Caso Maignan, indentificati gli autori degli insulti razzisti: c’è anche un uomo di colore
Assume risvolti parossistici la gravissima vicenda che ha coinvolto il portiere rossonero in Udinese-Milan del 20 gennaio
Oltre al tifoso già identificato e daspato, la Polizia di Udine ha individuato altre 4 persone indiziate di avere gridato pesantissimi insulti razzisti nei confronti del portiere del Milan Mike Maignan. Come è noto, durante il match tra l’Udinese e i rossoneri sabato scorso 20 gennaio. Si tratta di due uomini e una donna di 45, 32 e 34 anni della provincia di Udine, e di un uomo di 42 di Udine, tutti deferiti in stato di libertà alla Procura che sta coordinando le attività di indagine.
Non è ancora finita qui: la notizia è anche che tra questi ci sarebbe anche una persona di colore. A riferirlo è il Corriere della Sera. Il Questore Alfredo D’Agostino ha emesso nei confronti di tutti i soggetti un Daspo di 5 anni. Ovvero la misura massima prevista trattandosi di soggetti non recidivi. Ma l’Udinese ha annunciato che li bandirà a vita dallo stadio, esattamente come fatto con il primo tifoso razzista individuato nei giorni scorsi. Li bandirà sì, ma comunque farà ricorso contro la chiusura per un turno del Bluenergy Stadium. A che scopo? Salvaguardare la reputazione della società.
Maignan, la nota dell’Udinese
In un comunicato il club friulano ha precisato la sua posizione sulla vicenda che ha destato scandalo anche grazie alla energica reazione di Mike Maignan. Il portiere del Milan e della Francia ha infatti abbandonato il campo e poi, sui social, ha stigmatizzato non solo l’episodio di razzismo nei suoi confronti in sé per sé. Ma soprattutto l’indifferenza, per lui complicità, di chi è rimasto in silenzio, e della stessa magistratura se non fosse intervenuta.
“L’Udinese Calcio, in seguito all’individuazione di ulteriori 4 responsabili degli insulti razzisti a Udinese, comunica di avere bandito a vita dal Bluenergy Stadium anche i 4 soggetti in questione” recita ora la nota della società. “Come accaduto fin dal primo momento, il club ha proseguito e prosegue il proprio lavoro al fianco della Questura confermando assoluta fermezza nel punire i colpevoli a riprova dell’impegno concreto contro ogni discriminazione“.
Il comunicato della Lega di Serie A
Ecco invece il comunicato pubblicato dalla Lega Serie A che ha stabilito la chiusura dello stadio di Udine. Anche se in realtà soltanto per un solo turno di gioco. “Il Giudice Sportivo, visto il referto arbitrale. Nonché il rapporto dei collaboratori della Procura Federale. Il tutto in ordine alle manifestazioni di discriminazione razziale che hanno interessato in più occasioni, durante la gara, il calciatore della Soc. Milan Maignan Mike Peterson. E che hanno portato all’effettuazione di n. 2 annunci con altoparlante, nonché a una prima interruzione del gioco per circa 1 minuto, di poi a una sospensione della gara per circa 5 minuti“.
“Rilevato, nondimeno, che il comportamento attivo della Società Udinese, e la disponibilità manifestata fin da subito a collaborare per l’individuazione dei responsabili. Tutto ciò fa sì che per un evento di tale portata e gravità possa applicarsi la sanzione minima prevista dall’art. 28, comma 4, CGS. Ovvero l’obbligo di disputare una gara a porte chiuse (art. 8, comma 1, lett. e CGS) P.Q.M. Delibera di sanzionare la Soc. UDINESE con l’obbligo di disputare una gara a porte chiuse“.