Sabato 18 novembre i vigili del fuoco hanno ritrovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, 22 anni, la ragazza scomparsa da una settimana insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta. Il cadavere si trovava nei pressi di Barcis (Pordenone). Turetta è ora ricercato.
Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha dichiarato all’Ansa: “Il corpo dovrebbe essere il suo ma lo diciamo sulla base dei primi riscontri dei Carabinieri, sul posto. Aspettiamo una conferma“. Il cadavere di Giulia Cecchetin era in un canalone lungo la strada che dal lago di Barcis conduce alla stazione turistica di Piancavallo (Pordenone), in località Pian delle more.
Le riprese della telecamera
La svolta nelle indagini è arrivata al mattino di giovedì 16 novembre in maniera del tutto casuale. Ovvero quando la telecamera che registra il passaggio dei veicoli all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo è stata riaccesa dopo 4 giorni in cui non era operativa per manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a registrare i passaggi, pur senza trasmetterli al sistema operativo. Alla riaccensione, dunque, è scattato l’allarme per il transito dell’automobile di Filippo Turetta.
Si tratta di una zona completamente periferica e per la quale Turetta aveva fatto una deviazione anomala rispetto al successivo rilevamento, alla diga del Vajont. Per questo gli investigatori hanno immediatamente iniziato a battere palmo a palmo i 12 chilometri di strada che separano Piancavallo dal lago di Barcis, dove già si era concentrata l’attenzione dei carabinieri.
I familiari di Giulia e Filippo
In una breve dichiarazione l’avvocato Stefano Tigani che, con l’associazione Penelope, sta assistendo la famiglia di Giulia Cecchettin, ha affermato: “Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ora è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell’ordine“.
La famiglia Turetta ha voluto lanciare un messaggio a Filippo: “Consegnati alle forze dell’ordine, così puoi spiegare cos’è successo“. Lo ha detto il legale dei familiari dell’ex fidanzato di Giulia, Emanuele Compagno. Il ragazzo, coetaneo della giovane ritrovata morta, è in fuga da giorni, ora accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. “Quando ho detto ai Turetta del ritrovamento del corpo di Giulia gli è crollato loro il mondo addosso” ha aggiunto l’avvocato sottolineando che i familiari hanno espresso vicinanza alla famiglia di Giulia. “Sono molto scossi e provati. È un dramma che non si aspettavano, non avrebbero mai immaginato queste accuse nei confronti del figlio“.
L’appello del procuratore a Turetta
A fare un appello a Filippo Turetta è stato anche il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. “È un appello – ha spiegato ai giornalisti – al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti” ha detto Cherchi ai microfoni del Tg1. “Speravamo di non dover dare questa notizia – ha aggiunto, riferendosi al ritrovamento del corpo di Giulia – ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca“.
Il messaggio di Meloni
Le ricerche di Filippo Turetta proseguono senza sosta. La Fiat Punto nera del giovane è stata localizzata in Austria domenica scorsa 12 novembre. I sistemi di controllo stradale hanno immortalato l’auto di Turetta a Lienz, nel Tirolo orientale, ma anche in Carinzia. Non ci sarebbero invece, per il momento, elementi che provino il suo ritorno in Italia. “Ho seguito con apprensione gli aggiornamenti sul caso e, fino alla fine, ho sperato in un epilogo diverso” ha scritto su Facebook la premier Giorgia Meloni. “Il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia è una notizia straziante. Ci stringiamo al dolore dei suoi familiari e di tutti i suoi cari. Mi auguro sia fatta presto piena luce su questo dramma inconcepibile. Riposa in pace“.