A una settimana dal Natale preoccupa la situazione del Covid nel nostro Paese. O meglio: aumentano i ricoveri per infezione da Sars-Cov-2 negli ospedali e, al contempo, sono in crescita i casi di influenza stagionale. Un fenomeno che accade soprattutto nelle regioni del Centro Italia che sono quelle con l’incidenza più alta di casi, ovvero Abruzzo, Lazio e Umbria.
Si tratta di una situazione che comincia a preoccupare le autorità sanitarie perché fra la popolazione c’è scarsa adesione alla vaccinazione. Così, in vista delle feste natalizie quando maggiori saranno le occasioni di aggregazione, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha rinnovato l’invito a immunizzarsi. Soprattutto nel caso di anziani e fragili. Oltre alla prevenzione vaccinale contro il Covid e l’influenza, gli specialisti raccomandano una gestione mirata dei pazienti. Nonché terapie sintomatiche e ricorso a farmaci specifici nei casi a rischio di evoluzione.
Con febbre e tosse a casa
Ecco allora dall’epidemiologo Gianni Rezza ecco i consigli per trascorrere le feste in sicurezza. In primis: “Se abbiamo la febbre è un dovere civico restare in casa“. “Se avete febbre e tosse, rinunciate al pranzo di Natale in famiglia – spiega Rezza su Il Messaggero – soprattutto se tra gli invitati ci sono persone fragili. E questo vale anche se al tampone risultate negativi. Per due motivi: i test, in particolare quelli fai-da-te, possono sbagliare. Potreste avere l’influenza, che comunque se trasmessa a una persona non più giovane può causare conseguenze negative tanto quanto il Covid“.
Tampone e mascherina
“Il tampone andrebbe fatto prima di un incontro in famiglia per Natale se non si sta bene, se si ha il raffreddore” prosegue Rezza. “Per proteggere i famigliari anziani è bene sottoporsi al test all’ultimo momento: il più a ridosso possibile del raduno familiare. Per me resta una regola su tutte e non vale solo per il Covid: se abbiamo la febbre, come è sempre avvenuto, è un dovere civico restare in casa“.
“Se dovete raggiungere un’altra città per Natale, vi spostate in treno, in aereo o con un pullman e dovete incontrare anziani e fragili, può essere utile indossare una mascherina Ffp2 durante il viaggio. La mascherina – conclude Rezza – è sempre un ottimo strumento sia per proteggere gli altri sia per proteggere noi stessi. Vale per il Covid, il raffreddore e l’influenza“.
Covid, più ricoveri in ospedale
Secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, relativo alla settimana fra il 7 e il 13 dicembre, sono in lieve calo i nuovi casi di positività al Sars-Cov-2 nel nostro Paese. Sono pari a 56.404: -3,8% rispetto alla settimana precedente quando erano 58.637. Scende anche l’incidenza: 94 casi ogni 100mila abitanti ma aumentano i morti da Covid, che sommano a 316, (+1%) e anche i ricoveri. Il tasso di occupazione in area medica relativo al 13 dicembre è infatti pari all’11,9% (7.426 ricoverati) rispetto al 10,7% del 6 dicembre. E il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 2,7% (240 ricoverati) rispetto al 2,5% (219 ricoverati) del 6 dicembre.
Influenza, Covid e sintomi
Non c’è però soltanto il Covid, perché. come detto è anche il momento dell’influenza. I casi stimati di sindrome simil-influenzale in Italia nell’ultima settimana sono circa 653mila contro i 630mila della settimana precedente. Per un totale di circa 3.628.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Sono inoltre in aumento i casi di influenza vera e propria.
Tra i sintomi, generalmente lievi e prevalentemente a carico delle alte vie respiratorie: rinite, tosse stizzosa, faringite, laringite, febbricola. Claudio Cricelli, presidente emerito della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), osserva che “per contrastare i sintomi più lievi, si raccomandano farmaci in conformità con le indicazioni registrate, ma anche al dosaggio e ai tempi di somministrazione. In presenza di infezioni virali è da evitare l’uso improprio di antibiotici, cortisonici e ossigeno“. Per quanto riguarda in particolare il Covid, mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani restano le misure basilari di prevenzione. A fronte di tutto questo occorre tenere presente che l’inquinamento facilita la diffusione del Sars-Cov-2 e quindi l’infezione che porta al Covid, secondo gli studi più recenti.