Grotte di Frasassi, lo spettacolo naturale delle Marche si racconta con un Podcast
Situate nell'Appennino marchigiano sono tra i percorsi sotterranei più grandiosi e affascinanti del mondo
Hanno festeggiano la quota di 100.000 visitatori ed hanno scelto persino un Podcast per raccontarsi. Le Grotte di Frasassi, il gioiello naturale incastonato nell’Appenino Marchigiano, sono tra i percorsi d’eccellenza di chi visita la Regione Marche.
Recentemente la meta è stata ancora più gettonata grazie alla politica di destagionalizzazione da anni portata avanti dal Comune di Genga e dal Consorzio Grotte di Frasassi.
Grotte di Frasassi, le Marche mettono in mostra le particolarità naturali
Il Consorzio Grotte di Frasassi ha infatti implementato in questi ultimi tempi i prodotti didattici elaborati appositamente per gli studenti di ogni ordine e grado. Un vasto progetto coadiuvato da laboratori complementari e dagli innovativi virtual reality che stimolano le facoltà di apprendimento dei contenuti didattici. Tra le novità c’è persino il nuovo podcast prodotto da Youteller per le Grotte di Frasassi: Mezzaluna, interamente registrato in presa diretta all’interno di un complesso carsico con tecniche audio cinematografiche atte a trasportare l’ascoltatore all’interno di una delle grotte turistiche più belle e imperdibili d’Europa.
Il primo Podcast registrato nelle Grotte
Scritto e diretto dal regista marchigiano di fama internazionale Paolo Consorti, il podcast ha due protagonisti speciali, Guenda Goria e Cristiano Caldironi e racconta di un’incredibile storia d’amore e di amicizia che si svolge durante un percorso guidato delle Grotte. Un avvincente romanzo cadenzato dal suono di sottofondo delle gocce dell’acqua delle stalattiti e stalagmiti delle Grotte di Frasassi e dai suoi profondi echi. E’ possibile scaricare gratis il podcast Mezzaluna per un viaggio immersivo all’interno delle favolose Grotte da tutte le principali piattaforme streaming audio tra cui Spotify.
Le Grotte di Frasassi sono delle grotte carsiche sotterranee
Si trovano all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi nel comune di Genga, in provincia di Ancona. La scoperta delle Grotte di Frasassi risale al 1971 ad opera del gruppo speleologico del CAI di Ancona. Nel 1972 viene costituito dal comune di Genga e dalla Provincia di Ancona il Consorzio Frasassi con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il complesso delle Grotte di Frasassi.
All’interno delle cavità carsiche si possono ammirare delle sculture naturali formatesi ad opera di stratificazioni calcaree nel corso di centonovanta milioni di anni grazie all’opera dell’acqua e della roccia. L’acqua, scorrendo sul calcare, discioglie piccole quantità di calcare e cadendo a terra, nel corso di uno stillicidio che dura millenni, le deposita e forma delle concrezioni di notevoli dimensioni e di forme a volte anche curiose. Queste si dividono in stalagmiti, colonne che crescono progredendo dal basso verso l’alto e stalattiti, che invece scendono dal soffitto delle cavità.
Stalattiti e stalagmiti famose: Cammello, Fetta di lardo, Obelisco, Castello delle Streghe
Le forme e le dimensioni di queste opere naturali hanno stimolato la fantasia degli speleologi, i quali dopo averle scoperte le hanno “battezzate” denominandole in maniera curiosa. Tra le stalattiti e le stalagmiti più famose ricordiamo: i Giganti, il Cammello e il Dromedario, l’Orsa, la Madonnina, la Spada di Damocle (stalattite di 7,40 m di altezza e 150 cm di diametro), Cascate del Niagara, la Fetta di pancetta e la Fetta di lardo, l’Obelisco (stalagmite alta 15 m al centro della Sala 200), le Canne d’Organo, il Castello delle Streghe.
All’interno delle grotte sono presenti anche dei laghetti in cui ristagna l’acqua dello stillicidio e dei “pozzi”, cavità cilindriche profonde fino a venticinque metri che possono raccogliere l’acqua o convogliarla verso piani carsici inferiori. La visita della grotta ha una durata di settanta minuti. I gruppi sono accompagnati da guide professionali fornite dal Consorzio Frasassi. Il percorso è lungo 1.500 metri, ben attrezzato e facilmente accessibile. La temperatura interna è di quattordici gradi costanti. Un’esperienza unica che vi consigliamo di fare almeno una volta nella vita.
Poco lontano dalle grotte, sorge l’abbazia romanica di San Vittore delle Chiuse, risalente all’XI sec, una delle più importanti testimonianze dell’architettura romanica nelle Marche. Il Museo speleo paleontologico e archeologico di Genga è allestito nel cenobio dell’Abbazia di San Vittore e conserva il famoso ittiosauro di Genga, un rettile marino lungo circa tre metri, dall’aspetto simile a un delfino, vissuto nel Giurassico superiore, circa centocinquanta milioni di anni fa.