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Fentanyl: l’America piegata dalla più letale epidemia di droga della storia

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Negli USA si sta verificando un drammatico balzo di morti da overdose, causato dalla sostanza sintetica chiamata Fentanyl. Un oppioide 250 volte più potente della morfina, e circa 50 volte più potente dell’eroina e del metadone. Che sta mietendo migliaia di vittime in tutti gli Stati Uniti, tanto da far dichiarare nell’Oregon lo stato di emergenza.

Il fenomeno che aveva preso piede già nell’era Trump, adesso inizia a spaventare veramente gli USA. Dietro il traffico di Fentanyl, che entra illegalmente nel mercato statunitense sopratutto attraverso il confine messicano. Ci sarebbero anche questioni geopolitiche. La Cina è infatti uno dei massimi produttori della sostanza. E se nel 2019, quando vi era ancora un dialogo fra le due superpotenze, Trump riuscì a strappare a Pechino un accordo di maggiori controlli sulla produzione. Ora che si è innalzata un’altissima cortina di ferro fra le due, la produzione di Fentanyl dilaga. E la cosiddetta “droga dello zombie è diventata una questione sociale allarmante.   

Fentanyl/ FOTO ANSA

Fentanyl: la responsabilità delle aziende farmaceutiche USA e i cartelli messicani

Il Fentanyl spaventa, e miete vittime negli USA. Solo pochi mg di questo potete oppioide sintetico possono dimostrarsi letali. E oggi uccide in un anno più americani di quanti ne siano morti in Vietnam e in Afghanistan. Solo nel 2022, la DEA ha strappato ai cartelli messicani di Sinaloa e Jalisco 50 milioni di pillole. Washington dunque teme un ondata senza precedenti. Il Fentanyl al principio non era altro che uno psicofarmaco realizzato per la cura del dolore cronico. Ecco perché molti esperti imputano la crisi oggi soprattutto alle derive di un capitalismo farmaceutico USA senza regole. Dove le aziende farmaceutiche per arricchirsi hanno incentivato i medici, a partire dagli Anni 90, con una forsennata campagna di marketing, a prescrivere l’uso di alti dosaggi di oppiacei per la cura del dolore cronico. Pur sapendo che l’uso di queste sostanze creava una forte dipendenza.

Presidente Biden/ FOTO ANSA

Il risultato è stato che la dipendenza continuava ben oltre la prescrizione medica, spingendo alla fine i pazienti a continuare l’abuso, incentivando i profitti non solo delle aziende stesse, ma di un intero mercato illegale, oggi controllato dai narcotrafficanti. Oggi il Fentanyl, essendo a buon mercato, viene usato anche per esaltare e allungare l’effetto di cocaina e metanfetamine. Ma essendo letale già a piccole dosi, il cocktail risulta nella maggior parte dei casi letale. Tanto che a New York già nel 2021 l’81% di morti da overdose era data dal Fentanyl. Sia usato singolarmente o con altre sostanze. Con l’uso del Fentanyl, i cartelli oggi non hanno più bisogno di coltivare oppio o fare affidamento sulla produzione di posti come l’Afghanistan. Il Fentanyl in laboratorio è facile da produrre e sopratutto da trasportare. Visto che può essere confezionato come una semplice pillola innocua.

Il balzo dei morti da overdose e la produzione cinese della sostanza

Gli effetti devastanti di questa nuova strategia commerciale dei narcotrafficanti in tutto il continente americano è drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Basta una sola compressa di Fentanyl per uccidere, ed è proprio ciò che sta accadendo. Complessivamente negli USA quasi settantamila persone sono morte per l’uso del Fentanyl, solo nel 2021, il quadruplo nell’arco di cinque anni. In Oregon la governatrice Tina Kotek ha annunciato “misure straordinarie” per affrontare l’emergenza. “Il nostro Paese e il nostro Stato – ha dichiarato – non hanno mai visto un aumento dei morti come adesso, un dato che ci spinge a intervenire subito”. Nell’Oregon tra il 2019 e il 2022 i morti sono passati dai 280 a 956. Numeri probabilmente in difetto, visto che i medici legali spesso non hanno i mezzi necessari per accertare con specificità la causa esatta della morte.

Effetti del Fentanyl/ FOTO ANSA

Ma in questa drammatica storia vi sarebbe anche la Cina. La principale fonte di Fentanyl che oggi inonda il mercato illegale delle droghe degli Stati Uniti attraverso il Messico, alimentando la più letale epidemia di droga nella storia degli USA. Sia l’amministrazione Obama, che quella di Trump hanno fatto a suo tempo pressioni sulla Cina affinché contrastasse l’esportazione attraverso il Messico. Ma oggi che la cortina di ferro fra i due Paesi è alta, Pechino non ha più alcun “incentivo” a gestire questi flussi.  Ma costituiscono anzi un ulteriore deterrente nelle mani di Xi Jing Ping, sulla questione aperta con Washington su Taiwan.

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film. Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci. Segui Chiara su Istragram Segui Chiara su Facebook

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