Gli effetti delle alluvioni in Toscana sono tutt’altro che terminati. Si stimano finora danni per 300 milioni di euro nelle 5 province colpite: Firenze, Prato, Pistoia, Pisa, Livorno. Sono ancora migliaia le persone prive di corrente elettrica e acqua potabile, alcune di esse sono raggiungibili soltanto dai gommoni.

Le vittime sono 7, ultimo dei quali un uomo di 69 anni, ritrovato senza vita: era disperso da giovedì 2 novembre a Campi Bisenzio. Sono migliaia gli interventi di quasi 600 vigili del fuoco al lavoro senza sosta, provenienti da varie regioni d’Italia.

Un vigile del fuoco porta in salvo un neonato a Quarrata (Pistoia). Foto Twitter @EugenioGiani

 

Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha disposto in via precauzionale l’evacuazione di parte degli abitanti di Montale e Montemurlo, in provincia di Prato, e della stessa Prato, per un totale di circa 1.200 persone. In particolare, a Prato sono state evacuate 180 persone tra anziani e disabili che vivono nella zona più a rischio della città. Non si fermano, intanto, gli interventi per aiutare la popolazione colpita. In particolare nelle province di Firenze, Prato e Pistoia. Idrovore a Campi Bisenzio (Firenze), Seano (Prato), Poggio a Caiano (Prato), Quarrata (Pistoia) e Montemurlo (Prato).

“Salite ai piani alti”

La situazione rimane molto critica in vari comuni della Toscana nord-orientale. A Quarrata (Pistoia) il sindaco Gabriele Romiti ha lanciato un messaggio di allarme via Facebook: “A causa delle forti piogge cadute sulle zone già alluvionate, la situazione sulla Stella al ponte Torto è molto critica” ha scritto in un post. “Si avverte la popolazione di salire ai piani alti degli edifici e di non scendere assolutamente in strada“. “Si prevedono problemi anche per il vento forte: se potete, non mettetevi in viaggio” ha aggiunto.

Campi, servono gommoni

Situazione difficile anche a Campi Bisenzio (Firenze) – uno dei paesi simbolo di quest’alluvione. Il sindaco Andrea Tagliaferri avverte: “Le acque si stanno ritirando ma nel Comune ci sono ancora 5mila persone in area allagata, che vanno raggiunte con mezzi nautici per portare cibo e viveri. Servono anfibi e gommoni. Sono senza luce e anche i cellulari si sono scaricati“. Le persone isolate, che si sono ritirate ai piani alti delle case, sono concentrate in un’area che va dai margini del centro storico alla frazione di San Piero a Ponti, la più bassa sul livello del mare. Venerdì sera, 3 novembre, il primo giorno dopo l’alluvione, erano 15mila le persone sott’acqua su 48mila abitanti.

Maltempo non solo in Toscana

Scatta intanto l’allerta arancione, lanciata dalla Protezione civile, per Emilia-Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria. Continuano temporali e vento forte su gran parte dell’Italia. Sono continuate intanto senza esito, in Veneto, presso il lago di Santa Croce, le ricerche del vigile del fuoco Walter Locatello, caduto accidentalmente nel canale Tesa Vecchio giovedì sera a Puos d’Alpago, nel Bellunese. Le ricerche si sono concentrate nel lago con l’impiego dei sommozzatori di due barche dotate di sonar, dell’elicottero Drago 154, del nucleo SAPR (Sistemi Aeromobili a pilotaggio remoto) delle squadre speleo-alpino fluviali, che hanno ricontrollato tutti i detriti degli argini.

In Friuli Venezia Giulia, in particolare nelle province di Udine e Pordenone, i vigili del fuoco hanno svolto oltre 300 interventi per alberi abbattuti, allagamenti diffusi e ripristino della viabilità. Squadre al lavoro anche in Abruzzo, colpito da forte vento e pioggia: oltre 500 gli interventi fatti finora, la maggior parte dei quali tra L’Aquila, Pescara e Chieti. Interessate dal maltempo anche l’Umbria dove sono stati effettuati 350 interventi e in Molise, in particolare a Campobasso. La situazione più critica resta comunque quella della Toscana: sorvegliata speciale anche nelle prossime ore