6 piante velenose per l’uomo presenti in Italia
Alcuni fiori o arbusti potrebbero contenere sostanze tossiche per gli esseri umani
Nonostante la Natura regali spettacolari scenari dalla bellezza incredibile e assolutamente innocui, esistono anche delle piante velenose per l’essere umano. Si tratta di fiori, steli o arbusti contenenti, spesso, sostanze tossiche che, in alcuni casi, potrebbero diventare persino letali per gli esseri umani.
Piante colorate, bellissime, profumante ma purtroppo tossiche per l’uomo. In Italia ne esistono diverse e si possono incontrare in giardino o nei boschi. Per questo è bene saperle individuare per evitare di incorrere in pericoli che, in certi casi, potrebbero trasformarsi in letali. Le piante velenose esistono e conoscerle può davvero salvare la vita.
Piante velenose: da Socrate al Rinascimento
Tra le più conosciute piante velenose c’è la Belladonna, conosciuta scientificamente come Atropa Belladonna e che deve il suono nome a Atropos una delle tre Moire che nella Grecia Antica tagliava il filo della vita. A “vita (atrapa)” si aggiunge la parola “belladonna“, poiché pare che le donne del Rinascimento utilizzassero il succo di queste bacche come collirio, per rendere le pupille più dilatate e lo sguardo più intenso. La Belladonna può essere letale se ingerita, in un bambino 3 bacche possono essere letali e in un uomo anche 10. Le bacche della Belladonna assomigliano molto alla ‘ciliegia tenerina’ scura, ma mantengono il calice del fiore con 5 lobi verdi.
Il veleno con il quale Socrate decise di togliersi la vita deriva anch’esso da una pianta: la Cicuta o Conium maculatum. In questo caso si tratta della Cicuta maggiore, una pianta erbacea che emette odore di urina se spezzata. Da non confondere con altre Ombrellifere commestibili come l’Angelica.Esiste poi anche la Cicuta minore o Aethusa cynapium, dall’aspetto simile al prezzemolo, ma dagli effetti dannosi in quanto potrebbe provocare avvelenamento per ingestione. Nel caso della Cicuta tutta la pianta contiene neurotossine e di conseguenza, risulta tutta velenosa.
Attenzione a non fare confusione
Tra le piante velenose anche il Mughetto, dal nome scientifico Convallaria majalis. Nonostante l’aspetto candido e delicato dei suoi fiori, il loro effetto è particolarmente intenso. Per la prima volta è Andrea Mattioli a parlarne nel XVI sec., descrivendo l’uso di questa sostanza da parte dei tedeschi, al fine di dare energia al cuore e al cervello, ma con risultati che spesso provocavano vertigini, mal di testa e alterazione del battito cardiaco. Nonostante si tratti di una tra le piante da giardino più utilizzate, altamente tossico anche l’Oleandro o Nerium oleander. Ad essere velenosa è tutta la pianta, ma in genere l’avvelenamento avviene per l’ingestione delle foglie confuse con quelle d’Alloro.
Pianta velenosa anche il Tasso o Taxus baccata . Il seme è ricco di principi attivi tossici ma, essendo molto amaro, difficilmente viene masticato e questo dimostra la poca frequenza di casi gravi. Infine, tra le piante velenose presenti in Italia anche il Veratro o Veratrum album. Utilizzata in passato per il trattamento della pressione alta, oggi si è finalmente scoperta la sua tossicità che si estende a tutta la pianta e specialmente alle radici. La dose potrebbe essere letale anche a 2 grammi. Ad un occhio poco esperto potrebbe essere confusa con la Genziana maggiore, ma se il Veratro presenta le foglie disposte in maniera alternate, lo sviluppo del fogliame della Genziana è a 2 a 2 per foglie opposte.