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Lampade abbronzanti dopo l’estate: possibili rischi per la salute

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Trascorsa l’estate il desiderio di mantenere la pelle abbronzata anche nei mesi freddi è piuttosto comune. Tuttavia il ricorrere costantemente alle lampade o i lettini abbronzanti potrebbe causare effetti non desiderati alla pelle e alla salute in generale. Per questo è importante conoscere quanto e quando sia opportuno esporsi alla luce solare artificiale.

Le lampade o i lettini abbronzanti sono sicuramente gli strumenti più ricercati dagli ‘abbronzatura addicted‘, che desiderano avere la pelle dorata per tutto l’anno, anche dopo la fine dell’estate. Su questo bisogno si è interrogata anche la scienza, infatti una ricerca condotta presso l’Università di Manchester ha riscontrato le motivazioni principali che inducono le persone a ricorrere all’utilizzo di questi strumenti dotati di luce solare artificiale. Tra i motivi principali la percezione di un benessere psicologico e quindi maggiore fiducia in sé stessi. Tuttavia, anche a fronte di questo desiderio crescente, è importante conoscere quali sono gli effetti che una lunga e costante esposizione a questi raggi può causare alla pelle e alla salute più in generale.

Lampada abbronzante – VelvetMag

Rischi accertati

Innanzitutto è utile specificare che 20 minuti sotto una lampada abbronzante o sdraiati sopra un lettino dallo stesso effetto possono corrispondere a un’esposizione della stessa durata a mezzogiorno all’Equatore. Anche per questo motivo, diversi paesi, Italia compresa, hanno iniziato ad adottare misure per ridurre l’uso di lettini e lampade abbronzanti e vietarlo ai minori. Inoltre, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’uso di apparecchi abbronzanti a luci UV cancerogeni per l’uomo. In generale, si può evidenziare che una costante esposizione alla luce artificiale di lampade solari e lettini abbronzanti può causare la comparsa di eritemi, arrossamenti o irritazioni, riduzione delle difese immunitarie dell’epidermide, accelerazione dei processi di fotossidazione e invecchiamento.

Non è da escludere, infatti, la comparsa anticipata di rughe e macchie scure. A dimostrarlo diversi studi clinici che spiegano come utilizzare frequentemente lampade abbronzati potrebbe causare il 69% in più di probabilità di sviluppare tumori alla pelle rispetto ad un’esposizione al sole naturale. Il rischio aumenta se si parla di sei anni consecutivi di lampade e lettini. Tutti i dermatologi, in linea generale, concordano nell’affermare che una lampada ogni due mesi circa e per un breve periodo non è dannosa, ma un uso eccessivo e più ripetuto è altamente sconsigliato.

Lettino solare – VelvetMag

Dipendenza da lampade solari?

Per ridurre i rischi è importante sapere che lampade e lettini abbronzanti dovrebbero essere vietati ai minorenni e alle persone al di sopra dei 60 anni. Così come alle donne in gravidanza, a chi soffre di patologie autoimmuni, ai soggetti in trattamento con farmaci fotosensibilizzanti e chi ha sofferto di melanoma o ne presenta una familiarità accertata. In ogni caso, per concedersi una ‘lampada ogni tanto’ è bene sapere che è necessario consultare un dermatologo in maniera preventiva per valutare le caratteristiche della propria pelle.

Rimuovere, prima dell’esposizione, cosmetici e lenti a contatto e utilizzare gli occhiali protettivi. Scegliere sempre solari con filtri UvA+UvB con fattore di protezione elevato anche se si ha già una carnagione scura. Proteggere sempre dall’esposizione parti sensibili come genitali e cicatrici, ma anche tatuaggi. Evitare nello stesso giorno di esporsi sia alla lampada che alla luce naturale del Sole. Prima di concludere vale la pena di ricordare che la dipendenza da abbronzatura può trasformarsi in patologica e non deve essere sottovalutata (tranne nei casi in cui si sviluppa in maniera sana e naturale). Come spiegato, infatti, i danni possono essere molto gravi per la salute e per questo è importante non sottovalutare mai i consigli degli esperti.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità. Segui Francesca su Instagram Segui Francesca su Linkedin

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