Una nuova violenta ondata di maltempo ha colpito duramente Milano all’alba del 31 ottobre. Il fiume Seveso è esondato allagando la zona di Niguarda. Un’esondazione di tali proporzioni non avveniva da dieci anni secondo gli esperti. Il lago di Como è esondato a metà mattina: l’acqua ha invaso parte della città.

L’azienda dei trasporti milanesi, l’Atm, fa sapere che alcune linee dei tram sono state deviate e alcune stazioni della metro sono chiuse. La bomba d’acqua si è abbattuta al mattino presto: piogge fortissime e temporali scroscianti sono cominciati poco dopo le 4. Alle 6, come ha comunicato Palazzo Marino, le acque del Seveso hanno invaso le strade in zona Niguarda superando gli argini in via Valfurva, nella zona di Ca’ Granda.

Parte di Milano, in zona Niguarda, allagata per l’esondazione del Seveso. Foto Twitter @TV2000it

Oltre 170 gli interventi fatti dai vigili del fuoco per allagamenti di strade, sottopassi e scantinati di edifici. A causa del maltempo la circolazione in città è diventata a tratti molto difficile. Ma non c’è stato solo il superamento degli argini del Seveso: allagamenti e alluvioni anche nel monzese dove a Meda è esondato il fiume Tarò. “Esondazioni simili mancavano dal 2014, un dato che ci dice che è necessario lavorare sulle vasche. Milano è pronta, la vasca entrerà in servizio a fine novembre, ma mancano tutte quella della Regione Lombardia“. Questo il commento sulla situazione da parte dell’assessore alla Protezione civile del Comune di Milano, Marco Granelli.

La superstrada Milano-Meda è rimasta bloccata per allagamenti e lunghe code a causa del maltempo. E questo, al mattino del 31 ottobre, è avvenuto in più punti: dalla Brianza fino al capoluogo lombardo. L’esondazione del torrente Tarò a Meda ha provocato conseguenze disastrose sulla circolazione stradale. Come se non bastasse il maltempo, un guasto alla linea ferroviaria, tra Mariano Comense e Seveso, ha procurato ritardi anche alla circolazione dei convogli Trenord che i lavoratori pendolari utilizzano per recarsi al lavoro.

Lago di Como esondato

Se il maltempo ha colpito in modo particolare soprattutto Milano e la Brianza, nubifragi e allagamenti si sono verificati anche in altre zone della Lombardia. A Lecco, nella galleria in zona ospedale, un’auto si è ribaltata. A Brescia, a causa del raggiungimento del livello di guardia della diga di Dazarè sul lago d’Idro, alla mezzanotte è stata disposta l’apertura delle chiuse per mantenere le condizioni di sicurezza della struttura.

Il lago di Como esondato in città al mattino del 31 ottobre. Foto QuiComo.it

In previsione di una possibile esondazione del fiume Caffaro sono state evacuate 250 persone a Bagolino e 100 persone a Ponte Caffaro. La situazione più allarmante del maltempo è però quella del lago di Como. In previsione dell’esondazione delle acque, i volontari avevano montato le barriere mobili su Lungo Lario ‘Trento e Trieste’ e davanti a piazza Cavour. Ed è proprio in pizza Cavour che l’acqua è tracimata poco prima poco prima delle 11 del mattino. Del resto alle 7 del mattino del 31 ottobre il livello dell’acqua del lago era a più di 114 centimetri sopra lo zero idrometrico, ovvero a meno di 6 centimetri dalla soglia di uscita.

Tromba d’aria in Versilia

Una quindicina di tetti scoperchiati, un albero caduto, diverse vetrine di attività commerciali danneggiate, qualche allagamento. È questo invece il bilancio del maltempo a Torre del Lago Puccini (Lucca), in Versilia. Sulla cittadina si è abbattuta una tromba d’aria, attorno alle 21 del 30 ottobre. Problemi di minore entità poco più a nord, a Viareggio, dove – spiega ancora il Comune – il canale Burlamacca è rimasto entro i limiti nonostante. Qualche albero è caduto e si sono verificati vari allagamenti ma non gravi. Situazione complicata anche sull’Appennino tosco-emiliano. Il 30 ottobre un ponte è crollato nel Parmense, mentre continuano le ricerche di un uomo dispero nella Parma, il fiume che attraversa la città.