Primo pianoVelvetPETS

Letargo: quali sono gli animali che vanno “a dormire”

Con l'arrivo del freddo si verifica questo fenomeno che non appartiene però a tutte le specie

Le stagioni più fredde sono anche quelle in cui molti animali vanno in letargo. Interessante scoprire quali sono le specie che affrontano questa fase e soprattutto perché. Inoltre, altrettanto utile sapere che non tutti gli animali affrontano questo momento nello stesso modo.

Con l’arrivo dei primi freddi molti animali vanno in letargo. Sono diversi i gruppi che affrontano questa fase annuale, ma come è ben noto non tutti. Tuttavia, è possibile dire che per ogni categoria esistono dei gruppi che si ‘addormentano’ con il freddo e si risvegliano ai primi caldi. Mammiferi, ma anche rettili, anfibi, pesci e persino molluschi. Ciascuno però lo fa a modo suo. Inoltre, benché come detto in apertura è l’inverno la stagione in cui la maggior parte degli animali vanno in letargo, ne esistono di alcuni che affrontano questa fase in estate. In questo ultimo caso si parla più di estivazione che di letargo e si verifica soprattutto in ambienti molto aridi e deserti dove con il caldo più intenso può risultare altrettanto difficile reperire cibo e acqua.

animali in letargo
Scoiattolo – VelvetMag

Cos’è il letargo

Di base, si può dire che il letargo dipenda dall’alterazione della disponibilità di risorse. E questo fattore si lega particolarmente al clima. Per risolvere questo ‘problema’ gli animali adottano di base due strategie: migrano verso zone più fertili o vanno in letargo. In questo secondo caso si tratta di una fase in cui gli animali mettono in riserva le energie accumulate durante le stagioni più favorevoli e le risparmiano per sopravvivere. Le tempistiche e le modalità variano da specie a specie e possono essere influenzate da diversi fattori come l’ambiente, l’umidità, le temperature che da anno in anno possono presentare delle considerevoli differenze. Si può dire che in genere in autunno (ovviamente per gli animali che vanno in letargo durante i mesi invernali) molte specie iniziano a raccogliere scorte di cibo o ad accumulare grasso mangiando di più.

La fase che anticipa il letargo è detta iperfacia e consente di recuperare tutte le energie utili ad attivare la fase successiva. Durante il letargo, poi, gli animali disattivano o rallentano le funzioni vitali che gli fanno consumare più energia. Quindi la temperatura corporea diminuisce sensibilmente, mentre respirazione e frequenza cardiaca sono più lente, questo fa sì che alcuni organismi entrano in uno stato di quiescenza che consente loro di sfruttare il grasso accumulato o le scorte messe da parte per superare l’inverno a riparo nella propria tana.

Specie e differenze

Parlando degli animali che vanno in letargo, tra i più ‘dormiglioni’ troviamo i piccoli mammiferi come roditori, insettivori, pipistrelli e poi anche tassi e marsupiali, tutti caratterizzati da uno stato di ibernazione prolungato. Un esempio fra tutti, è il ghiro che, in genere, trascorre sei mesi in letargo per essere attivo soprattutto in primavera ed estate. Tuttavia, quando la produzione di semi nel bosco è molto scarsa, alcuni esemplari iniziano l’ibernazione già in estate dormendo per undici mesi di fila. Parlando poi di animali come rettili o anfibi (ectotermi), che non sono in grado di controllare la temperatura corporea in maniera attiva, le fasi di torpore sono chiamate brumazione. Vale per tartarughe, rospi, lucertole, salamandre e altri animali delle stesse famiglie. Il concetto è lo stesso: si riducono le funzioni vitali e si aspettano condizioni ambientali migliori in una buca o sul fondo del lago.

riccio
Riccio – VelvetMag

In questo caso però, a differenza dei mammiferi, non si tratta di un sonno profondo vero e proprio. Infatti, dalla brumazione gli animali si possono riattivare, anche nel corso dell’inverno, durante giornate favorevoli. Per fare un esempio, tra i più estremi, rane Lithobates sylvaticus delle fredde foreste boreali in Nord America affrontano una fase di totale congelamento. Ovvero, il cuore smette di battere, la circolazione si ferma e la respirazione altrettanto, al primo tepore però l’animale ‘resuscita’ e riprende totalmente le sue attività. Se poi il letargo è comune anche tra pesci, insetti e altri invertebrati, non appartiene agli uccelli che invece migrano. L’unico uccello che affronta questa fase è il succiacapre di Nuttall (Phalaenoptilus nuttallii), che si rifugia tra le rocce aspettando che ritorni il caldo.

L’estivazione e i rischi

Non tutti gli animali vanno in letargo però. In alcuni casi, infatti, ci sono animali che in inverno adottano altre strategie. Per alcuni si infoltisce il pelo e per altri, come per le mandrie di caribù nordamericani, si attiva stagionalmente una fase di migrazione via terra verso zone più calde. Tra le particolarità rientrano senza dubbio, poi, gli animali che vanno in letargo in estate. Ci sono animali come i pesci polmonati, che attivano l’estivazione (letargo estivo) quando il caldo si fa troppo forte. In questo caso, l’acqua dei fiumi può evaporare e i pesci polmonati si chiudono in un bozzolo di muco protettivo. Al suo interno possono rimanere fino a 2 anni aspettando il ritorno dell’acqua.

Infine un ultimo chiarimento lo merita la risposta al come gli animali riescono a sopravvivere al letargo. In questa fase, infatti, si attuano dei meccanismi fisiologici molto complicati che devo funzionare al millesimo di secondo, pena il mancato risveglio. Le funzioni vitali sono controllate soprattutto da ormoni, che determinano il consumo minimo di energia. Un risveglio fuori tempo o troppo brusco, nella maggior parte dei casi può risultare fatale. Ecco perché con la crisi climatica e l’alterazione delle temperature per tante creature i rischi sono notevolmente aumentati.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio