Vittorio Camaiani: la moda e la magia del cinema
Sulla copertina di novembre la collezione del couturier marchigiano dedicata alla Dietrich
Tra moda e cinema: ecco dove ci porta l’ispirazione di Vittorio Camaiani. Dritti nelle magiche suggestioni del grande schermo proprio alla conclusione del Film Festival capitolino. Un trionfo della donna nella moda del couturier marchigiano, come lo è stato delle donne in generale in questa edizione di RomaFF18. Alla vigilia di un mese quello di novembre dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza di genere, e che mai come oggi appare attuale, per il crescente numero di femminicidi.
Moda e cinema si intrecciano come avviene spesso sui red carpet delle manifestazioni più importanti e come abbiamo visto anche durante questa edizione di #RomaFF18. Un’edizione ricchissima – più lunga di un giorno – e che ha sopperito all’assenza delle produzioni americane (bloccate dal lunghissimo sciopero di sceneggiatori e attori, n.d.r.) con tanti titoli nostrani e non solo. Di qualità, di attualità e che hanno intercettato i gusti di un pubblico numeroso nelle proiezioni, e che ci auguriamo poi si riversi in sala e non solo nella visualizzazione su piattaforma. Frequentatissimo il tappeto rosso della Festa del Cinema 2023, con tante dive e divi anche stranieri, dove hanno trionfato le donne con film e ruoli anche assai impegnati.
Un segnale importante anche per rispondere alla violenza di genere che ormai non è più strisciante: in famiglia – con le sue radici storiche – come nei conflitti nel mondo dall’Ucraina, al Medioriente, passando per l’Iran. Un tema da ricordare non solo ogni 25 novembre – data in cui cade la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne istituita dall’ONU – ma con tutti i mezzi espressivi possibili e sempre.
Camaiani e la divina ispirazione di Marlene Dietrich
Per la copertina di VelvetMAG n.186 abbiamo scelto proprio uno scatto di Alessandro Calligaro della collezione Fall/Winter 2023-24 di Vittorio Camaiani. In primis anche perché questo modello è rosso come le scarpe simbolo contro la violenza sulle donne, poi per la musa ispiratrice del couturier marchigiano: Marlene Dietrich. Una diva leggendaria, femme fatale, ma anche straordinariamente moderna fin dagli Anni Trenta del secolo scorso. Capace di far emergere il suo lato maschile, senza derubricare mai la sua femminilità. Antesignana di comportamenti androgini, “fluidi”, quasi “orlandeschi” nell’accezione woolfiana del termine. Aspetti che nel mondo della moda entreranno a pieno titolo solo negli Anni Ottanta.
Tailleur pantalone, frac, gilet, giacche e camicie con in vita una fascia da smoking, lei prima donna ad un usarlo come marchio di sensualità. L’ultima collezione Camaiani gioca sapientemente non solo con la scelta dei tagli e dei capi, ma con i tessuti stessi. Accostando quelli “maschili” alla più femminile seta, così come la diva stessa giocava con la sua identità. Una collezione tributo alla donna, al suo modo di apparire nel mondo come al cinema, al suo essere “Ora”. Come richiama proprio Marlene stessa il fotografo ad eseguire quello scatto che l’ha consegnata alla storia del cinema, al mito.
Dalla Moda al Cinema: torniamo alle donne di RomaFF18
La splendida Marlene Dietrich, musa della moda e attrice iconica ci fornisce uno splendido spunto per parlare dell’edizione appena conclusa della Festa del Cinema di Roma 2023. Che spicca per la nutrita presenza femminile e per i temi che queste donne hanno portato avanti come attrici, registe, con il proprio lavoro, la propria testimonianza, con la propria arte.
Paola Cortellesi si è conquistata la scena con il suo primo film da regista – oltre che da bravissima attrice come al solito – C’è ancora domani. Che si è visto tributare diversi riconoscimenti: un Premio speciale della Giuria, una Menzione Speciale Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas e il Premio del Pubblico. Un film profondo importante, per le donne, specie quelle “mai celebrate“, ma che gli uomini dovrebbero vedere per primi. Che sceglie uno stile comico poetico per rappresentare anche la violenza e la denuncia contro il patriarcato. Per l’omaggio al cinema neorealista e anche un po’ alla grande Anna Magnani che campeggiava nel manifesto di #RomaFF18.
Alba Rohrwarcher era presente in due pellicole nell’ultima kermesse capitolina. Con un ruolo secondario e da donna rampante ne La chimera del Premio Oscar Alice Rohrwacher con Isabella Rossellini, premio alla carriera a Roma2023. E in Mi fanno male i capelli di Roberta Torre che le è valso il riconoscimento come Miglior attrice – Premio “Monica Vitti”. Un’interpretazione quest’ultima straordinaria perché resa in continuo confronto con le immagini di repertorio proprio della grande Monica Vitti, con la protagonista che persa nella sua follia è convinta di essere.
Per le donne, con le donne: non solo il 25 novembre
Quella celebre battuta – “mi fanno male i capelli, gli occhi, la gola, la bocca” – in Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, esprime tutta quell’incomunicabilità che spesso sta alla base di molte delle violenze fisiche, verbali e psicologiche che le donne subiscono. Non solo il 25 novembre: sempre, incredibilmente e insopportabilmente troppo spesso.
E allora andiamo al cinema – magari corriamo a vedere (questi) bei film – per ricordare e ricordarci il valore delle donne, la loro libertà. E lasciamo che scelgano come esprimersi, in tutto anche nel modo di vestirsi. Libere, magari di ispirarsi ai grandi esempi di bellezza passati, intramontabili, proprio come ha fatto ancora una volta la moda di Vittorio Camaiani.