Gaza invasa da Israele è in ginocchio, i bambini, avverte l’Unicef, il Fondo dell’ONU per l’infanzia, hanno da bere solo più acqua di mare. Oltre 3mila, finora, hanno perso la vita. Manca tutto. Gli aiuti umanitari sono scarsi e difficili da attuare sotto le bombe. E ora la guerra scoppiata con l’attacco di Hamas agli israeliani, il 7 ottobre, si ripercuote in Russia.
Il 29 ottobre nel Daghestan, repubblica caucasica della Federazione Russa a maggioranza musulmana, una folla ha dato l’assalto all’aeroporto della capitale Makhatchakala. Decine di persone si sono riversate sulla pista e sul terminal dopo l’annuncio dell’atterraggio di un aereo proveniente da Israele. Drammatiche le immagini pubblicate sui social: nei video si vedono uomini che abbattono barriere, cercano di controllare le auto in uscita dall’aeroporto o sfondano le porte all’interno del terminal. La polizia ha identificato 150 persone e ne ha arrestate 60.
Una vicenda che ricorda i pogrom contro gli ebrei. Un termine, pogrom, che significa “devastazione“, “rivolta“, e che, nato in Russia nell’Ottocento, fu coniato per indicare sommosse antisemite.
A Gaza dopo oltre venti giorni di bombardamenti israeliani da terra, aria e mare, case e ospedali colpiti, interi quartieri rasi al suolo, e un esodo di centinaia di migliaia di persone, i circa 2 milioni di palestinesi che vivono nella Striscia sono allo stremo. Israele non ha pietà per il pogrom di stampo nazista che Hamas ha imposto a migliaia di ebrei il 7 ottobre in città e kibbutz e sta intensificando l’invasione di terra cominciata da due giorni: le truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza City e sarebbero in vista della città. Tel Aviv ha identificato a oggi i corpi di 1.135 israeliani uccisi da Hamas nell’attacco del 7 ottobre.
In #Dagestan, a crowd stormed the building of Makhachkala airport in search of Jews from a flight from Tel Aviv. pic.twitter.com/TaBvakBKIE
— NEXTA (@nexta_tv) October 29, 2023
“A Gaza bimbi uccisi, feriti, mutilati”
A Gaza i bambini si trovano ad affrontare una situazione “catastrofica” e i genitori non hanno altra scelta se non quella di dare loro acqua salata da bere. Lo ha affermato Toby Fricker, portavoce dell’Unicef, alla Bbc. Fricker ha chiesto un “immediato cessate il fuoco umanitario” e l’aumento delle forniture di aiuti nella Striscia. “Quello che vediamo ogni giorno è che i bambini vengono uccisi, feriti e mutilati. E questa è la cosa più importante: proteggere le vite dei bambini e tenerli in vita“.
La guerra rischia di allargarsi
L’esercito israeliano segnala il lancio di razzi e missili dalla Siria e dallo Yemen verso lo Stato ebraico. Secondo il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, è elevato il rischio che il conflitto si allarghi. Il rischio che la guerra coinvolga vari paesi del Medio Oriente – a cominciare da Libano, Siria e dallo steso Iran – appare più elevato del rischio che il conflitto in Ucraina si estenda al resto dell’Europa orientale.
Il Covid, l’Ucraina, Gaza e Israele
Il mondo vive anni terribili: prima la pandemia di Covid, cominciata nel 2020, portata dal virus Sars-CoV-2 che fino a quel momento non era stato in grado di compiere il salto di specie e contagiare gli esseri umani. Si calcolano a oggi circa 800 milioni di casi nel mondo e 7 milioni di morti.
Poi, il 24 febbraio 2022, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Una guerra che dura ininterrottamente – senza un solo giorno di tregua – da quasi 2 anni. Centinaia di migliaia di soldati morti da ambedue le parti, oltre 10mila civili ucraini uccisi, torture, stupri, migliaia di bambini deportati in Russia. Infine la nuova guerra in Medio Oriente, una delle aree del mondo a costante rischio di conflitti. Si contano più di mille morti fra gli israeliani vittime dei miliziani di Hamas il 7 ottobre, oltre a 229 ostaggi. I palestinesi della Striscia di Gaza morti sotto i bombardamenti di Israele sono oltre 8mila e quasi 20mila i feriti.
Gli Stati Uniti – che all’ONU hanno votato contro la risoluzione per il cessate il fuoco immediato, mentre l’Italia si è astenuta – avrebbero imposto a Israele, secondo il Wall Street Journal, il ripristino delle comunicazioni nella Striscia. “Non invieremo truppe a Gaza o in Israele” ha dichiarato la vicepresidente Kamala Harris. Nuovi scontri, intanto, si registrano in Cisgiordania, territorio occupato da Israele a ovest del fiume Giordano, in cui vivono oltre 3 milioni di palestinesi. Almeno 4 le vittime, anch’esse palestinesi.