Aurora Peres è tra i protagonisti della terza stagione di Doc – Nelle tue mani. Il suo personaggio si chiama Barbara. E’ l’assistente del dottor Andrea Fanti (Luca Argentero) e sarà proprio col protagonista della serie con il quale avrà a che fare. In che modo? Ce lo racconta proprio Aurora, nel corso della nostra intervista.
“Perché non è come tutti gli altri primari…”, sono le prime battute di Aurora Peres in Doc – Nelle tue mani. La serie televisiva in onda su RaiUno, che ha da poco ridebuttato con la terza stagione, porta sul piccolo schermo ogni volta volti nuovi e, tra questi c’è anche quello dell’attrice palermitana, che veste i panni di Barbara, l’assistente del dottor Fanti.
Questo personaggio entra in punta di piedi, ma tra i corridoi dell’ospedale, si prenderà il suo spazio e ci sarà un crescendo del ruolo di Aurora. La creativa genialità di Doc – interpretato da Luca Argentero – e l’ironia e la comicità dell’assistente un po’ “sopra le righe”, andranno ‘a braccetto’ regalando al pubblico esilaranti momenti di puro humor.
Intervista esclusiva di Aurora Peres a VelvetMAG
Tra i tanti aggettivi che possono esserci, quali sceglieresti per il tuo personaggio e perché?
Lei è attentissima! Ha molta cura e una stima incredibile verso doc. Una donna devota al suo lavoro e alla creativa genialità del dottor Fanti. Ma è anche molto goffa, buffa e…barcollante, ecco!
Potremmo definirla un po’ sopra le righe?
Sì, è un personaggio molto buffo! Dovrà fare i conti con la genialità di Doc. Fondamentalmente il suo compito sarà quello di stargli dietro, seguirlo sempre cercando di ricordargli gli appuntamenti. Avendo dei doveri Doc, in quanto sarà primario ed essendo un genio, è necessario che lui mantenga questo posto che rischia di perdere proprio per i vuoti di memoria e per i ricordi che riaffioreranno. Quindi, lei, vivrà il contrasto tra il dover far rispettare questa grande regola e la genialità di Doc. Che si esprime infrangendo tutte le regole che il mio personaggio cerca, e cercherà, di imporgli. Questo è quello che ti posso anticipare, aggiungendo che vivrà anche dei grandi ‘terremoti’.
Quanto la vita di Barbara si intreccerà con quella del dottor Andrea Fanti interpretato da Luca Argentero?Col dottor Fanti ci sarà solo un rapporto di lavoro e di grande stima. Poi, tutto quello che è il privato di Barbara, avverrà nella storia.
Raccogliendo i primi elementi caratteriali del tuo personaggio, sembrerebbe che Barbara darà anche una spinta in più all’humor di doc.
Sì, anche perché, sia Luca Argentero che il suo personaggio (il dottor Fanti, n.d.r.) hanno questa grandissima ironia, intelligenza. Non a caso Doc, stuzzica sempre, cerca di mettere in difficoltà e quindi il ruolo di Barbara servirà tantissimo, vedrete! Verrà tanto fuori questo spirito comico di doc!
Doc – Nelle tue mani, grazie a record di ascolti, avrà un remake americano a firma Fox. Secondo te cosa attrae lo spettatore?
Innanzitutto, la grande umanità di Doc. Il mondo dei medici viene visto come un mondo sempre molto lontano. Vedere come Doc, riesca ad entrare nelle vite dei propri pazienti e a prendersi cura di un lato umano di chi ha davanti, questi, credo che siano dei punti di forza. Come anche le storie dei specializzandi e di chi sta attorno a lui. Credo che un grande merito sia tra l’altro di Luca Argentero perché, chiaramente è il protagonista, ma, essendo un uomo molto intelligente, ha dato spazio a ciascun attore e a ciascuna attrice di essere protagonista della propria storia. C’è la possibilità da parte del pubblico di vedere qualcosa di sé, in ognuno di questi personaggi.
Ho letto questa tua dichiarazione: “Nasco a Palermo da una famiglia di fisici, mio padre è un astrofisico, mia madre una fisica, mia sorella una fisica, pure mia cugina una fisica, il gatto no”. Come si fa a non inciampare in un destino che sembra già scritto?
Col senno del poi ho capito che, proprio grazie al mondo della fisica e al fatto che sia nata in un mondo di fisici, ho scelto il lavoro che faccio. La fisica richiede un’estrema apertura mentale e una capacità di andare oltre quello che vediamo, poi, l’astrofisica ancora di più: è come immaginare cose che al momento non sono ancora possibili. Credo che questo sia stato contagioso. Ma non solo! A casa si ascoltava sempre musica classica, jazz, bluse e anche questo ha influito.
Sin da bambina ho avuto la necessità di crearmi un mondo a parte, per forza, perché era quello in cui volevo vivere nonostante non fosse lo stesso della mia famiglia. Loro, inizialmente si sono posti delle domande perché non conoscevano questo ambiente, poi, a poco a poco, vedendomi e quando hanno visto che per me era una vocazione, un amore profondo, mi hanno sostenuto e consigliato di entrare in un accademia.
Quanto della tua Palermo c’è in te?
Tantissimo! Ma soprattutto di nonna Peppa! Il tragicomico, che vive in me continuamente ed è di Palermo, è inevitabile che viva dentro di me. Non posso non vedere quella che è la situazione comica all’interno di un dramma!
Hai spaziato tra teatro, cinema e televisione. Nel 2022 ti abbiamo visto interpretare Maria Fida Moro in Esterno notte, ma la tua vera marcia in più vuoi svelarla?
Io non saprei dire se ho una marcia in più! Sono talmente tanto concreta, tanto con i piedi per terra, ho fatto questo lavoro come un’artigiana per cui non riesco a staccarmi dal pensare a questo lavoro come qualcosa che quotidianamente, giorno per giorno si fa restando ancorata alla creazione di valore inteso ‘farlo per qualcun altro’. Credo che l’attore o l’attrice sia un tramite per raccontare una storia. Non so dirti se ho una marcia in più, però lo faccio sinceramente!
Quale delle tue interpretazioni ti ha toccata nel profondo tanto da cambiarti un po’?
Sì! Lo spettacolo che ho fatto con Matthew Lenton (Interiors, n.d.r.), rivoluzionario nella mia vita. Il personaggio che interpretavo si chiamava Aurora e attraverso le improvvisazione che lui faceva fare, ho capito che si basava anche su di me. Ed è stato quello che mi ha fatto capire come mettere la mia vita a servizio degli altri. E poi Costellazioni che è un testo di Nick Payne, in inglese. Attraverso quel personaggio ho visto tutte le sfaccettature che l’essere umano può avere in quanto è una storia raccontata attraverso le infinite possibilità che universi paralleli, una vita possa avere. C’è sempre la fisica.