Si aggrava di giorno in giorno la tensione in Medio Oriente, dove la guerra che sta distruggendo Gaza, in Palestina, può davvero allargarsi agli Stati confinanti. Il 28 gennaio 3 soldati americani sono morti in un attacco di droni contro una base statunitense in Giordania, al confine con la Siria. Non sono ancora chiare le circostanze e l’origine del blitz. L’Iran ha negato di essere coinvolto nell’attacco o di aver sostenuto chi lo ha commesso.

A puntare il dito contro Teheran è stato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Questo attacco è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq” ha detto. “Non abbiate dubbi – ha aggiunto – chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo che sceglieremo“. Anche il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha incolpato le “milizie appoggiate dall’Iran” per i ripetuti attacchi contro le forze statunitensi. E ha assicurato che la risposta arriverà “nel momento e nel luogo di nostra scelta”.

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Trump contro Biden

Negli Usa è ormai entrata nel vivo la campagna elettorale per le elezioni presidenziali di novembre. Così Donald Trump si è scagliato contro Biden. “Questo sfrontato attacco agli Stati Uniti è l’ennesima conseguenza orribile e tragica della debolezza e della resa di Joe Biden“, ha scritto sui social. Ha quindi aggiunto che questa aggressione, come l’attacco di Hamas del 7 ottobre, e come l’invasione russa dell’Ucraina non sarebbero avvenuti se lui fosse stato ancora alla Casa Bianca. “Invece siamo sull’orlo della terza guerra mondiale“. A partire dallo scorso venerdì, 26 gennaio, ci sono stati più di 158 attacchi contro gli Stati Uniti e le forze della coalizione internazionale presenti in Iraq e Siria. Si è trattato di un costante lancio di droni, razzi e missili che però non hanno causato lesioni gravi o danni alle infrastrutture.

Medio Oriente, l’ombra dell’Iran

La situazione complessiva del Medio Oriente, dunque, diventa sempre più tesa. In Iran sono state eseguite 4 condanne a morte tramite impiccagione. Vittime uomini sotto accusa di spionaggio a favore di Israele. Lo riporta la magistratura iraniana, secondo quanto afferma il sito Mizan Online. “È stata eseguita questa mattina la sentenza capitale di quattro membri affiliati all’organizzazione di spionaggio sionista, che erano stati arrestati perché pianificavano di collocare una bomba nella provincia di Isfahan” nell’Iran centrale, si legge su Mizan Online. Secondo l’agenzia di stampa Isna, i quattro volevano far saltare in aria una struttura del ministero della Difesa per la produzione di missili.

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Gaza, l’ONU nella bufera

In Medio Oriente la realtà peggiore è certamente quella che i palestinesi stanno vivendo nella Striscia di Gaza. Anche il Giappone ha deciso di sospendere i finanziamenti verso l’Agenzia per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa, in seguito alle accuse di Israele di una partecipazione di alcuni membri dello staff agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Tokyo è il nono Paese a sospendere i fondi, così come fatto – tra gli altri – anche da Germania, Stati Uniti e Italia. Il governo giapponese si è detto “estremamente preoccupato dal presunto coinvolgimento di membri del personale dell’Unrwa nell’attacco terroristico contro Israele del 7 ottobre dello scorso anno“.