Sciopero: scontro totale fra Salvini e i sindacati, Meloni tace
Nessuna intesa. Lavoratori precettati, potranno scioperare solo 4 ore. Maxi corteo a Roma, si rischia una giornata di rabbia e caos
È scontro totale fra Governo e sindacati sullo sciopero generale di venerdì 17 novembre. Al termine dell’incontro al ministero dei Trasporti, la sera del 14 novembre, i leader sindacali e il ministro Salvini non cambiano idea. Cgil e Uil confermano che lo sciopero contro la manovra ci sarà ma il ministero dei Trasporti risponde con una lettera formale di precettazione.
A firmarla è stato il vicepremier Matteo Salvini, che è appunto anche ministro dei Trasporti. La mobilitazione del trasporto pubblico sarà consentita soltanto per 4 ore: dalle 9 alle 13 del 17 novembre. La precettazione, ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini, “è un atto politico gravissimo. Non c’è alcuna ragione oggettiva né di urgenza che motiva questo intervento ed è un esplicito attacco al diritto di sciopero, che non è un diritto del sindacato ma delle singole persone che lavorano“.
Sciopero e sanzioni
Per il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, “i sindacati hanno totale legittimità a scioperare“. Ma “quello che non puoi dire è che il Governo non abbia cura dei redditi bassi, quello proprio no“. Dalla protesta resta fuori il trasporto aereo, che Cgil e Uil e avevano già escluso dopo le osservazioni del Garante. Rimane invece l’astensione di 8 ore a livello nazionale per gli altri settori: pubblico impiego, sanità, scuola, Università e ricerca, poste. Quattro ore di astensione dal lavoro anche per i vigili del fuoco. Con loro incroceranno le braccia le altre categorie delle regioni del Centro.
“Per quello che ci riguarda è confermato lo sciopero: possono precettare finché gli pare, noi non ci fermiamo fino a quando non abbiamo ottenuto dei risultati“. A dirlo è stato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il quale però ha sottolineato che “per quello che riguarda il settore dei trasporti, dovremo vedere adesso concretamente quelli che sono i provvedimenti e valutare sostanzialmente che cosa fare, senza voler mettere in difficoltà i lavoratori“.
Infatti, chiarisce, “quando si arriva a un atto di prescrizione le eventuali sanzioni non riguardano solo le organizzazioni sindacali ma possono riguardare anche il singolo lavoratore“. Durissime le parole di Pierpaolo Bombardieri. “Risponderemo a un atto di squadrismo istituzionale con la partecipazione a una grande manifestazione” ha detto il segretario generale della Uil. “Il silenzio assordante della premier Meloni mi dà l’idea che sia d’accordo con Salvini. È la prima volta che nella storia della Repubblica si interviene con la precettazione di uno sciopero generale“.
Chi si ferma il 17 novembre
In questo venerdì nero a fermarsi saranno treni, mezzi pubblici – autobus, tram e metropolitane – taxi, Ncc e traghetti. Escluso invece il comparto aereo. L’astensione dal lavoro non riguarderà solo i trasporti ma anche il pubblico impiego, la scuola, le poste, le lavanderie industriali e il comparto dell’igiene ambientale (nettezza urbana). I treni di Trenitalia, Italo, Trenord saranno fermi dalle 00:01 alle 20:59 del 17 novembre, con due fasce orarie di garanzia: dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.
Sciopero, scuola e ospedali
Per l’intera giornata di venerdì è previsto uno sciopero generale anche di scuola, università, ricerca, formazione professionale e scuola non statale. La Flc Cgil ha spiegato la protesta con la necessità di alzare i salari, estendere i diritti, contrastare l’impoverimento di lavoratori e pensionati e la mancanza di prospettive per i giovani.
Nel settore sanitario, Nursind (il sindacato degli infermieri) ha proclamato uno sciopero di 24 ore del personale, al netto del mantenimento dei servizi essenziali. Il 17 novembre dunque partirà la mobilitazione di Cgil e Uil, ma non della Cisl, con lo sciopero di 8 ore delle lavoratrici e dei lavoratori delle regioni del Centro Italia e invece, su tutto il territorio nazionale, dei trasporti e del pubblico impiego, scuola compresa. In concomitanza una manifestazione a Roma, in piazza del Popolo. Poi lunedì 20 novembre sarà la volta della Sicilia; venerdì 24 delle regioni del Nord; lunedì 27 della Sardegna e, infine, venerdì 1 dicembre delle regioni del Sud. Lo scorso ottobre si era svolto invece uno sciopero dei trasporti indetto dal sindacato di base Usb.