta, infatti, di una pianta che si adatta facilmente alle temperature di casa, a volte, alterate anche dal sistema di riscaldamento. Di base questa pianta ornamentale ama luoghi luminosi, ma è consigliabile non esporla ai raggi diretti del sole. La temperatura ideale, invece, si aggira tra i 10°C e i 25°C durante il giorno e fra i 13°C e i 17°C durante le ore notturne, a tal proposito, è bene chiarire che la kenzia non tollera temperature al disotto di 12°C. Per quanto riguarda il terreno è preferibile un terriccio sciolto e ricco di sostanze organiche. Il migliore in questo senso potrebbe essere quello universale con aggiunta di torba e sabbia grossolana. Fondamentale, però, che il terreno risulti molto drenante per evitare il pericolo di marcescenza radicale.
Per quello che concerne l’annaffiatura, invece, è bene sapere che la kenzia deve mantenere il giusto livello di umidità in tutte le stagioni, senza esagerare. Dunque, è importante verificare che il terreno sia completamente asciutto. Un consiglio è quello di nebulizzare il fogliame con acqua a temperatura ambiente, per garantirle la giusta umidità e foglie lucide. Per questa pianta è importante, inoltre, anche il rinvaso che andrebbe effettuato ogni 2, massimo, 3 anni. L’estrazione dal vecchio vaso deve avvenire con delicatezza, poiché la kenzia ha radici molto fragili che potrebbero rischiare di spezzarsi. Le radici dovranno, poi, essere pulite dal vecchio terreno e la pianta andrà riposta in un vaso più grande del precedente e annaffiata.
Infine, un altro accorgimento importante per la cura della kenzia riguarda i possibili ‘nemici‘. Infatti, questa pianta potrebbe subire l’attacco di parassiti quali afidi o pidocchi delle piante. Un rischio per la kenzia potrebbe essere anche l’attacco del ragno rosso che si manifesta soprattutto sulle foglie, le quali si presenteranno meno lucide e tendenzialmente ingiallite. E tra le minacce più gravi il fungo Phytophthora palmivora, molto aggressivo, in grado persino di portare alla necrosi del fogliame e alla marcescenza delle radici. In ogni caso, un buon trattamento antiparassitario potrà aiutare la pianta, ma è bene attuarlo solo se strettamente necessario. E ovviamente potature adeguate, pulizia e no-ristagni sono gli ultimi ‘ingredienti’ necessari per avere una pianta rigogliosa e sana.