Un amore per la maglieria che proviene da una storia di famiglia, ed una passione per la moda che non si è mai spenta. Gaetano Navarra, stilista Bolognese, ha vissuto i primi passi nel mondo del fashion proprio nella sua città, grazie all’attività di famiglia.
La sua passione per la ricerca è stata il volano che gli ha permesso di creare la sua prima linea di prêt-à-porter in maglia, presentata dal 1986 al 1991 a Milano Collezioni. Dall’esperienza nel gruppo Genny a Pitti Filati, passando per Les Copains, lo stilista ha dato vita alla linea uomo nel 2004. Muse delle sue collezioni top model dal calibro di Linda Evangelista, Kate Moss, Naomi Campbell, Carla Bruni. Dopo una pausa di circa dieci anni Navarra è ritornato con la collezione Icon Genderless per la primavera/estate 2024, proponendo un prêt-à-porter in maglia che fece la sua storia. Per la collezione Body Sculpture per l’autunno/inverno 2024-2025 il designer si è lasciato suggestionare invece dai funambolismi del knitwear per dare vita a forme scultoree che accarezzano le linee del corpo. Su VelvetMAG l’intervista esclusiva a Gaetano Navarra.
Gaetano Navarra, l’intervista esclusiva a VelvetMAG
Come nasce la sua passione per la moda e come si sviluppa?
Tutto parte dall’azienda di famiglia, che produce maglieria, proprio qui ho iniziato a muovere i primi passi nella moda apprendendo le tecniche di lavorazione e di creazione di capi in maglia. Da lì è avvenuto il desiderio di iniziare a creare una mia linea di maglieria.
Nei suoi lavori qual è la principale fonte di ispirazione?
In genere sono i miei occhi, tutto quello che vedo, arte, cinema, libri, street, creano in me una fonte di ispirazione continua dalla quale il mio sguardo coglie le cifre stilistiche che caratterizzano una collezione.
La sua è un’eleganza sussurrata ed originale, un lifestyle accattivante che si esprime in un accurato lavoro di maglieria, come avviene questa scelta?
Nelle mie collezioni cerco di rivolgermi ad un pubblico che sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e soprattutto di particolare, per determinate occasioni d’uso dove l’utente finale non sia sempre omologato ai dictact delle mode del momento.
Da quali luoghi della sua città Bologna è più affascinato? Che influenza ha avuto nella sua narrativa stilistica e cosa le ha dato come designer?
Sono molto legato alla mia città, amo camminare sotto i lunghi portici ed ammirarne la bellezza, adoro in particolar modo la Piazza delle Sette Chiese dove avvengono i mercatini di antiquariato, la straordinaria bellezza delle sette chiese che sono disposte una dentro l’altra. Bologna è la citta delle università più antiche del Paese, una citta cosmopolita e piena di giovani dai quali si attinge sempre qualche stimolante idea.
Ricerca e sperimentazione sono alla base del suo lavoro. Dalla sua prima linea Gaetano Navarra di prêt-à-porter del 1986 cosa è cambiato?
La mia collezione è sempre stata composta da capi che erano realizzati con le tecnologie più recenti, imparagonabili alle tecnologie attuali che riescono a realizzare lavorazioni impensabili rispetto al tempo in cui ho iniziato ad interessarmi di maglieria, che è sempre stata la mia più grande passione.
Per lei hanno sfilato top model dal calibro di Naomi Campbell, Kate Moss, Carla Bruni, Linda Evangelista, c’è un aneddoto che ricorda di loro?
Conservo ricordi indimenticabili di quel periodo dove si era un unico gruppo: modelle, stilisti, parrucchieri, truccatori. Era veramente un lavoro che prendeva vita quando ci si incontrava tutti insieme, le grandi top model dell’epoca, una su tutte Linda Evangelista, sceglieva personalmente i capi che avrebbe indossato per la sfilata. La scelta veniva fatta in modo che ogni modella potesse esaltarne la bellezza attraverso le loro grandi personalità. Ricordo un particolare di Linda Evangelista, intervistata da una televisione che le chiese cosa pensasse della sfilata appena conclusa. Lei rispose che era la prima volta dove lo stilista era più giovane delle modelle. Mi viene alla mente anche il loro entusiasmo per alcuni capi che tenevano direttamente una volta finita la sfilata.
Genny, Pitti Filati, Les Copains, Cruciani Cachemire, Manila Grace, cosa le hanno portato in termini umani e professionali queste esperienze?
Le collaborazioni realizzate hanno lasciato in me un ricordo particolare, con alcune persone si sono create delle amicizie che durano tutt’ora. Conservo comunque di tutte un ricordo di qualche persona in particolare che ha accresciuto la mia professionalità.
Nel 2003 ha ricevuto il premio AltaRoma; nel 2004 è nata la linea Uomo Gaetano Navarra presentata a Milano Moda Uomo: cosa ha lasciato in lei quel periodo?
Di quegli anni ricordo perfettamente i premi ricevuti come quello di AltaRoma o il prestigioso premio la Kore. Ricordo anni belli, ma difficili dove si lavorava tantissimo. Si aveva poco tempo anche per dormire, ma le soddisfazioni erano talmente tante che cancellavano ogni fatica. Probabilmente la cosa che mi appagò maggiormente è stata l’inizio della collezione uomo, progetto a cui tenevo veramente tanto e che in seguito mi diede importanti traguardi.
Per la Spring/Summer 2024, ritornano gli echi della collezione Gaetano Navarra Icons 1992, che cosa ha provato nel ritornare dopo dieci anni?
Tutto ciò mi ha portato una sensazione molto positiva, che è stata quella di ritrovare tutto uguale, quasi come non essersi mai fermati.
Le ultime proposte esprimono una moda genderless e senza confini, come nasce questa sua scelta?
Dall’idea di riproporsi al mercato con un’unica collezione che potesse essere in gran parte indossata da persone appunto di ogni genere e che rappresenta la fluidità dell’essere contemporanei.
Per la stagione Fall/Winter 2024-2025 a cosa si è ispirato?
La nuova collezione è interamente realizzata in maglia è stata ispirata dalla voglia di scolpire attraverso tagli e lavorazioni particolari che esaltano le forme femminili.
Come vede la sua moda fra dieci anni?
La immagino molto diversa da quella di oggi in quanto siamo di fronte a grandi cambiamenti di costume e società.