Levante Ventitré – Anni di voli pindarici è disponibile sulla piattaforma streaming, in esclusiva. Il documentario racconta i retroscena della vita e carriera della cantautrice siciliana su Paramount+.
“Sai quando ti dicono: ‘Devi essere nel qui ed ora. Non pensare al passato. Non pensare al futuro. Sii nel qui ed ora, la vita è adesso’. Io quel giorno ero nel mio adesso, ero proprio lì, non ero da nessun’altra parte”. Quel giorno era il 23 settembre del 2023, Levante sul palco dell’Arena di Verona per la prima volta. Un battesimo avvenuto dopo la nascita della sua Alma Futura, la depressione post partum, un Sanremo con addosso ancora tanta insicurezza, per poi sfiorare la rinascita urlando su quel palco dell’Arena: “Alma mi fai volare”. Quel momento è stato il suo “qui ed ora”, ed è così che la cantautrice – nuovamente – ci ricorda di ricordarci di sentirci vivi. Queste, come tante altre parole, sono state pronunciate da Levante in Levante Ventitré – Anni di voli pindarici in una lunga intervista dove la Claudia Lagona si esprime come mai ha fatto prima.
Levante già nei primi secondi del documentario, ci risponde alla prima domanda che ci arriva leggendo il titolo: “Perché ventitré?“. Sembri che tutto gira attorno al numero, tanto da considerare – il numero – un presagio, qualcosa che fosse lontano, troppo, dal sentirsi leggera. Le dissero che il numero della sua nascita fosse fortunato, ma la vita le ha fatto vedere altro.
Levante si racconta
Ritrovare la bellezza negli eventi che ci colgono di sorpresa, che spiazzano, che destabilizzano, ci rendono principianti in un gioco a due, dove l’altro è la vita che impone. Per molto tempo Claudia Lagona ha giocato in questo torneo a due, fin da bambina, quando tra i confini di una calda Sicilia, di quel 26.6.96 alle ore 6:00, morì suo padre. Quell’evento portò Claudia ad accendere un riflettore sui numeri nonostante odiasse la matematica. Questo 6 che tornava ricorrente l’ha turbata, tanto da soffermarsi anche su quel risultato che dava la moltiplicazione dei due numeri che compongono la sua data di nascita. Poi, capita che da un qualcosa, da un numero, si cerchi la bellezza dettato spesso da un passo involontario, ma che porta a proseguire e a ritrovarsi ad esorcizzare ciò che ci ha messi in ginocchio.
Ventitré, corrisponde alla data della sua prima Arena di Verona che ha coinciso con i suoi dieci anni di carriera. Ventitré, corrisponde alla sua posizione in classifica al suo secondo Sanremo. Levante – allora – salì sul palco dell’Ariston con il brano Vivo. Ventitré è l’anno in cui è diventata madre, un percorso che la porta a vivere periodi di alti e di bassi, entrambi profondi, entrambi intensi, entrambi forti. Ma Ventitré è presente anche nel titolo del suo documentario dove Levante apre tutte le parentesi della sua vita in un lungo dialogo nel quale luci ed ombre si disintegrano per poi allearsi.
La depressione e Sanremo
Levante con Vivo tornava sul palco dopo un anno e mezzo di pausa. Un testo che è una preghiera, una lista di desideri come quel sogno erotico che vuole (ri)sentire come prima, più di prima e che ha percepito profondamente nel corso della sua depressione post partum che ha spiegato di essersi sentita in “Una grande bolla di dubbi. Dubbi su chi sarei stata dopo. […] E’ un percorso strano – ha aggiunto – e nessuno racconta di quanto sia strano”. Da qui un nuovo look. Bionda, schiarite anche le sopracciglia per sentirsi nuova e per avere sul volto, una pagina totalmente bianca sul quale riscrivere.
Alfonso
Dieci anni di Alfonso. Era il 2013 quando uscì il singolo ma era il 2015, due anni dopo, quando salì su un famosissimo palco, uno dei più attesi da sempre. E sì, eravamo ancora tanti sotto quel palco del Concertone, in quel piazza San Giovanni e sì, eravamo in tanti ad aver scelto per la nostra playlist, una voce nuova che urlava un esclamativo che, paradossalmente, ci coccolava. Eravamo una generazione che guardava il presente quasi con rassegnazione e un futuro nebbioso. Ma eravamo in tanti: tutti sulla stessa barca con al timone Levante che cantava “che vita di merda” ( e qui, gli asterischi sanno di troppo). Ed è anche per questo che i dieci anni di Alfonso ci fanno commuovere un po’. Ad oggi, nella sua vita gli affetti, il non vedersi più sola in una stanza verde, vecchia e con tanti anelli sulle dita ma in una stanza bianca e affollata. Ad oggi, i suoi dieci anni di carriera che proseguono con Mi manchi e quindi con Opera Futura. Questo e altro su Paramount+ in Levante Ventitré – Anni di voli pindarici.