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Clima, World Energy Outlook 2023: “Troppa domanda di gas e petrolio”

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Un mese prima della Cop28, la conferenza mondiale sul clima, l’ente dell’ONU che si occupa delle questioni energetiche mondiali, ossia l’Agenzia internazionale dell’Energia (Iea), ha reso noto il suo rapporto World Energy Outlook 2023.  

Allo stato attuale, evidenzia il rapporto, la domanda di combustibili fossili (fra cui gas e petrolio) è destinata a rimanere troppo alta perché il mondo possa mantenere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi (2015) di limitare l’aumento della temperatura media globale a non più di 1,5 gradi centigradi.

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Foto Twitter @Radio1Rai

La guerra e il boom del gas liquefatto

Secondo la Iea sarebbero necessarie misure ancora più incisive per mantenere vivo l’obiettivo di limitare il surriscaldamento del pianeta. Il World Energy Outlook 2023 evidenzia che i mercati del gas naturale sono dominati dai timori per la sicurezza e dalle impennate dei prezzi dopo che la Russia ha tagliato le forniture all’Europa. Gli equilibri di mercato sono rimasti precari. Ma un’impennata senza precedenti di nuovi progetti per il gas naturale liquefatto (Gnl), che entreranno in funzione a partire dal 2025, è destinata ad aggiungere più di 250 miliardi di metri cubi all’anno di nuova capacità entro il 2030. Pari a circa il 45% dell’attuale offerta globale di Gnl.

Energy Outlook, i mercati si trasformano

Ora, il forte aumento della capacità ridurrà i prezzi e le preoccupazioni per l’approvvigionamento di gas. Ma rischia anche di creare un eccesso di offerta, dato che la crescita della domanda globale di gas è notevolmente rallentata rispetto agli anni 2010. Di conseguenza, si sostiene nel World Energy Outlook 2023, la Russia avrà un’opportunità molto limitata di espandere la propria base di clienti.

La sua quota di gas commercializzato a livello internazionale, che nel 2021 era del 30%, è destinata a scendere alla metà entro il 2030. Secondo le proiezioni del rapporto, la domanda totale di energia della Cina raggiungerà il suo picco intorno alla metà di questo decennio. Il tutto mentre la continua crescita dinamica dell’energia “pulita” farà diminuire la domanda di combustibili fossili e le emissioni del paese asiatico.

Nei prossimi anni si raggiungerà il culmine della domanda di combustibili fossili nel mondo. Foto Twitter @HuffPostItalia

Energia green, transizione irreversibile

Tenendo conto delle tensioni e della volatilità che caratterizzano oggi i mercati energetici tradizionali, le affermazioni secondo cui il petrolio e il gas rappresentano scelte sicure per il futuro energetico e climatico del mondo appaiono più deboli che mai“. Così il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) Fatih Birol, ha commentato il World Energy Outlook 2023.

La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabileha aggiunto Birol. “Non è una questione di ‘se’, ma di ‘quanto presto’, e prima è meglio è per tutti noi. I governi, le aziende e gli investitori devono sostenere la transizione verso l’energia pulita anziché ostacolarla. I vantaggi sono immensi, tra cui nuove opportunità industriali e posti di lavoro, sicurezza energetica, aria più pulita, accesso universale all’energia e un clima più sicuro per tutti“.

L’ONU: “Raddoppiare l’energia pulita

È intanto passato esattamente un anno dall’appello sul clima dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, voce delle Nazioni Unite su meteo, clima e acqua. La fornitura di elettricità da fonti di energia pulitadeve raddoppiare entro i prossimi 8 anni per limitare l’aumento della temperatura globale, affermava la OMM. Se questo non avverrà c’è il serio rischio che “cambiamenti climatici, eventi meteorologici più estremi e stress idrico mettano in crisi la nostra sicurezza energetica. E a repentaglio le forniture di energia rinnovabile“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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