La palazzina sventrata dall'esplosione a San Lorenzo Nuovo di Viterbo. Foto Ansa/Max Vismara
Ore di paura e dolore per decine di migranti a San Lorenzo Nuovo, in provincia di Viterbo. Un’esplosione si è verificata intorno alla mezzanotte del 10 novembre. Ha completamente distrutto la palazzina che ospitava la casa di accoglienza della società Ospita nella zona industriale della cittadina.
L’edificio è quasi collassato su se stesso travolgendo le 31 persone che si trovavano alloggiate nei mini appartamenti al suo interno. Si tratta di migranti richiedenti asilo: uomini ma anche donne e bambini. Secondo le prime informazioni, sono tutti rimasti feriti, compresi alcuni minori, sembra non in maniera grave, tranne uno di loro che è stato trasportato in elicottero a Roma, dove si trova ricoverato in coma e intubato.
Distrutte anche la falegnameria e l’azienda vinicola adiacenti alla struttura. Sul posto sono arrivati 3 elicotteri del 118 che hanno trasportato i feriti negli ospedali di Viterbo, Montefiascone, Siena e Roma. Presenti anche varie unità di vigili del fuoco da Viterbo e Tarquinia. Ancora non sono chiare le cause che hanno innescato l’esplosione. Il prefetto di Viterbo, Antonio Cananà, ha convocato per il pomeriggio dell’11 novembre una riunione d’emergenza per fare chiarezza sull’accaduto.
“All’interno della struttura non esistevano impianti a gas” hanno spiegato gli amministratori di Ospita, malgrado che in un primo momento i vigili del fuoco abbiano ipotizzato un’esplosione dovuta a fuga di gas. Invece non ci sarebbe stati, nella palazzina, impianti a gas né per il riscaldamento né per l’uso della cucina che i migranti adoperavano. “Dovremo appurare le origini dell’esplosione, noi ci riteniamo parte lesa” hanno precisato i responsabili di Ospita. I magistrati della procura di Viterbo, coordinati dal procuratore Paolo Auriemma, hanno aperto un fascicolo di indagine. Al momento procedono per il reato di disastro colposo.
“Tutta la comunità è vicina alle famiglie coinvolte” ha detto il sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Babini, in merito all’esplosione di questa notte nella palazzina dove alloggiavano 31 migranti. “Sono andato sul posto e ho visto la struttura smembrata” ha aggiunto il primo cittadino. “Sono saltate tutte le tamponature della casa ma in poche ore i soccorritori aveva portato via tutti i feriti. Siamo vicini a queste persone e speriamo che possano rimettersi tutti e presto“.
L’esplosione della tarda serata dell’11 novembre ricorda quella di Soldano (Imperia), avvenuta il 27 agosto scorso. Anche in quel caso si sfiorò la strage, a causa dell’esplosione di una bombola a gas che aveva sventrato una palazzina. Per miracolo non ci furono vittime, come per fortuna è avvenuto anche a San Lorenzo Nuovo di Viterbo. A Soldano 3 cittadini francesi erano tuttavia rimasti gravemente feriti. I soccorritori erano riusciti a salvarli da sotto le macerie dell’appartamento, non senza fatica.
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