Helmut Newton Amica. Milano, 1982 Amica. Milano, 1982 © Helmut Newton Foundation
Tra i fotografi più amati e celebrati del mondo, a cento anni dalla nascita, arriva al Museo dell’Ara Pacis di Roma la mostra Helmut Newton. Legacy. Fino al 10 marzo 2024 si potranno infatti ammirare oltre duecento scatti del Maestro della fotografia mondiale, di cui ottanta esposti per la prima volta in questa rassegna.
Un viaggio nella sua vita attraverso delle fotografie, in parte inedite, riviste e documenti, per raccontare con un nuovo sguardo l’unicità e lo stile di un protagonista del Novecento. La mostra, curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, e da Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia di Venezia, è promossa da Roma Capitale, assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Marsilio Arte, organizzata da Zètema Progetto Cultura e Marsilio Arte, in collaborazione con la Helmut Newton Foundation di Berlino.
L’esposizione è divisa in un percorso in sei epoche, dagli anni Quaranta ai Novanta, comprensive della serie Big Nudes; degli scatti dedicati alle creazioni di André Courrèges, realizzati per la rivista britannica Queen (1964), delle collaborazioni con Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Thierry Mugler, Chanel. Un focus è dedicato ai servizi legati al cinema e ai film di Alfred Hitchcock, Francois Truffaut e Federico Fellini. Una sezione è per la ritrattistica con le immagini di Gianni Versace, Andy Warhol, Charlotte Rampling, Romy Schneider, Catherine Deneuve, Mick Jagger, Nastassja Kinski, David Bowie, Elizabeth Taylor, Arthur Miller. L’ultima sezione è dedicata all’more per il nostro Paese.
La mostra Helmut Newton. Legacy riserva infatti ampio spazio all’esperienza professionale del fotografo in Italia e al suo proficuo rapporto con l’editoria italiana. Una collaborazione importante che gli ha consentito di catturare le affascinanti atmosfere di località come Montecatini, Firenze, Milano, Capri, Venezia e, naturalmente, Roma. Newton era spesso nella Capitale come raccontano otto scatti ambientati nella Città Eterna, in prevalenza tratti dalla serie nota come Paparazzi. Questa sequenza fotografica, unita ad altre due immagini di moda, dimostra ancora una volta la sua capacità di creare atmosfere effimere e intense trasformando una foto in una visione.
Nato in una ricca famiglia ebrea di Berlino, il giovane Helmut conosce presto i suoi privilegi. I suoi primi esperimenti fotografici risalgono agli Anni Trenta, quando lavorava nel laboratorio di Yva, nota fotografa tedesca che, a causa delle sue origini ebraiche, fu deportata. Newton, tuttavia, comprende la gravità del clima antisemita in Germania e nel 1938 fugge prima in Cina, poi a Singapore, per raggiungere infine l’Australia nel 1940. Gli Anni Cinquanta segnano per lui le prime collaborazioni con le riviste di moda Vogue Australia e Vogue Inghilterra. La fama di Helmut Newton come fotografo d’abbigliamento cresce a dismisura, per affermarsi negli Anni Sessanta grazie alle collaborazioni con la rivista britannica Queen e con Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld.
Nei anni successivi l’opera sublime di Helmut Newton conquista non solo il mondo della monda e grandi Griffe come Chanel, Versace e Dolce & Gabbana, ma anche l’arte. Nel 1989 viene insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia; tre anni dopo riceve la Gran Croce dell’Ordine al merito di Germania. Un genio indiscusso a livello mondiale in grado di portare la fotografia a livelli eccelsi.
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