Al Teatro Parioli arriva L’Avaro Immaginario, opera tratta da Molière e Luigi De Filippo con l’adattamento e regia di Enzo Decaro. In scena Nunzia Schiano e la Compagnia di Luigi De Filippo. Con le musiche di Nino Rota da Le Molière immaginarie e musiche di scena ispirate a villanelle e canzoni popolari del ‘600 napoletano.

Enzo Decaro porta in scena, dal 15 al 19 novembre al Teatro Parioli, L’Avaro Immaginario. Un’opera tratta da Molière e Luigi De Filippo di cui Decaro ha curato sia l’adattamento che la regia. Sul palco, oltre a Nunzia Schiano, sei attori della Compagnia di Luigi De Filippo: Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Giorgio Pinto, Fabiana Russo, Ingrid Sansone. Un’opera che si presenta come un viaggio nel teatro di Molière, ma anche nella storia e più precisamente quella del Seicento caratterizzato da guerre, epidemie, tragedie che si accompagnano ad intuizioni profonde e illuminazioni che non riguarderanno solo quell’epoca.

Locandina L’Avaro Immaginario @Foto Crediti Guglielmo Verrienti – VelvetMag

All’interno dell’opera L’Avaro Immaginario

Come spiega bene una nota stampa ufficiale lanciata in occasione dell’evento, L’Avaro Immaginario si presenta anche come il viaggio da Nola, reale e immaginario, di Oreste Bruno e la sua famiglia, che è poi anche la sua Compagnia viaggiante di teatranti. Si tratta della tipica ‘carretta dei comici‘ tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro e ovviamente anche verso Molière. Ma si tratta anche di una fuga dalla peste, da quell’epidemia che ha costretto tanti a scappare e intraprendere un viaggio avventuroso che conduce, sì verso la salvezza, ma anche verso un sogno e una speranza.

Lungo il percorso, quando la compagnia giunge nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il ‘carretto’ si trasforma in un palcoscenico e regala momenti di teatro. Infatti, grazie agli stratagemmi di tutti i componenti della famiglia teatrale, si rimedia il pasto quotidiano o qualche misera offerta in monete o, più spesso, qualche pezzo di animale già cucinato offerto come compenso della esibizione. Protagoniste delle rappresentazioni sono proprio le opere di Molière ed in particolare L’Avaro e Il Malato Immaginario come cavalli di battaglia.

Enzo Decaro ne L’Avaro Immaginario @Foto Crediti Guglielmo Verrienti – VelvetMag

Tutto è finto, ma niente è falso

Il viaggio è anche luogo di incontri, alcuni piacevoli altri meno e il percorso verso Parigi porta ad incastrare, anche sul palco, il mondo di Napoli con quello francese. Così Pulcinella diventa Scaramouche rievocando Molière ma forse ancor più di Corneille (che si celerebbe sotto mentite spoglie dietro alcune delle sue opere maggiori). Un viaggio davvero unico per la compagnia: “Commedianti d’arte ma soprattutto persone umane, proprio come la grande commedia del teatro, dove tutto è finto, ma niente è falso“.

Come chiarisce ancora la nota, riportando le note di regia di Enzo Decaro, questo progetto nasce dalla curiosità artistica dei De Filippo di esplorare Molière e il suo genio innovativo. “In particolare – evidenzia il regista – L’Avaro e Il Malato Immaginario sono stati i due titoli a cui, una generazione dopo l’altra, i De Filippo, padre e figlio, hanno dedicato seppur con differenti approcci la loro attenzione, sia teatrale che umana. Dal momento che per entrambi, come del resto per Molière, il confine tra la rappresentazione teatrale e la vita come teatro, anche vissuto nella realtà quotidiana, è stato davvero sottile“.

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