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Mostre virtuali: al via il ciclo con “Pàthos. Valori, passioni, virtù”

R’Accolte inaugura una nuova fase del suo impegno di valorizzazione culturale delle Fondazioni di origine bancaria

Dal 30 gennaio prende il via il ciclo di mostre virtuali con Pàthos. Valori, passioni, virtù. In mostra 80 capolavori di 60 artisti, protagoniste opere in cui si trovano le passioni, i valori e le emozioni di personaggi femminili che hanno segnato la storia antica.

Il sito R’Accolte porta avanti il suo impegno di valorizzazione culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Fino al 31 marzo 2024, infatti, prende il via il ciclo di mostre virtuali che si inaugura con Pàthos. Valori, passioni, virtù. Si tratta della prima esposizione online promossa dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e realizzata nell’ambito di R’Accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia.

Mostre virtuali
Giovanni Battista Tiepolo, Incontro di Rebecca ed Eleazaro al pozzo, 1720-1722 circa, proprietà di Fondazione Cariplo @Crediti ACRI – VelvetMag

Le mostre virtuali di R’Accolte

La prima di queste mostre virtuali sarà visitabile gratuitamente su www.pathos-raccolte.it ed è curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza. L’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle ricche collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. Saranno presentati al pubblico 80 capolavori provenienti da 31 Fondazioni di origini bancaria e realizzati da 60 artisti tra i quali, solo per citarne alcuni, Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Attraverso importanti figure femminili della storia, gli artisti esplorano le passioni, i valori e le emozioni incarnati da Cleopatra, Lucrezia, Eva, Giuditta e altre emblematiche, eroiche e importanti donne del passato.

Le opere coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo e, anche se in prevalenza dipinti, sono presenti capolavori quali incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte. Angelo Mazza, curatore della mostra, scrive nel catalogo: “Il numero elevatissimo e la varietà delle opere d’arte confluite nel sito R’Accolte, distribuite in un arco temporale alquanto ampio, restituiscono una significativa galleria di immagini in cui le figure femminili si offrono come modelli esemplari di virtù per dignità, onore, coraggio, forza, eroismo, integrità morale e fedeltà, a tal punto da mettere a rischio la propria vita o sacrificarla deliberatamente“.

Con questo nuovo progetto, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali. Queste offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. “Questo nuovo progetto – scrive Donatella Pieri, presidente Commissione Acri Beni e Attività culturalinasce dalla volontà di aggiungere conoscenza, di ricostruire vicende della storia, di diventare occasione per nuovi approfondimenti e accrescimenti di un’arte ancora ampiamente esplorabile. La conoscenza del patrimonio produce la consapevolezza del suo valore e coltiva la responsabilità della sua perenne conservazione“.

Mostra ACRI
Elisabetta Sirani, Porzia si ferisce alla gamba, 1664, proprietà di Fondazione Carisbo @Crediti ACRI – VelvetMag

Le donne in Pàthos. Valori, passioni, virtù

La prima delle mostre virtuali, Pàthos. Valori, passioni, virtù, si sviluppa in un percorso suddiviso in 10 ‘stanze’. Nella prima stanza virtuale saranno ospitate Artemisia, Sofonisba, Porzia e Pero, figure del mondo antico, emblemi del coraggio, della fedeltà e dell’affermazione della propria volontà. Artemisia, prostrata per la perdita del marito, il re Mausolo, fa costruire un eccezionale monumento sepolcrale (il Mausoleo) e beve le sue ceneri. Sofonisba, catturata dal nemico, per non sottostare alla condizione di schiava si toglie la vita bevendo una coppa di veleno. Porzia, moglie di Bruto, alla morte del marito affronta un suicidio atroce. Pero, figlia di Cimone, che mantenne in vita il vecchio padre condannato a morire di stenti in carcere, nutrendolo con il latte del suo seno di nascosto, rischiando la sua stessa vita.

Nella seconda stanza si trova Cleopatra, ultima regina d’Egitto della dinastia tolemaica, simbolo di forza e intelligenza fino alla morte. I dipinti della prima tra le mostre virtuali che la vedono protagonista si concentrano tutti sull’episodio finale della sua vita. La terza stanza ospita Lucrezia (a cui si è dedicato anche Guido Reni), l’eroina romana violata da Sesto Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo ultimo re di Roma. Simbolo di dignità e sacrificio, il suicidio è la forma di catarsi della nobildonna che ha segnato una parte importante della storia antica. La sua vicenda, infatti, costringe Tarquinio il Superbo all’esilio e porta alla fine della monarchia e all’inizio della Repubblica.

Le Sibille sono le protagoniste della quarta stanza. Tra le figure femminili dell’antichità greco-romana che rivestono maggiore importanza, le Sibille venivano consultate nei momenti cruciali dell’esistenza e in occasione di importanti decisioni politiche e di strategiche scelte militari. Eva è posizionata nella quinta stanza. Presentata nella doppia valenza di negatività e positività, tra la fragilità umana e il coraggio di affrontare un grande rischio.

Lucrezia
Guido Reni, Lucrezia, 1635-1640 circa, proprietà di Fondazione Carisbo @Crediti ACRI – VelvetMag

Dalla sesta all’ultima stanza

Nella sesta stanza si trova una donna simbolo di seduzione ed inganno, della quale il libro della Genesi non riporta neppure il nome. Si tratta della moglie di Putifarre, che invaghitasi del giovane Giuseppe, dopo essere stata rifiutata lo fece arrestare con l’accusa di calunnia. La settima stanza è dedicata alle vicende di Sara e Agar. Due donne che si trovano nella Bibbia, la prima è la moglie sterile di Abramo che offre al marito la sua schiava, Agar, per concepire un figlio. Nel momento in cui Agar si accorge di essere incinta perde, però, il rispetto verso la sua Sara. Quando anche quest’ultima riesce a generare un figlio non accetterà che Isacco (figlio di Sara e Abramo) condivida con Ismaele (figlio di Agar e Abramo).

Speranza e unione sono i valori che delineano le figure di Sara e Rebecca, protagoniste dell’ottava stanza della mostra. La nona stanza ospita Susanna, vittima di molestie e calunnie, la cui onestà e integrità sarà infine riconosciuta. Il percorso si conclude nella decima stanza, dove si trovano Debora, Giaele e Giuditta, simbolo di ribellione e audacia. Le tre eroine sono accomunate dal forte temperamento e dalla determinazione. Infine, a partire dalla prima delle mostre virtuali, l’esposizione sarà arricchita da un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. Pathos. Valori, passioni, virtù sarà inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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