Camilla Rinaldi: “Area Sanremo mi ha dato l’energia e la voglia di andare avanti”

Ha scoperto la sua passione per il canto ancora giovanissima e non ha mai smesso di coltivarla. Camilla Rinaldi raccoglie finalmente i frutti di ciò che ha seminato nei primi anni di carriera. La cantante ha partecipato ad Area Sanremo ed è riuscita a piazzarsi tra i 49 finalisti. Un altro importante traguardo che si aggiunge al suo percorso musicale.

Già nel 2013, quando era ancora una bambina, viene catapultata sul palco per la partecipazione a Io Canto. La carriera di Camilla Rinaldi negli anni è proseguita tra nuovi singoli e ruoli da protagonista nel panorama cinematografico e televisivo. La recitazione e la musica sono le due passioni che hanno caratterizzato il suo percorso, ma che sono sempre riuscite a convivere tra di loro senza che una sovrastasse l’altra. Ad Area Sanremo Camilla Rinaldi ha portato in gara il brano Colpevole, che parla di un amore tossico ma offre l’inedito punto di vista del carnefice, anziché della vittima. Noi di VelvetMAG abbiamo incontrato la giovane cantante per parlare del suo percorso artistico e delle ambizioni per il futuro.

È stata un’esperienza che mi porterò nel cuore, ricca di emozioni. Ero una bambina, ancora ingenua, e ho affrontato tutto senza neanche rendermene conto. L’unica consapevolezza era il fatto che fossi nel mio mondo.

Direi il canto. La prima volta che mi sono esibita su un palcoscenico avevo due anni e mezzo, ed era quello dell’orchestra di mio zio. Da lì non mi sono più fermata. Cantare per me è sempre stato naturale, quasi come parlare e respirare. La recitazione, invece, è arrivata dopo e quasi inaspettatamente.

Colpevole nasce da una storia personale: un amore tossico. Dopo esserne uscita mi sentivo confusa, senza la terra sotto ai piedi. Ho cercato di capire che cosa fosse successo e perché fossi arrivata a passare tutto ciò. Mi sono documentata, ho letto, ho studiato a proposito di questo argomento.  Da questo punto di partenza nasce Colpevole. Volevo, però, dare alla mia canzone uno spunto originale: immedesimarmi in un ipotetico carnefice, cercare di entrare nella sua testa manipolatoria e capire che cosa potesse provare. Volevo far capire alle persone che avrebbero ascoltato il mio brano quanto è difficile uscire dalle grinfie di questi soggetti, che prima ti tolgono tutto e poi ti distruggono volontariamente.

La forza di continuare e una grande soddisfazione personale. Mi sono presentata con un brano interamente scritto da me, ed è stato un onore esibirmi davanti ad Amadeus, alla Commissione RAI e alla Commissione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, e soprattutto ricevere apprezzamenti e complimenti. Esperienze come questa ti caricano di energia e voglia di andare avanti.

Non ho un sogno specifico, ma so che sono nata con un dono. Se devo pensare al mio futuro mi vedo su un palco, qualsiasi esso sia. Continuerò a studiare, formarmi, scrivere canzoni e cercare in ogni modo di realizzare i miei obiettivi.