Elda Alvigini e Claudia Genolini debuttano per la prima volta insieme a teatro in Bomba. Lo spettacolo che andrà in scena durante la messa in onda della 74esima edizione del Festival di Sanremo vede lo scontro-incontro tra due epoche musicali, così diverse ma che forse possono ancora trovare un punto d’incontro.
Bomba è il nuovo spettacolo teatrale che andrà in scena dall’8 al 18 febbraio a Milano al Teatro Martinitt. Elda Alvigini e Claudia Genolini vestiranno i panni delle due protagoniste della commedia, rispettivamente Asia e Miss Flow. Da una parte una star degli Anni ’80 che oggi si ritrova a cantare alle sagre di paese, dall’altra un astro nascente del genere trap. E insieme faranno scintille.
Sarà un confronto tra due epoche musicali diverse, che ancora oggi continuano a scontrarsi. Ma in fondo l’una capirà l’altra e tenteranno addirittura una collaborazione. Lo spettacolo è ricco di colpi di scena, in cui le risate non saranno mai abbastanza. Claudia Genolini ed Elda Alvigini sono in perfetta sintonia e riusciranno alla fine nei panni di Asia e Miss Flow a creare il loro featuring da portare al Festival di Sanremo, che diventerà il prossimo tormentone dell’anno. Noi di VelvetMAG abbiamo voluto incontrare Elda Alvigini qualche settimana prima della messa in scena dello spettacolo per capire cosa aspettarci da Bomba.
Intervista esclusiva di Elda Alvigini a VelvetMAG
Lo spettacolo, nato dall’immaginazione di Francesca Zanni, pone l’attenzione su due epoche diverse. Hanno finito per influenzarsi a vicenda? Cosa secondo te le accomuna?
Io credo nulla e questo viene fuori anche dal confronto tra Asia e Miss Flow. Quest’ultima promuove l’uso dell’autotune, quanto non sia importante saper cantare. Mentre io (Asia, n.d.r.) rivendico di essere intonata, di non aver bisogno di questi “aiuti”. Negli Anni ’80 e forse fino all’avvento del rap e della trap le persone, infatti, venivano dalle accademie di canto, avevano fatto il conservatorio e sapevano cantare molto bene. Il bel canto italiano era legato alla melodia, dovevi saper cantare bene. Oggi è diventato più importante cosa si dice e il messaggio che si vuole trasmettere. Anzi, andare a destrutturare la melodia è stato anche quello un atto di critica, rivoluzionario.
Poi diciamo che non tutti i rapper o i trapper non sanno cantare, ma è una scelta. Però effettivamente chiunque potrebbe improvvisarsi. Infatti, anche Miss Flow nello spettacolo insegna a me a trappare. Lo show fa molto ridere in questo. Si tratta di un incontro, ma anche uno scontro tra due scuole di pensiero e di musica in cui sono cresciute. Quello che voleva dire fare carriera e fare la cantante per Asia negli Anni ’80 e ciò che vuol dire oggi per una donna, non è lo stesso. Il contesto era culturalmente diverso.
Il dialogo tra Asia e Miss Flow in un attimo sfocia in competizione. Pensi che in fondo le due protagoniste siano riuscite a comprendersi?
Assolutamente si. Loro si capiscono, come dev’essere in un processo conoscitivo partendo da due pianeti diversi e distanti. Una volta che lei mi convince io vado nella sua sala prove e rimaniamo chiuse in questo studio. Anzi, non ci fanno uscire perché c’è una bomba nel quartiere. Quindi, essendo costrette a rimanere lì, ci iniziamo a conoscere, tra la musica e pezzi di storia di vita. Così viene fuori lo spettacolo, che è pieno di colpi di scena. Non posso anticipare troppo. Francesca Zanni l’ha scritto molto bene, è godibilissimo. Anzi, non hai nemmeno un attimo di tempo per guardare il telefono perché tiene il ritmo e succedono tante cose.
Dopo aver vestito i panni di Asia ed aver compreso il punto di vista di Miss Flow, quale tra i due mondi preferisci?
Forse, personalmente, nessuno dei due. Da bambina ho avuto dei genitori che avevano altre idee musicali. Sono cresciuta con Paolo Conte, Lucio Dalla e la musica classica. Certo, se vado a una serata dance io sicuramente ballo di più sui pezzi Anni ’80. La dance è Anni ’80 e nessuno questo ce lo toglie. Ma alla fine Elda Alvigini non sa cantare, quindi sicuramente è meglio la trap. All’inizio, infatti, quando la Zanni mi ha chiamato ho rifiutato la parte di Asia perché ho spiegato di non saper cantare. Poi lo spettacolo è stato adattato alle mie capacità e di conseguenza anche i pezzi cantati. Insomma, sostenuta dalla voce potente e perfetta di Claudia Genolini – perché la vera cantante è lei – sono passabile!
Ritornando al punto di vista di Miss Flow, credo che non mi piace la condanna a priori. Che poi ci siano testi violenti e che incitano a comportamenti non corretti, su questo non sono d’accordo. Forse dovrebbe esserci maggiore controllo, però già mi sento “vecchia” a dire queste cose. Forse era più facile fare carriera negli Anni ’80, perché non c’era tutto questo business dello spettacolo. Quindi, quando decidevi di fare il cantante era perché sapevi cantare e se eri veramente dotato ce la facevi.
Oggi, invece, c’è una competizione sconvolgente. Non è facile la vita nemmeno per i trapper, questo me lo ha insegnato il personaggio di Miss Flow. Il fatto che devi avere i followers altrimenti la casa discografica non ti prende, ci sono delle dinamiche che alla povera Asia erano completamente sconosciute. Lo scontro-confronto è proprio su queste cose. Conoscendoci e litigando alla fine però ci vogliamo anche bene perché escono le fragilità di ognuna di noi e quindi capiamo le scelte che ognuna ha fatto.
In un’epoca così musicalmente cambiata, cosa rappresenta secondo te oggi il Festival di Sanremo?
Per me Sanremo è una scusa per mangiare la pizza con gli amici e farsi due risate guardando chi canta, com’è vestito. Diventa quindi un’occasione per stare insieme. Non lo guardo tantissimo, perché spesso mi capita di essere in scena di sera. Ho notato però come nelle ultime edizione che la qualità sia molto salita, diventando uno spettacolo molto più dinamico. Me lo ricordavo più “imbalsamato”. Mi sembra che abbia riacquistato pubblico. Credo ci sia stato un momento in cui la gente non lo guardava più tanto, mentre nelle ultime edizioni è tornato ad ascolti che non si vedevano da tempo. E poi, Sanremo va in onda in tutto il mondo. Quindi, è un appuntamento che ha un peso internazionale e rappresenta parte della nostra cultura all’estero. Per questo diventa importante che sia fatto bene e che ci siano persone importanti che vi partecipano.
Sei d’accordo con tutti i cambiamenti portati in scena in questi anni da Amadeus? E, dal tuo punto di vista personale, ti piacerebbe vederlo anche il sesto anno consecutivo al timone della kermesse?
Sì! Secondo me, lui è un grande professionista. Ecco forse proprio lui dovrebbe venire a vedere Bomba e potrebbe anche piacergli. Lui oggi è “costretto” a conoscere tutta la musica contemporanea, ma si è formato proprio negli Anni ’80, viene dalla realtà delle discoteche. A me pare una persona capace, in grado di fare il suo lavoro, che non è nemmeno semplice. Purtroppo, noi oggi viviamo la televisione pensando di poter fare tutti ogni cosa che vediamo, ma personalmente non credo sia così.
Anche quest’anno il festival si divide tra cantanti come Asia e altri come Miss Flow. Elda Alvigini chi vorrebbe che vinca tra i big annunciati?
Purtroppo, non ho sentito bene tutti i nomi dei partecipanti. Ma diciamo che vinceranno proprio Asia e Miss Flow con il loro featuring che unirà tutte e due le categorie. Quest’anno a Sanremo, quindi, vincono loro con il pezzo Bomba.